Archivio mensile:settembre 2017

Bersani? un uomo abituato a perdere.Oramai è pure irrecuperabile nelle sue elucubrazioni.

Bersani: “La sinistra? Rischia di fare la fine del coniglio davanti al leone” Il leader di Mdp, ospite a Circo Massimo su Radio Capital, commenta il voto in Germania. E risponde a Matteo Renzi: “Un conto è la ditta, un altro la proprietà”

Bersani: "La sinistra? Rischia di fare la fine del coniglio davanti al leone"

Giaguari, conigli, leoni … Mi sa che la sua vera vocazione è fare il direttore di uno zoo, sarebbe il caso di sistemarcelo e togliercelo dalle cosiddette.

Bersani conosce bene i 101 affossatori di Prodi.Il primo di questi è uno coi baffi e la faccia da schiaffi….quello che gli ha sempre ordinato ciò che deve fare.Bersani è per una Sinistra “alla Bertinotti” che fa cadere il Governo Prodi e spiana la strada a Berlusconi.
Ora basta, filosofo di Bettola ( neanche lì hai vinto!), quali sarebbero le “cose di Sinistra” che hai fatto? Le tue “lenzuolate” di liberalizzazioni ( tipo i 5 € che non paghiamo più per le ricariche dei cellulari) ? Questa è la tua ridicola, traditrice e nullafacente Sinistra?  NO, GRAZIE ! Abbiamo già dato…..

Bersani non sa più a chi parla:  agli operai?…praticamente sono in via di estinzione e comunque superati da schiere di partite IVA, stagisti, precari vecchi e giovani…Di che parla? Ancora di art. 18 che se va bene riguarda 5000 persone e non si preoccupa della corruzione dilagante (vedi il caso dei concorsi all’Università), di criminalità emergente nei colletti bianchi, di ingiustizie sociali sempre più evidenti, di una burocrazia asfissiante ed intollerabile, di assistenza a pioggia. Se non sa a chi parlare e di che parlare significa che ha sposato i club di Bertinotti, Vendola & C. che come reduci si riuniscono tra loro per veder tutelare ed in che modo i diritti acquisiti che dopo anni  di battaglie han conseguito. Bravi loro, fessi noi….

Bersani ci illumini, se parliamo di Renzi…chi è stato (per esempio) alle regionali liguri che ha fatto perdere il centro sinistra?  Chi c’è adesso dietro la probabile sconfitta del centrosinistra in Sicilia?  E allora ognuno si prenda le sue responsabilità, vedremo alle prossime elezioni quanto peso avranno Bersani e soci.Ricordati il maggior risultato della sinistra nella storia della Repubblica il 40,8% delle europee 2014 con Renzi il PdC che ha ottenuto il maggiore consenso dopo de Gasperi  nel 1948, ma per voi questo non vale. Il fanatismo ideologico  appartiene a persone che come voi che negano perfino la matematica … il bue che dice cornuto all´asino. Bersani.Perché ricorri continuamente alle bugie? Se studiassi e poi fossi in buona fede, ricorderesti la sconfitta della “macchina da guerra” di Occhetto ad opera del Berlusca e anche quella di D’Alema PdC alle regionali del 2000, che ne provocò le dimissioni. La7, non il PD, assegna nelle intenzioni di voto il 28,3% al PD, con più di 1 punto di vantaggio sui 5stelle. Voi continuate a parlare di un PD ormai finito, in dissoluzione…ne avete di coraggio!

