Archivio mensile:marzo 2017

Paginate contro presunte malefatte del Congresso Pd: poi leggi e non c’è niente

Per i putiniani del Fatto non è facile sopportare congressi democratici.

Non dev’essere facile, per un giornale abituato a denigrare quotidianamente la democrazia rappresentativa, il Parlamento e i partiti, assistere impotenti al congresso del Pd.

No, non dev’essere per niente facile, per chi esalta la “democrazia” di quattro webeti che cliccano da casa (e se cliccano il nome che non piace al Capo devono ricominciare da capo), accorgersi che esistono decine di migliaia di persone in carne e ossa – alla fine saranno almeno 200.000 – che discutono, s’appassionano, votano e decidono liberamente.

Per questo perdoniamo il Fatto per la stizza con cui sta seguendo il congresso del Pd: abituato al modello putiniano della Casaleggio Associati srl, al cospetto della democrazia Travaglio non può che sentirsi male. E, come ogni bambino capriccioso e deluso, non può che rispondere con le parolacce.

“Insulti, voti finti e caos tessere: benvenuti al congresso del Pd” è infatti il titolo che apre oggi una pagina dedicata a quattro “casi” locali: e non sappiamo se provare un’autentica pena per la malafede di Travaglio, o se scoppiare invece in una sonora risata.

Prendiamo per esempio il “caso” di Torino. Titola il Fatto: “Boccuzzi: Scosso dalle offese, meglio parlare del Moto Gp”. Antonio Boccuzzi, l’operaio sopravvissuto al rogo della Thyssen, è in Parlamento dal 2008 e oggi sostiene la mozione Orlando. Che cosa gli è capitato? Chi lo ha “insultato” e “offeso”? Racconta lo stesso Boccuzzi: “C’era un ragazzo che si diceva renziano, ha fatto un intervento decisamente sopra le righe”. E poi? E poi niente, “per il resto il dibattito – prosegue Boccuzzi – è stato civile. E poi con quel ragazzo ci siamo chiariti”.

Come se non bastasse, un dirigente locale presente al congresso, Marco Titli, spiega che “in sala non ci siamo resi conto degli insulti. Il dibattito è stato costruttivo. Anzi, speriamo si scaldi di più: serve il confronto”.

Insomma, non è successo niente: o meglio, c’è stata una discussione aperta, franca, reale, come avviene tra persone libere. Il che, ci rendiamo conto, per Travaglio è un’enormità.

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Tra euforia e preoccupazione: come ha reagito l’Europa dopo la notifica formale al presidente del Consiglio europeo dell’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona da parte del Regno Unito

Brexit, il giorno dopo. Quanto ci metterà Londra a pentirsi?.

“È una giornata storica, ma per la ragione sbagliata: un Paese membro ha deciso di lasciare l’Unione e io sono profondamente triste”. Così, in un colloquio con il Corriere della Sera, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, commenta la notifica formale al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dell’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona da parte del Regno Unito. “Negozieremo in modo fermo, aperto, onesto, saremo disponibili ad ascoltare le ragioni dell’altra parte, ma non saremo ingenui”, sottolinea Juncker.

ImmagineE’ il giorno dopo. La Brexit è diventata realtà: alcuni sono ancora sotto shock, altri continuano a festeggiare. In tutta Europa regna l’incertezza. E se ieri Donald Tusk si era lasciato sfuggire un romantico “Ci mancate già”, oggi è il momento per mettere nero su bianco alcuni condizioni su cui non si può transigere. Sarà un lavoro lungo e complicato ma necessario. Tra gli europei sembra prevalere una linea dura, chiara ed intransigente come si evince dalle parole del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, intervistato da Repubblica: “Ci auguriamo che le trattative vadano in porto e il Parlamento europeo possa esprimersi sull’accordo a inizio 2019″, dice Tajani. “E’ importante che si arrivi ad una intesa chiara che dopo la Brexit consenta di mantenere buoni rapporti tra l’Unione e il Regno Unito, ad esempio su lotta a terrorismo e difesa, ma è chiaro che questo dipende anche dall’atteggiamento della controparte”.

