E’ devastante ed impressiona perché come tutto oramai viene declinato in modo massificato e pervasivo.

La storia di un professore di Milano assolto dalle accuse di molestie sessuali.

Quasi quasi, alla fine, il meno restano i 19 giorni a San Vittore nel raggio degli arrestati per reati sessuali, e i successivi altri 11 mesi ai domiciliari fino allo scadere della custodia cautelare: il meno, in confronto all’accusa di aver approfittato della propria condizione di docente di arte alla scuola media Manzoni di Milano per toccare il fondoschiena, accarezzare le cosce o sfiorare l’inguine di 4 alunne di I e III media.

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Una «violenza sessuale» dalla quale il Tribunale ha assolto «con formula piena perché il fatto non sussiste» il professor Maurizio Minora, ritenendolo vittima di una «suggestione collettiva»: innestatasi da un lato sulla sua dichiarata propensione a «un atteggiamento fisico e affettuoso sia con i maschi sia con le femmine» (come pacche sulle spalle o sculacciate per farli rientrare in classe), e dall’altro su «voci incontrollate e destituite di ogni fondamento» che di bisbiglio in bisbiglio lo volevano gay, poi pedofilo, poi già denunciato in passato, poi persino violentatore del proprio figlio, o egli stesso abusato da piccolo. La Procura della Repubblica, che aveva chiesto la condanna a 2 anni e 6 mesi, non ha impugnato l’assoluzione, e nemmeno la Procura Generale. L’assoluzione è dunque definitiva, al pari che per l’insegnante di sostegno Ripalta Izzi, per la quale erano stati chiesti 2 anni nell’ipotesi avesse saputo delle molestie ma non le avesse impedite.

Mi dispiace tantissimo per quest’uomo; vittima di una società terribilmente arcaica nella mentalità, in cui i pregiudizi, i pettegolezzi ed i giudizi arbitrari sono ancora lo strumento di analisi della realtà più utilizzato dalla massa, “innestatasi da un lato sulla sua dichiarata propensione a «un atteggiamento fisico e affettuoso sia con i maschi sia con le femmine» (come pacche sulle spalle o sculacciate per farli rientrare in classe)” Quindi, se la citazione è vera, il professore sculacciava ragazzine di prima media per farle rientrare in classe. Mentre l’accusa è di aver toccato il fondoschiena.Mi ricorda una persona, ma almeno aveva la decenza di essere in un istituto superiore.

Da leggere anche; “Per i giudici Giovanna Ichino, Anna Zamagni e (estensore) Alessandro Santangelo, i denunciati «atteggiamenti sessualmente molesti non trovano riscontri in terze persone, ma solo nelle reciproche» (e «in più punti contraddittorie e/o inverosimili») dichiarazioni delle quattro ragazze, «che non può sottacersi fossero legate da relazioni psicologiche molto complesse»: ad esempio una «psicologicamente succube» della sua migliore amica, o un’altra vittima di bullismo. La ragazza-capogruppo avrebbe dunque cominciato «ad attribuire agli atteggiamenti fisici e affettuosi, da sempre tenuti dal professore, una connotazione sessuale che in realtà non avevano affatto, influenzando le persone a lei più vicine per trovare conferma al suo erroneo vissuto soggettivo.”

Quindi c’è una ragazza con una migliore amica molto forte e un’altra che ha subito bullismo che affermano che un professore le ha palpato il culo e secondo i giudici gli atteggiamenti fisici e affettuosi, tenuti dal professore da SEMPRE secondo i giudici; non trovano riscontri in atteggiamenti sessualmente molesti.

Questa sembra una triste storia di una persona caduta in un vortice da cui si è salvato solo grazie a giudici equilibrati. Ormai accusiamo di essere un mostro uno che tocca il sedere a dei bambini (italiani immagino) e poi facciamo finta di niente quando leggiamo che 15 bambini sono annegati o morti per effetti di un bombardamento -praticamente una volta la settimana. Magari quei bambini avessero avuto un insegnante che li spingeva in classe a sculacciate. Stiamo diventando come l’america, il regno dell’egoismo. E non sto giustificando i pedofili, questo mai. Sto solo considerando il senso delle propozioni della nostra morale (e mi ci metto dentro anche io).

Ogni società ha, evidentemente, un insito ed inestirpabile bisogno di mostri, streghe, orchi. Li inventa con la fantasia, li crea con il sospetto. Milioni di persone leggono libri da brividi e vedono film “de paura” senza costrizione. Alienare da sé le parti più inquietanti della natura umana è salvifico. Il concetto di capro espiatorio è antico, le radici magiche affondano nei millenni ed oggi vengono coniugate sui social network, nella cronaca. Questa persona ha pagato questo bisogno sociale, come quello accusato di pedofilia su facebook o quelli del bar cui è stato dato fuoco perché sospettati di aver festeggiato l’attentato di Manchester. E’ devastante ed impressiona perché come tutto oramai viene declinato in modo massificato e pervasivo.

E’ devastante ed impressiona perché come tutto oramai viene declinato in modo massificato e pervasivo.ultima modifica: 2017-05-28T11:21:07+02:00da bezzifer
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