Quanto tempo e quante energie impegnate per un brexit che altro non era che una ondata emotiva irrazionale… e che molte di quelle persone che ieri lo volevano, oggi si stanno ricredendosi.

Con Brexit è ancora tutto fermo. Nonostante le cose più morbide che ha detto Theresa May a Firenze, i negoziatori europei non sono soddisfatti (e hanno il coltello dalla parte del manico).

Risultati immagini per Con Brexit è ancora tutto fermo

Venerdì scorso la prima ministra britannica Theresa May ha pronunciato a Firenze un discorso molto aperto e possibilista su Brexit, che è stato considerato da molti una svolta moderata rispetto ai toni intransigenti utilizzati dai leader pro-Brexit fino a un anno fa e rispetto all’atteggiamento della stessa May, che fino a poco tempo fa sosteneva che «nessun accordo è meglio di un cattivo accordo». Nonostante l’apertura di May, però, i negoziati tra governo britannico e Unione Europea – che sono ricominciati lunedì a Bruxelles – continuano a essere bloccati su una serie di punti preliminari, mentre il tempo per trovare un accordo ed evitare un’uscita brusca e non regolata si riduce ogni giorno.

A che punto siamo?

Lo scorso marzo il governo britannico ha invocato l’articolo 50 dei trattati europei, che mette in moto la procedura che conduce all’uscita di uno stato membro dall’Unione. L’articolo 50 funziona come un orologio che segna un conto alla rovescia quasi impossibile da fermare. Stabilisce un massimo di due anni per trovare un accordo per organizzare un’uscita ordinata: il conto alla rovescia terminerà nel marzo del 2019. Se per quella data non sarà raggiunto un accordo, il Regno Unito sarà automaticamente fuori dall’Unione: una situazione problematica per tutti ma in particolare proprio per il Regno Unito, che all’improvviso si troverà senza accordi commerciali e doganali con l’Unione Europea, il suo principale partner commerciale. L’unico modo per allungare la scadenza fissata dall’articolo 50 è una votazione all’unanimità di tutti gli altri 27 membri dell’Unione, un’eventualità ritenuta molto improbabile.

 Il team di negoziatori del governo britannico, guidato dal segretario di stato David Davis, e quello europeo, guidato dal capo negoziatore Michel Barnier, hanno iniziato in primavera i loro colloqui. Secondo la tabella di marcia, a ottobre avrebbero dovuto iniziare la parte più complessa delle trattative: quella che riguarda gli accordi commerciali che saranno in vigore tra Unione e Regno Unito dopo Brexit (oggi non ci sono accordi simili perché il Regno Unito fa parte del mercato unico). Per capire quanto siano lunghi e complessi questo tipo di negoziati basta pensare che Unione Europea e Canada hanno impiegato sette anni a scrivere e approvare il loro accordo commerciale (CETA). L’inizio di questi negoziati, però, sarà probabilmente rimandato. Unione Europea e Regno Unito non stanno riuscendo ad accordarsi su un aspetto in teoria molto più semplice: come esattamente dovranno separarsi, e quanto costerà al Regno Unito.

E, resteran fermi. A meno che i negoziatori GB non riescano a contrabbandare gin al posto dell’acqua che i negoziatori UE bevono.

Non solo una soluzione di compromesso da questa parte non giova davvero a nessuno, ma sarebbe una mossa (quasi) suicida per l’UE –purtroppo, la Gran Bretagna si è messa nella scomoda posizione di essere l’uno che vien punito per educare gli altri cento. E ha pure il problema di essere l’uno che stava sulle scatole un po’ a tutti, prima che se ne andasse.Non solo l’UE ha il coltello dalla parte del manico (non “in questo momento”, ma proprio in generale), ma c’ha anche tanta voglia (e tanti motivi) di usarlo.

Le contrattazioni, da che mondo è mondo, sono portate avanti dai due fronti, e può esserci un lato forte e uno debole. L’affare in ballo è grosso e delicato, e senza direttive è molto difficile non inchiodarsi su scenari preesistenti. Finché i capi negoziatori non si mettono d’accordo, la situazione sarà questa ancora a lungo, e il tempo è molto poco.

Curioso questo atteggiamento della May: sono loro a volersene andare e siamo noi a dover essere “creativi”? Se la signora dovesse divorziare dal marito (non faccio questioni personali, solo un esempio) dice al marito: “caro, mi raccomando però, per il divorzio che io chiedo, sii creativo… sai non voglio litigare troppo!”. Fa un po’ ridere, no? Essere creativi è sempre una bella cosa, ma mi pare che qui lo sforzo di essere creativi debba essere il loro: dove è finita la proverbiale buona educazione inglese? Più  realisticamente la sig.ra ha in mano una enorme patata rovente che qualche essere inqualificabile le ha mollato senza troppe remore, non ha la più pallida idea di come uscirne senza bruciarsi politicamente, e spera che qualcuno le regali l’uovo di Colombo per avere la moglie ubriaca, la botte piena, l’uva sulla vigna e il campo sgombro. Ma l’occasione per uscirsene l’ha avuta: quando ha indetto le elezioni ho pensato che avesse fatto una buona mossa. Se avesse incrementato la maggioranza, avrebbe avuto maggiore forza nella negoziazione, se la avesse diminuita (o persa) avrebbe avuto la chance di dimettersi. Win Win. Ma evidentemente l’ho sopravvalutata: ha diminuito i suoi parlamentari ed e’ restata. Harakiri.

C’è da dire che se volevano fuggire da una barca che affonda lo hanno fatto senza salvagente e con legata ai piedi un’ancora.In sintesi si tratta del populismo autodistruttivo.Non volevano fare altri sacrifici per un’obiettivo ormai vuoto? Ora li faranno e anche più consistenti senza poter raggiungere o avere alcun obiettivo se non quello di averlo scelto “democraticamente”. Ora ho l’impressione che ormai si siano resi conto, anche quelli che lo avevano votato, di aver fatto una cappellata e stiano cercando un modo per fare marcia indietro. Non mi sorprenderei se qualcuno proponesse un nuovo referendum sulla base dei potenziali impatti che erano stati inizialmente ignorati (se non sbaglio i Lib Dem avevano detto qualcosa del genere).

 

Quanto tempo e quante energie impegnate per un brexit che altro non era che una ondata emotiva irrazionale… e che molte di quelle persone che ieri lo volevano, oggi si stanno ricredendosi.ultima modifica: 2017-09-28T10:39:55+02:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share