ImmagineLa controparte, nella persona di Theresa May, sembra avere un atteggiamento ambivalente: in patria fa la dura (“Faremo di Brexit un’opportunità per costruire una Gran Bretagna più forte, più equa, un Paese che i nostri figli e i nostri nipoti saranno fieri di chiamare casa) mentre con l’Europa sembra essere più accomodante (“Stiamo lasciando l’Unione Europea, non l’Europa, e vogliamo continuare a essere partner affidabili e alleati responsabili per l’Italia e per tutti i nostri amici dell’intero continente”). Che si sia accorta che, al di là della propaganda, il Regno Unito sta davvero rischiando molto, forse più di quello che pensa?

Pesa, come conseguenza della Brexit, il referendum approvato ieri dal Parlamento scozzese per chiedere l’indipendenza che potrebbe smembrare, per la prima volta nella sua storia, la Gran Bretagna. Ma i danni più grandi sono a livello economico. Così almeno ci dicono i numeri realizzati per il Parlamento europeo del Ceps, il think tank di Bruxelles dell’economista Daniel Gros, secondo cui mentre “per i 27 le perdite sono per lo più irrisorie e difficili da aggregare, per il Regno Unito sono davvero importanti, dieci volte maggiori in percentuale sul Pil”. In parole povere la Brexit potrebbe costare fino allo 0,75% annuo per l’Uk e circa mezzo punto in dieci anni per i 27 che restano uniti, con qualche differenza tra di essi, e perdite maggiori per i Paesi più prossimi a Londra, come Irlanda e Olanda.

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Così possiamo raccontare tante balle . Quelle che piacciono alle vestali del Pensiero Inutile. Il giovanilista Mentana e Benito Travaglio la comare Berlinguer e la direttora strabica anche politicamente.

Le condizioni M5S per mandare i big in tv con il Pd: vietano il confronto.

Di Maio deve(!) essere solo.In qualsiasi contaddittorio, verrebbe smontato e deriso anche senza volere…È ad un livello di incapacità e incompetenza tali che, uniti all’arroganza, ne fanno il buffone a maggiore potenziale distruttivo per il m5$…basta un piccole esempio,prima del fatidico 4 dicembre Renzi aveva chiesto il confronto con Di Maio e lui non ha mai accettato, non sò cosa dice il Sacro Blog o il FQ al riguardo, ma la stampa libera dice altro.Poi Pardon  aveva chiesto un confronto con Grillo e quest’ultimo è fuggito. Sapete di Maio non sa nemmeno leggere l’email, meglio parlare con il padre padrone del Movimento no?

Sono dei lobotizzati dal comico che si crede politico, dei miracolati dal web, basta leggere i loro trascorsi lavorativi, per questo potrebbero lavorare per 1000 euro al mese e  molti di loro ci metterebbero la firma, riconosco che c’è qualche mosca bianca, non sono abituati all’obbiezione sarebbero persi. vanno per frasi fatte studiate a memoria dal loro blog, Basta vedere il loro fiore all’occhiello  di Maio,  fuori corso a vita, considerato uno dei migliori allegriaaaa del Movimento 5 Sole vice presidente della Camera con i voti del PD, che non hanno fatto schifo. vedere questi personaggi qua mi fanno rimpiangere Cicciolina.

Mentre voi per ripicca vi arrampicate sugli specchi parlando di un sottosegretario (Faraone comunque laureato) , mentre valeria fedeli ha un titolo professionale di assistente sociale che si ottiene al giorno d’oggi con laurea almeno triennale. I candidati premier 5s a stento sanno leggere( mail) e scrivere(libro di 15 pagine) e non mi risulta siano laureati(forse il dibba si) oltre ad essere figli di due fascisti.