Se il PD è un partito di destra lo è dai tempi di Bersani, Si vada a vedere che ha votato nel 2011 la riforma delle pensioni Fornero e nel 2012 la riforma del lavoro Fornero. Ci sono tutti questi che accusano Renzi. Bersani era il segretario e D’alema era in parlamento e ha votato a favore in alleanza con Berlusconi. Lezioni di sinistra da costoro non se ne possono accettare.Ma se pensate che il PD sia di destra e che la gente non lo vota più per questo ….allora perchè non fate le primarie fra tutte le fazioni di sinistra-sinistra e vediamo quanta gente vi segue? Non è che avete paura di un flop clamoroso ? Sapete qual è la verità : la maggioranza degli italiani NON è DI SINISTRA-SINISTRA. Sarebbe ora di uscire da questo equivoco  e di cercare di fare il meglio possibile con un CENTRO-SINISTRA coeso,…in bersani si evidenzia  il dramma di chi ha ambizioni ma non ha capacità, è dura da accettare…ha fatto carriera sotto l’ulivo quando prodi copriva le mediocrità al governo…ora, lui lo smacchiatore fa la smorfia ironica di chi la sa lunga, e ride, come per dare a intendere che un giorno verranno fuori quei milioni di scontenti del PD(R ) che lui vuole intercettare  …però la germania insegna: 500mila usciti da SPD e 400mila dalla sinistra radicale ( cioè gli MPD/SI/Possibile/etc.)  confluiti in AFD , e un milione di astenuti di sempre confluiti nella AFd….caro smacchiatore, questo significa che rimarrai al prefisso telefonico….ma tutto bene, tutto giusto se questa sinistra avesse un 10-15% di consensi ma sono al 2-3%, e sono divisi in 4 partiti, forse sarebbe il caso di una decisa autocritica da parte loro prima di criticare il PD.Tu Bersani argomenti sulla base di pregiudizi. Perché non citi i dati sull’occupazione? Perché ignori le riforme sui diritti civili? O sono di destra anche quelle? Perché non metti in conto che il programma di governo è spesso frutto di compromessi, allorché la maggioranza è eterogenea e quella attuale lo è perché bersani non riusci a segnare un rigore a porta vuota? La globalizzazione ha acuito le distanze tra ricchi e poveri, è vero. Ma questo è un problema che riguarda la sinistra a livello planetario e non saranno certamente le poche risorse di un Paese attanagliato dal forte debito pubblico a trovare soluzioni immediatamente efficaci. Qual è la tua ricetta? Come crei posti di lavoro? O pensi anche tu alla ricetta dei 5stelle con il reddito di cittadinanza erga omnes? Con quali risorse? Ma soprattutto con quali prospettive di sviluppo?

Se Bersani stava al Bar, dopo essere messo in stand by, faceva più bella figura di quella fatta andando in avanscoperta per conto della Banda di d’Alema. Perchè poi se il Giaguaro se ne stava zitto e non remava contro, altro che 300 euro, si aveva ridimensionato provincie, enti inutili, e numero di parlamentari in di più (per me ci possono restare, ma almeno che la minoranza non si spacci per salvatori della patria!, al massimo sono salvatori di interessi della loro banda) La cosa più grave che non ha capito è che promuovendo il NO al referendum ha ri-spalancato le porte alla destra già agonizzante. E poi dice di essere quello vero di sinistra……Che figura patetica. Si sta snaturando dalla sua indole mite per ordine del rancoroso baffino. Le sue incomprensibili metafore e squallide allusioni (vedi Consip) completano il quadretto da quattro soldi.

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Certo che se “l’illustre” Maroni non fosse stato “convinto” che la ndrangheta nel Nord non c’era, da ministro degli interni poteva dare una ripulita alla “sua” Lombardia. Chissà se oggi “l’illustre” governatore si è convinto che la ndrangheta esiste anche nella “sua” Regione.

‘Ndrangheta, maxioperazione in Lombardia: il sindaco di Seregno ai domiciliari per corruzione.Sono in tutto 27 le misure cautelari emesse dai gip di Milano e Monza. Edoardo Mazza è accusato di corruzione: avrebbe favorito gli affari di un imprenditore legato alle cosche in cambio di voti.

Ndrangheta infiltrata nella politica, 27 arresti in Lombardia, c’è anche il sindaco di Forza Italia di Seregno

Maxi operazione, il primo cittadino accusato di corruzione. Pesanti le accuse per gli altri soggetti coinvolti.

LOMBARDIA/ Epidemia ‘Ndrangheta.

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Ieri 59 docenti universitari indagati o arrestati oggi 27 arresti fra cui il sindaco di Seregno per affari con la Mafia. E vai, l’Italia che cambia. La Lombardia è da decenni la quarta regione mafiosa d’italia..con movimento terra e smaltimento rifiuti completamente in mano alle cosche,emilia romagna e piemonte sono subito dietro…

Niente di nuovo: i soliti “valori” della destra, la difesa della famiglia come schermo per i loro sporchi affari.Del resto non mancano di coerenza: predicano i porci comodi propri sopra ogni cosa e li mettono in pratica.Quello che lascia più interdetti è che non ci stupiamo neanche più. Al momento in cui scrivo vedo 9 commenti in 27 minuti. In un articolo su Di Maio si vedono 27 commenti in nove minuti (a dir poco). E comunque noto che la presenza pentastellata su questa notizia è modesta. Forse perchè l’arrestato non è del Pd? chissà se gli italioti si indigneranno per questi fatti come si indignano per “l’invasione” degli immigrati al felpato bifolco padano e a tutti i legaioli si parla della vostra lombardia

Ma la cosa più inconcepibile per me è che un partito come Forza Italia abbia ancora un 12/13% nei sondaggi…anche se il discorso vale pure per altri partiti e movimenti e consorterie varie. Belle personcine, a modo, mettono sulle poltrone.

