La strategia analfabetizzante degli oppositori del sistema

Agli albori ci provò dapprima Bertinotti, con il suo comunismo sfegatato (a slogan) in cui tutto era dovuto ai lavoratori, dove era ingiusto che un imprenditore guadagnasse più di chi lo facesse guadagnare lavorando, che i ricchi dovevano essere aboliti quasi per legge, no all’esercito, no alle tasse, no a qualsiasi proposta del governo, lotta al sistema.

Un populismo sfrenato

Si era agli albori del populismo moderno dove si dicva no a tutto per compiacere tutti ma, sventuratamente, Bertinotti si ritrovò contro la sua volonta al governo con la sinistra e non fu all’opposizione. In quel preciso frangente si rese conto che tutto ciò che aveva dichiarato in anni di contrapposizione al potere non poteva essere più mantenuto e riuscì a far cadere il primo governo totalmente di sinistra in quasi 60 anni di repubblica italiana.

Potrebbe sembrare un gesto di coerenza, ma la storia alla fine ci dice il contrario.

Per salvare il suo “sedere” fece crollare il sogno di milioni di italiani che votarono quel governo, l’ultimo che provò comunque a cercare di mantenere alto il welfare del paese. Fece cadere il governo votando contro i suoi stessi alleati e oltre ad aver “scuicidao” la sinistra, dovette scomparire dalla circolazione per anni.

Poi arrivò il populismo “buonista” di Prodi che era capace di trovare lati positivi, con quella sua faccia da Braccobaldo Bau, anche nelle disgrazie. Politico che personalmente posso definire il peggior male che l’Italia abbia mai avuto nella sua storia per averci “regalato” alle banche, distrutta la nostra autonomia scegliendo di entrare nell’Euro senza contrattare (1,927 lire per Euro…ricordatevelo) e per farvi capire quanto ci abbia distrutto la vita basti solo citare la sua frase più famosa:

Con l’euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più

Alla fine abbiamo avuto anche Berlusconi che alternava i suoi governi con quelli di Prodi senza soluzione di continuità portando il paese ad un duopolio infinito per più di 20 anni. Di Berlusconi ed il suo populismo spicciolo non c’è nemmeno da parlarne troppo, anche se alla fine il povero Tremonti si vedeva sempre costretto a inventarsi soluzioni per far quadrare i conti, a causa delle sparate del suo capo che poi voleva comunque realizzare. Ai pensionati dentiere gratis… lasciamo perdere…

E infine sono arrivati i populisti 2.0

E sono quelli bravi davvero a sparare balle che piacciono al popolo. Quelli strutturati per farlo, perchè fino a quel momento tutti i movimenti populistici si erano basati su un sistema riferito ad una sola persona. Prendete ad esempio Bossi che odiava cosi’ tanto i meridionali tanto da sposarne una, odiava Roma ladrona e in parlamento ci ha messo le radici, odiava cosi’ tanto la corruzione che è stato praticamente peggio di Craxi col PSI, ma tutto era riferito solo ed unicamente a lui.Con il Movimento 5 Stelle si è preso tutto il peggio del passato a iniziare dagli slogan per finire agli attacchi personali a ogni oppositore. Si sono copiate le strategie politiche del populismo pre nazista e fascista in cui si creava un nemico, facilmente individuabile dal popolo, da combattere (Renzi, Boldrini, Kyenge, etc etc) e si sono strette segrete alleanze con chi di sommosse e pressioni violente se ne intendeva (Casapound, No Tav, etc etc).

In tutto questo la grande visione di Grillo & Casaleggio che hanno capito che in italia la carta stampata e i TG non se li vedeva più nessuno. Se pensate che il quotidiano più venduto in Italia è il Corriere della Sera con 472.000 copie vendute a fronte di 60.000.000 di cittadini, vi fa capire quanto quella forma editoriale oramai sia in disuso.

E’ stato i web la chiave con cui comunicare e predere il controllo di quella grandissima fetta di popolazione che non leggeva, non si informava, e che sapeva solo seguire la scia, senza mai interrogarsi se la notizia che stessero leggendo fosse vera.

Il populismo all’opposizione ha una sola prospettiva e visione, quella di lamentarsi e di mettersi in mostra, lasciando intendere che indignandosi si sarà ricompensati. Chi in passato ha usato questo modus operandi è stato sempre premiato nel breve.

Per i grillini non è rilevante il giusto o lo sbagliato, è più importante apparire anche se le azioni che si cercano di compiere sono prive di coscienza e di logica. Il vero male del populismo non sono gli slogan, ma quella miriade di seguaci che cercando di compiacere i capi diventano il braccio inconsapevole del loro volere. Cercare a tutti i costi di entrare nel cerchio magico delle concubine preferite, perchè magari si svolta.

Parlano male della politica, del clienteralismo e poi sperano di farne parte cercando favori, stipendi sociali, aiuti, raccomandazioni.

Quando c’è da prendere una decisione si scannano tra di loro, come cani inferociti che cercano di difendere il padrone o di renderlo felice, in nome di slogan a cui nemmeno loro credono più, ma fare baccano li rende visibili.

Ma se nemmeno la loro ascesa riesce a far reagire le opposizioni (scissioni PD, assenza di un centro Destra senza Berlusconi), allora è giusto che ci meritiamo tutto ciò che la ciclicità della storia ci ha sempre insegnato…

La strategia analfabetizzante degli oppositori del sistemaultima modifica: 2017-03-08T12:14:53+01:00da bezzifer
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