Si sapeva da anni che la rete, il blog e tutte le nuove forme di comunicazione non possono nulla in confronto all’immediatezza che un messaggio detto in Tv può produrre. Lo hanno capito anche loro; la Tv serve alla politica per condizionare la popolazione e il loro voto. La gente non guarda a cosa fa un politico in Parlamento, piuttosto a quello che racconta di aver fatto. Ecco allora che meglio di un blog, un messaggio detto in televisione arriva immediatamente, se poi non c’è nessuno che ci contraddice, allora il messaggio arriva più forte e più veritiero, anche se fosse una bufala.Basta guardare,e non solo La7 in tutte le trasmissioni hanno fissi i giornalisti del FQ pro M5S. La Gruber in particolare anche se parla di cioccolato deve sempre tirare in ballo Renzi ma si guarda bene tutte le volte di citare le ruberie o delle porcate del M5S. Della Berlinguer e’ meglio tacere perche’ fa piu’ danni essendo una D’Alemiana.Ma no non è vero ululano da GRULLANDIA.Sara’ anche vero quello che dicono i grulli ma sta di fatto che specialmente per la 7 non è proprio cosi : Circa uno o due mesi fa a “di martedi” per tre settimane consecutive ci sono stati nell’ordine Raggi, Di Maio e Di Battista che hanno lanciato i loro spot senza alcun contraddittorio con Floris (come è cambiato dai tempi di “ballarò” !!!) che continuava a ridere(cosa che fa continuamente anche adesso) e il pubblico (?) che applaudiva ad ogni cosa detta dai ns. eroi. A 8 e1/2  ogni giorno è presente un giornalista del Fatto Quotidiano e Travaglio ha sempre piu’ spazio degli altri ospiti e Gruber non fa nulla per interromperlo. E poi sono tutti ossessionati da Renzi, ne parlano in continuazione ……Mah ! comunque il problema è il … contorno. Quando in un talk show scatta l’applauso a comando (come ha riferito un partecipante mai smentito), va da sè che si da l’impressione che quella dichiarazione sia approvata dalla gente. Basterebbe non avere pubblico presente ovvero un pubblico silente, poichè è sempre inevitabilmente di parte. I talk show vivono di “scontri” e di faziosità, spesso interpretata attivamente dal conduttore stesso ed è il motivo per cui sempre meno gente li segue. Difficile guardare un teatrino dove a nessuno interessa spiegare le cose ma semplicemente mettere in cattiva luce l’avversario.

Io ricordo le vecchie “Tribuna politica” che mandava in onda la Rai, ad un personaggio politico venivano fatte delle domande da parte di giornalisti e di politici di diversa tendenza, con contraddittorio, che non erano le piazzate alla Grillo o alla Sgarbi di oggi, ma un civile, e soprattutto comprensibile, confronto fra posizioni diverse o per avere maggiori spiegazioni su un argomento. E’ tanto difficile?E ciò avviene ancora in tanie TV purtroppo non ITALIANE.

Ma loro voglione: Domande concordate, niente confronti direttti, le solite risposte standard imparate a memoria e benedette dal “garante”, con il solito atteggiamento arrogante di chi ritiene di essere in possesso della Verità  e di essere eticamente superiore a chiunque.Solo da ciò il loro canto onestà va ha fersi friggere,la vostra e l’onesta del vaffa e un onesta buffaldina,come siete voi cittadini di GRULLANDIA.
E  il solito ripetuto e nauseante attacco al PD…..sempre e in qualsiasi occasione.
Chi si presta consapevolmente a questi “giochetti”  acchiappa-gonzi, intascando un’insperato stipendio da parlamentare, è un miserabile. Chi li accetta senza  nemmeno perdere uno stipendio è……uno che ha capito poco.

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E garantire sicurezza ai cittadini . I firmatari della lettera si facciano un giro in stazione di sera, anzi lo facciamo fare alle loro mogli e figlie.

Aiutare i poveri, non punirli.Un appello contro il decreto Minniti lanciato da personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo

Trovo giusto dare ai sindaci lo strumento per assicurare il pubblico decoro. Questo non toglie che si può al contempo migliorare l’aiuto a chi dorme per strada.