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Io non critico il capitalismo, io voglio eliminarlo, non cambiarlo, modificarlo.

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“Il fascismo non è “morto e sepolto” ma vive nelle organizzazioni neofasciste, soprattutto in Europa e negli USA, vive laddove esiste Trump, Le Pem, Farage e i loro sostenitori e finanziatori.

Mi spiace correggervi nella vostra interpretazione dell’esistenza del fascismo.
Il fascismo vive nel capitalismo, punto.
E finora, il fascismo (inteso come regime totalitario) è stato abbattuto soltanto dallo stesso capitalismo attraverso le “sue” guerre, questo senza nulla togliere ai sacrifici dei partigiani.Il capitalismo ti impone il fascismo quando gli necessita, e lo abolisce quando non gli serve più.Non vorrete certo sostenere che i regimi (Grecia, Spagna, Portogallo, Cile, ecc.) dal dopo guerra sono stati abbattuti dai partigiani?

N,B il sistema “democratico” è l’involucro politico migliore per il capitalismo, il quale in periodi di “crisi” sociale e anche economica, ti introduce il Fascismo, che guarda caso, proprio in Italia e Germania, si è imposto con regole cosiddette democratiche, lasciamo stare il folclore di quattro ex carcerati che avrebbero fatto la Marcia su Roma e le “camicie grigie”, che se non avevano l’appoggio di chi ha veramente in pugno il paese, il tutto si sarebbe svolto come una “festa sui prati”.
Altrochè, come asserisce lei che i fascismi si sono imposti perché “il sistema democratico . nel 1922 e nel 1933 – ne ha sottovalutato la pericolosità”.

Insomma, lo si vuol capire una volta per tutte che il capitalismo è fascismo come lo è pure il “capitalismo di Stato” che sempre di capitalismo si tratta.

“Per quanto riguarda il Capitalismo, questo Moloch mostruoso (che è sempre bello criticare, ma che tuttavia produce i mezzi materiali che usa voi, che uso io, che usiamo tutti,  pagandoli e senza farci tanti problemi), non so se sia stato più pericoloso nel 1922 oppure oggi…in un tempo in cui i grandi dittatori del ‘900 non ci sono più, ma quando voi (io, e compagnia bella) si ferma a mangiare un panino in autostrada automaticamente alimenta anche l’orrido Moloch capitalista e magari però non ci pensa…ma poi lo critica perché fa sempre scena…”.

CARI io ho la quasi certezza di essere l’unico almeno su questo blog tra comunisti (soltanto io fin qui dichiarato tale, in quanto anche anti capitalista tendente alla sua abolizione) e non, che ho sostenuto in moltissimi miei post che grazie al sistema di produzione capitalista (concentrazione di molti lavoratori all’interno di una stessa unità produttiva; penso si possa comprendere il concetto) si è arrivati a ridurre i costi di produzione dei beni e che conseguentemente ha dato la possibilità data dai più bassi costi di produzione, a moltissimi “proletari” e non, di attingere a questi beni.
Credo che questo concetto non sia di facile intuizione da parte di moltissimi.
Fatta questa importante (importante, in quanto, è fatto comune il pensare che il comunismo sia soltanto una forma di “politica” tra le tante altre) premessa, ho sempre aggiunto che il sistema capitalista ha si migliorato la condizione economica diciamo ormai della quasi totalità del pianeta, appunto, ma non di tutto, ma ha contribuito anche a formare le diverse classi sociali e questo, scientificamente il capitalismo non potrà mai farne a me per poter sopravvivere in quanto unica classe sociale a godere dei privilegi, tranne anche al parassitismo (piccola borghesia,) di cui è costretto a servirsi oltre che al proprio parassitismo in quanto sfruttatore di una classe che “produce”.
Per cui, il “comunismo” è il superamento della società capitalista, nel quale quale, scompariranno le “classi” e quindi i privilegi.
A meno che voi non siate d’accordo con questo, ma ciò è un altro discorso.

