Quindi nessuno può negare che “IL SOCIALISMO E’ UNA IDEA MERAVIGLIOSA”.

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Ma … ci dice “Angelo Codevilla che sia il marxismo economico che quello culturale si basano sul sistema dell’espropriazione.
Sia espropriazione materiale che espropriazione culturale, nel senso di cancellazione delle tradizioni. Quando i marxisti classici, i comunisti, conquistarono il potere in Russia, per prima cosa espropriarono i possedimenti della borghesia.
Allo stesso modo, quando attualmente i marxisti culturali assumono il controllo di un campus universitario o di un governo, esercitano l’espropriazione attraverso meccanismi quali le quote di partecipazione imposte per legge in favore di categorie ideologicamente ‘protette’, all’interno di meccanismi definiti ‘democratici’, o addirittura l’espropriazione di democrazia mediante il supporto a governi ‘tecnici’, cioè non eletti dal popolo.
L’intera società odierna è un sistema basato sull’espropriazione materiale (non più violenta, ma ottenuta per mezzo di sistemi normalizzati quali il debito, l’iper -regolamentazione e la vessazione fiscale) e culturale (mediante il cosiddetto ‘progressismo’, declinato in numerose varianti).
Entrambe le forme ricorrono ad un metodo analitico studiato appositamente per fornire le risposte ideologicamente più convenienti.
Il marxista classico osserva il mondo unicamente attraverso la lente del sistema economico marxista.
Il marxista culturale ricorre alla decostruzione.
La decostruzione culturale consiste nella reinterpretazione di qualsivoglia materia o disciplina in funzione di un paradigma ideologico.
Si prende un testo o una materia, si rimuove dal suo contenuto qualsiasi significato ritenuto ideologicamente inopportuno e lo si riassembla inserendovi il significato considerato ideologicamente opportuno.
Quindi troviamo – ad esempio – che l’intera produzione di Shakespeare sarebbe incentrata sul concetto di oppressione del genere femminile;
o che la Bibbia sarebbe un testo ispirato dal sessismo, l’omofobia ed il razzismo.
Opere che di punto in bianco diventano semplicemente carburante per un motore ideologico.
Infine, ogni forma di marxismo nutre se stesso identificando uno o più ‘eterni nemici’ ai quali contrapporsi e verso i quali dirigere il proprio odio ideologico.
Non esiste marxismo in assenza di nemici giurati, come illustrò impeccabilmente Orwell in 1984.
Come mai la rivoluzione sovietica rase al suolo la maggior parte delle chiese, ma ne risparmiò sempre alcune?
E come mai in taluni casi il regime sovietico fece in modo di auto-denunciarsi all’estero?
Ed ancora, perché il regime sovietico non solo supportava la presenza di dissidenti nelle proprie fila, ma delegava abitualmente alcuni membri interni al partito con l’incarico di personificare l’opposizione?
In parte ciò accadeva perché la presenza di nemici culturali rafforzava l’identità ideologica interna al partito. Dunque in assenza di nemici o dissidenti, il marxismo classico tendeva a produrli autonomamente, esattamente come accade oggi, con l’accurata selezione di avversari politici improbabili (opposizione controllata) e la tolleranza verso ciò che resta della cultura tradizionale, data in pasto al branco del ‘politicamente corretto’ che si diverte a definirla becera, bigotta, arretrata, ignorante e via dicendo.
Non è difficile scorgere tante similitudini tra il marxismo classico dell’Unione Sovietica ed il marxismo culturale incarnato attualmente dalla correttezza politica.
Sono numerose, e per nulla incidentali.
Il nocciolo della questione è che il sistema della correttezza politica ha una precisa genesi politica;
si tratta di una storia incominciata molto più a ritroso nel tempo di quanto si tenda a credere;
una storia che risale ai primi anni del Ventesimo secolo, epoca nefasta che diede origine a molte altre patologie culturali che oggi stanno massacrando la nostra società.
Una lunga storia fatta di tentativi, fallimenti e correzioni di tiro …
Antefatto.
“Il socialismo è un’idea meravigliosa.
“Ma la sua traduzione nella realtà è stata disastrosa”.
Tra i popoli di ogni razza, colore e credo religioso, in tutto il mondo, il socialismo è riuscito a condurre alla fame paesi che precedentemente esportavano grandi quantità di alimenti …
Tuttavia, per molti di coloro che si occupano soprattutto di idee, il socialismo resta un’idea attraente, seducente.
Ogni suo fallimento viene giustificato con l’inadeguatezza di particolari dirigenti. ”
“Thomas Sowell ci dice che originariamente la teoria marxista affermava che non appena la guerra globale fosse deflagrata in Europa (cosa che accadde nel 1914), la classe operaia di ogni nazione si sarebbe sollevata in maniera coordinata e compatta per rovesciare i rispettivi governi borghesi.
Si presumeva che i lavoratori di ogni singola nazione avrebbero finito per coalizzarsi con i loro omologhi delle altre nazioni, piuttosto che supportare la borghesia e le classi dirigenti delle loro patrie.
Ebbene, in realtà dopo il 1914 si verificò l’esatto opposto.
In tutta Europa i lavoratori si strinsero intorno alle rispettive bandiere e si misero in marcia per combattere l’uno di fianco all’altro.
Quando il Kaiser strinse la mano ai leader tedeschi del Partito socialdemocratico marxista, disse loro che in quel frangente non esistevano più partiti politici: esistevano solo cittadini tedeschi.
La cosa andò replicandosi in tutte le nazioni europee.”

Quindi nessuno può negare che “IL SOCIALISMO E’ UNA IDEA MERAVIGLIOSA”.ultima modifica: 2017-09-25T10:55:10+02:00da bezzifer
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