Non mi pare che questo decreto sia stato fatto per allontanare i senza fissa dimora dai centri storici, magari concentrandoli nelle zone di periferia. Uno dei mali italiani è quello di non assumersi mai responsabilità e non riconoscere mai le proprie, insomma è sempre colpa di un altro. Così molti sindaci alla de magistir possono governare male napoli e in caso di violenze varie si può sempre dar la colpa al questore, al governo e a renzi (ci sta sempre bene). Questo decreto da la possibilità ai sindaci di indicare quali aree della città dovrebbero essere maggiormente vigilate, pe, davanti alle scuole dove stazionano di solito spacciatori impuniti. Nessun sindaco avrà la possibilità di emettere un provvedimento contro qualcuno che rimane comunque a carico della questura. Allora di che parliamo? possibile che molti si lascino infinocchiare da questi partiti in cerca solo di visibilità ?

Aiutare i poveri, anche quelli italiani. E garantire sicurezza ai cittadini . I firmatari della lettera si facciano un giro in stazione di sera, anzi lo facciamo fare alle loro mogli e figlie. Da sole. Poi ne riparliamo.Come sempre la parte dei poveri la difendono i ricchi .Che fate se passa il decreto lasciate l’Italia Facciamo lo scambio delle celebrità per un de Niro 2 Moretti e mezzo benigni

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Qualcuno ha tempo da perdere. Sbavando su illeciti veri o presunti, a volte lillipuziani. In attesa del ritorno del duce o di qualcosa che gli somigli.

Il ministro Madia deve dimettersi.Un’inchiesta del “Fatto Quotidiano” ha documentato che la tesi di dottorato del ministro Marianna Madia contiene intere frasi plagiate da opere di altri autori. Comunque si vogliano conteggiare le percentuali di testo non originale è un fatto molto grave, ed è gravissimo che i grandi giornali italiani non se ne stiano occupando.

Ma vergognatevi voi e soprattutto “il fatto quotidiano”. Fare un’inchiesta su una tale stupidaggine pur di attaccare e screditare il lavoro svolto dalla ministra. La vergogna siete voi giornalisti che manipolate con notizie stupide i cittadini con l’obiettivo di incattivirli. Vergognatevi. Occupatevi delle cose serie. Inoltre, ricordo, a voi geni e studiosi che la maggior parte dei politici degli ultimi 30 anni non hanno mai neanche sostenuto un esame all’università…Ma come si fa a seguire “le inchieste del fatto quotidiano” come se non avessimo mai verificato, fino a oggi, quanto spesso siano fondate sul niente? Ormai il giornalismo, e mi rivolgo anche a lei che scrive qui senza firmare, se non con un generico “libertà e giustizia”, è diventato solo pettegolezzo e delazione. Libertà e giustizia che una volta sostenevo con convinzione, ora è diventata la spalla del FQ purché sia contro Renzi e qualsiasi persona in qualche modo abbia avuto a che fare con lui. credibilita poca, tristezza tanta!

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Nessun maggior dolore che ricordarsi dei tempi felici nella miseria . Commedia , V canto Inferno .

Brexit, la tristezza post-coloniale del Regno (dis)Unito.Probabilmente conoscete la metafora del bambino che, arrabbiatosi con i propri amichetti per come viene trattato durante la partita, prende il pallone che gli appartiene e se ne va, impedendo agli altri di continuare il gioco. Ecco, il Regno che ancora si ostina a pensarsi Unito assomiglia a quel bambino, ma con una differenza sostanziale: la palla in questo caso non è sua. La partita continuerà e a lui non rimarrà che sedersi a bordo campo a guardare.

Per gli Stati Uniti e tanti altri Paesi l’Inghilterra era la porta d’accesso per il mercato più ricco del mondo. Domani non lo sarà più. Una perdita secca per tutti, ma per gli inglesi in primo luogo.

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Il passo successivo è iniziare a pensare a provvedimenti adeguati sulle valute elettroniche alternative, Bitcoin e “criptovalute”, come in queste settimane sta facendo negli Stati Uniti l’Internal Revenue Service. Ma questo è un altro capitolo, ancora tutto da scrivere.

Evasione fiscale, dalle parole ai fatti.

Oltre 110 miliardi di euro. È il tax gap, cioè la differenza tra le imposte dovute e quelle effettivamente pagate in Italia. Il dato è emerso nel corso dell’audizione parlamentare del presidente della Commissione che studia l’economia sommersa e l’evasione fiscale.