Buona giornata.

PS ricordo, forse proprio ieri di aver scritto un post, dove indicavo che la società capitalista è si produttrice di beni, ma allo stesso tempo si giova anche degli enormi “sprechi” di questa società, in quanto, indipendentemente dell’uso che la cittadinanza ne faccia dei beni, questo produce sempre profitti per se, e quindi, ha anche tutto l’interesse ad “educare” il popolo a consumare ed a sprecare.
Ho voluto portarvi anche questo esempio proprio a voi in quanto “combattente” dello spreco, cosa che almeno su questo, io sono sempre stato d’accordo con voi: lo spreco è nocivo e dannoso per noi e per l’ambiente.

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Oggi trionfano le stronzate.

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Sembra un paradosso, ma è stato nientemeno che un professore emerito dell’università di Princeton, Harry G. Frankfurt, a scrivere nel 2005 un libro dal titolo eloquente: “On Bullshit” (sulle stronzate).

Non si trattava per nulla di un testo scherzoso, o peggio prosaico e volgare. L’autore, infatti, intendeva mettere in evidenza uno dei fenomeni che già a quel tempo dilagavano. E che oggi, a dodici anni di distanza, possiamo dire che dominano la cosiddetta sfera pubblica.
Inutile girarci intorno: le “stronzate” rappresentano la cifra portante di un’epoca, la nostra, in cui i meccanismi dello spettacolo mediatico hanno invaso qualunque altro settore della vita pubblica.
Nel 1967 Guy Debord definiva “spettacolo” quella dimensione in cui “il vero diventa un momento del falso e il falso diventa un momento del vero”. Come a dire che verità e falsità si fondevano fino a rendere impercettibile dove finisse l’una e dove cominciasse l’altra.
Oggi, specialmente con il dilagare del nuovo media che chiamiamo “Rete”, la situazione è persino peggiorata. Siamo passati da un sistema in cui vero e falso venivano sapientemente mescolati, con lo scopo di renderne impossibile la distinzione, a un altro in cui vero e falso neppure vengono presi in considerazione
Ossia abbiamo compiuto il trapasso da un sistema in cui regnavano le menzogne della televisione (dove nulla è vero, neppure gli applausi), a un altro dove a dettare le regole della comunicazione sono le stronzate della Rete.
Frankfurt aveva compreso benissimo i termini della questione, laddove distingueva il diffusore di stronzate (“bullshitter”) dal mentitore. Il mentitore deve comunque fare i conti con la verità, ne sente l’autorità perché in qualche modo la conosce, pur decidendo di trasfigurarla in vista di un proprio tornaconto personale.
Il diffusore di stronzate “non rifiuta l’autorità della verità, opponendogli se stesso e il proprio interesse. Egli proprio non presta alcuna attenzione alla verità, risultando per questo un nemico della verità assai più del mentitore”. Egli mostra totale indifferenza rispetto a come le cose stanno o possono stare effettivamente, poiché il proprio tornaconto gli deriva dall’affermare una dimensione, delle idee e persino dei propositi che nulla hanno a che vedere con quella realtà che egli per primo ignora (Harry G. Frankfurt, On Bullshit, Princeton University Press, Princeton-Oxford 2005, pp. 61 e 33-4).
Sì, perché come il mentitore rifiuta la verità per un proprio tornaconto personale, così anche il “bullshitter” si immola alle stronzate per una ragione ben precisa. E questa ragione consiste nel fatto che egli deve sempre nascondere un qualcosa che, se venisse alla luce, farebbe crollare tutta la sua costruzione (p. 23).
Ed eccoci alla nostra epoca. Quella in cui la politica (e inevitabilmente i media che la raccontano) si ritrova a distrarre i cittadini con le stronzate così da nascondere il vero dato essenziale: il vuoto di conoscenze, idee e progetti realistici che caratterizza la grande maggioranza degli esponenti e dei partiti politici.
Non v’è una Sinistra in grado di tornare a difendere i ceti sociali più svantaggiati, né dei movimenti popolari (o populisti) effettivamente in grado di realizzare quella rivoluzione del sistema dominante che pur vanno pronunciando dietro a ogni angolo.
C’è piuttosto una Destra, che è l’unica a beneficiare quando il dominio dei poteri economici e finanziari è incontrastato come nel nostro tempo. Una Destra plutocratica e relativamente moderata quando i conti economici sono in attivo, oppure una Destra populista e violenta quando le crisi cicliche del capitalismo impoveriscono la classe media, esattamente come accade nel nostro tempo.
Ecco spiegato il risultato delle elezioni in Germania, dove i neo-nazisti tornano a essere fortemente rappresentati in Parlamento. Ed ecco perché in Italia, stando a queste condizioni, non v’è alcuna Sinistra né alcun Movimento Cinque Stelle che potranno ambire seriamente a governare il Paese. Poiché nessuno dei due possiede idee, conoscenze e soprattutto un progetto realistico di visione alternativa rispetto al sistema tecno-finanziario da cui siamo governati.
Renzi lo ha capito, e infatti prova a spostare sempre più a destra l’asse valoriale e operativo del proprio partito, ben sapendo che si tratta di un gioco pericoloso e storicamente perdente. Perché il popolo finisce col preferire l’originale alla copia.
D’Alema e Bersani che fanno finta di essere tornati dei peones del proletariato (sic), Di Maio che viene investito tramite elezioni farsa, condotte attraverso un sistema (non) operativo farlocco (seppure dal nome altisonante: Rousseau) e contro avversari da barzelletta (Enrichetto il fornaio, Peppino l’antivaccinista, Ulpiano il cacciatore di scie chimiche e compagnia danzante).
Tutte stronzate, ahinoi. Specchietti per le allodole buoni a riempire le pagine dei giornali e le bacheche dei social network. Fino a che le elezioni dell’unico Paese che comanda l’Europa ci sbattono in faccia quella verità che facciamo di tutto per non vedere.
Siamo governati dall’alta finanza e dalla sua teologia neo-liberista. Quando essa vince impone il governo di una Destra moderata. Quando è in crisi fa balenare la minaccia di una Destra estremista e violenta, come fu per la “soluzione” fascista e nazista di cui parlava Karl Polanyi nei tempi in cui il capitalismo si trovò in una crisi pari a quella dei giorni nostri.
O torniamo a pensare in termini politici, con idee e progetti realisticamente alternativi al dominio di questo sistema tecno finanziario, oppure saremo condannati alla placida navigazione nel mare di stronzate in cui siamo già sommersi.
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Cari grillini, sembrate tutti nervosi, eppure avete appena partecipato all’investitura della “punta di diamante” del m5s… Come mai..? Non è che… non ci credete nemmeno voi..?