Che fare? Follow the money, insegnava Giovanni Falcone. La tracciabilità dei pagamenti è uno degli strumenti più formidabili per combattere l’evasione fiscale. Ne parla anche Andrea Orlando, candidato alla segreteria del Partito Democratico, nel suo programma, precisando -unico tra i tre sfidanti- che l’estensione dei mezzi di pagamento elettronico e bancario è un obiettivo fondamentale.

Anche per il Ministero dell’Economia il controllo delle movimentazioni finanziarie è uno strumento molto più efficace di altri: il nostro Paese, però, non brilla nelle classifiche dell’uso dei mezzi di pagamento alternativi al contante e questo per molte ragioni.

Perchè non si paga tutto col bancomat a cominciare da un caffè. Non far girare più nessun taglio dell’euro e potendo alla fine detrarre tutto?E’ ovvio che le banche dovranno accontentarsi al massino di un decimo di euro per ogni transazione, non più di un euro.Negli altri stati i pos sono gratuiti in Italia lo porti a casa con 250 euro all’anno più commissioni fate scaricare l’iva ai privati dalle tasse l’evasione si combatte anche così i cittadini sono stufi di pagare commissioni a favore degli usurai bancari che prendono e non danno mai e sono i primi evasori

Sarebbe l’unico modo per debellare l’evasione fiscale e incamerare quei migliardi di euro continuamente evasi: potremmo pagare il debito pubblico e avviare il lavoro per i miglioni di italiani oggi in piena povertà o alla loro soglia.Basterebbe ascoltare l’idea di Lorenzo Piano sulla ricostruzione nazionale di tutte le nostre periferie!
Mi si spieghi se avendo, oltre ottantanni, è una follia oppure no! Sappiamo tutti però che l’Italia ha la più grande evasione fiscale dell’intero mondo occidentale!

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L’Italia si presenta la banchetto post Brexit

Perché da oggi in poi, la via della Brexit è lunga e accidentata. Ci sono le spoglie da riassegnare in giro per il continente e si sa quanto le poltrone vacanti siano sempre potenziale fonte di litigi. C’è l’eredità della City: chi la prenderà? Piazza Affari si muove e riflette anche su quello. Subito dopo la vittoria della Brexit al referendum nel Regno Unito, http://www.huffingtonpost.it/2016/06/28/brexit-italia_n_10714178.html. La flat tax decisa ultimamente dal governo è un tentativo in tal senso.A Londra ha sede anche la Banking Authority, ma l’Italia non punta le sue carte sul tema sensibile delle banche. Invece sull’Agenzia europea per i medicinali ci spera, anche se la strada è in salita. Il capoluogo lombardo dovrà gareggiare con altre città europee, sono più di 20 le candidate, tutta Europa sta cercando di accaparrarsi i frutti di una Brexit che nel continente nessuno ha voluto ma che ormai è una realtà. Sull’Agenzia per i medicinali nelle prossime settimane si farà una prima scrematura per stringere il campo a un podio di tre finaliste. Il consiglio europeo di fine aprile potrebbe già dichiarare il vincitore, ma non è detto. Ci sono tantissime multinazionali e banche che potrebbero essere interessate a lasciare Londra e sbarcare nel continente. Tutto dipende dai prossimi negoziati sulla Brexit: da qui a due anni, prima delle prossime europee del 2019, dovrà essere tutto finito, Londra e Bruxelles separate ma unite da nuovi accordi ancora tutti da trattare.

Gli inglesi hanno fatto la loro scelta e ne subiranno le eventuali conseguenze, se positive beati loro se negative se ne faranno una ragione. Ma credo che il Regno Unito abbia gli anni contati. L’IRLANDA sogna l’unità così come la Scozia la secessione, entrambe europeiste. Ma i britannici hanno scelto democraticamente, anche se MALE INFORMATI e non è detto che non possano tornare indietro, in Europa intendo, ma la prossima volta saranno i membri dell’UE all’unanimità a doverlo accettare. Ciascuno è artefice del proprio destino, si suol dire !

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L’Inghilterra non è riuscita a colonizzare l’Europa e, quindi, si ritira. Ora.sta all’Europa dimostrare se esiste davvero oppure se è solo un sogno..

“Una scelta che rimpiangeranno” Tristezza, amarezza, minacce, l’Europa incassa (male) la Brexit.

A mio avviso anzichè una debolezza potrebbe essere trasformata in una forza… nel senso che sarebbe una buona occasione x l’Europa di ricompattarsi e magari approfittarne per fare qualche grosso cambiamento politico… anche se penso lascerà passare anche questo treno…

Beh non si tratta di lasciare o meno che la GB esca dall’UE, ma di stabilire a quali condizioni farlo. Nel Regno Unito la parola d’ordine è: “L’Europa ha più bisogno di noi di quanto noi abbiamo bisogno di loro” e quanto a “detestabile arroganza” gli Inglesi non sono certo da meno, (prova ne sia gli accordi particolarmente vantagiosi che la Tatcher riusci ad ottenere all’epoca dell’ingresso).Da Europeo faccio il tifo per Tusk in questa trattativa ma non sarà facile spuntarla, con 27 galli nel pollaio.

Uscire dalla EU e’ un diritto, ma esistono obbligaziioni da soddisfare che sono oggetto dei negoziati, che per trattato durano 2 anni. Come in qualsiasi divorzio, ci sono infinite cose da stabilire.Per esempio, la GB vorrebbe mantenere un accesso libero o semi-libero al mercato comune, senza pero’ fare parte politicamente e legalmente parte alla EU. E’ chiaro che per ottenere questo dovranno pur offrire qualche concessione, per esempio il mercato libero o semi – libero del lavoro (una delle ragioni della Brexit).
La GB deve un sacco di contributi alla EU, fino a 50 miliardi di euro, che contrattualmente sono obbligati a pagare anche se adesso ne escono. Gia’ si sente parlare in GB che alcuni estremisti vorrebbero rifiutarsi di pagare. Se cosi fosse, si puo’ solo immaginare che si faranno ben pochi progressi nel discutere tutto il resto….

La Gran Bretagna (anzi mi vien da dire la Piccola Bretagna, allo stato attuale delle cose) ha tutto il diritto di ritirarsi dall’UE come sta facendo. Non ha nessun diritto peró, se sceglie di andarsene, di continuare a godere di NESSUNO dei privilegi dell’appartenenza all’UE. No libero commercio senza dazi, no assistenza sanitaria gratuita per i suoi cittadini su suolo UE, no libera circolazione senza passaporti e senza frontiere per i milioni di britannici che ogni anno affollano le spiagge del sud europa… eccetera eccetera eccetera. Il problema è che invece loro vogliono conservare i privilegi senza i doveri. Assurdo. Hai mai sentito il detto “non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca”? Bene. A voi anti-europeisti a prescindere a volte davvero non vi capisco, quando vi schierate con chiunque purchè avversario dell’Europa. Se tu poi ci tieni a continuare a pagare l’assistenza sanitaria ai turisti inglesi con i tuoi soldi di contribuente europeo senza che loro contribuiscano al bilancio comunitario, beh puoi sempre informarti, magari puoi fare loro delle donazioni come privato.

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Tutto fila. Da una parte sospende l’assistenza sanitaria gratuita e dall’altra genera una nuova epidemia di silicosi. Le case farmaceutiche ringraziano…

Donald Trump cancella le norme sui gas serra di Barack Obama, “per ricreare migliaia di posti di lavoro”.

Creerà lavoro per medici e necrofori.Sorvolando al danno che fa al intero pianete.

L’estrazione del carbone ha rovinato interi territori degli Stati Uniti. Il prelivo da giacimenti affioranti è stata la morte di corsi d’acqua, di foreste divenute un deserto nero. Andate un po’ a vedere quello che è successo! A parita’ di energia prodotta il carbone produce molta piu’ CO2 sia del gas che del petrolio, e inoltre la sua combustione produce moltissime sostanze inquinanti e pericolose perche’ il carbone estratto dalle miniere e’ zeppo di altre sostanze che e’ antieconomico separare.

Ricordate l’esultanza di Grillo quando fu eletto Ciuffolone? Ora il Sommo Buffone tace….

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