L’effetto di Maio è negativo, il Pd sorpassa M5S nei sondaggi (TABELLA)

Rilevazione Emg per La7: nel centrodestra la Lega scende e Forza Italia sale.

Ben gli sta a tutti i detrattori di Renzi, il Pd si consolida e si conferma il partito più amato d’Italia. L’effetto giggetto è appena iniziato cara Setta, ti accorgerai tra qualche mese se gli italiani vogliono farsi governare dai 5*, mettendo a repentaglio il proprio futuro.

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Forse qualche elettore è improvvisamente rinsavito ed ha considerato il danno che una “personcina” di questo “spessore” potrebbe fare al nostro futuro.
Troppe chiacchiere e troppo pochi fatti, così un m5s non può pensare di essere accettato dalla maggioranza degli elettori, un “nulla” al cubo!e solo oddio. L’odio” é il collante della setta grillina. Dovranno trovare un altro soggetto da odiare e far odiare, visto che nella “casta” ormai ci sono anche loro e non possono piú usarla. Se ci riescono rimarranno uniti (“categorie standard” da odiare, come extracomunitari e gay, sono già occupate da altri movimenti’ basati sull’odio, simili al loro, quali leghisti e attaccabottoni, ed i tentativi di fregargliele non sono andati a buon fine). Altrimenti si sfaldano.

Più che Giggino è che comincia a trapelare l’effetto Raggi. A Roma appena insediata la giunta del m5s molte aziende hanno lasciato la capitale determinando un calo del PIL di Roma del 6% in un anno. Se ciò dovesse accadere in Italia con il m5s a Palazzo Chigi oltre alla fuga delle aziende ci assommerebbe anche la fuga di migliaio di miliardi di euro con effetto catastrofici.Aggiungiamo che Genova hanno preso a pedate il pluri condannato. A Parma il sempre il pluri condannato, la prima volta ha vinto grazie ai voti della destra e la seconda è praticamente scomparso… Penso che a Roma, Torino, Livorno (con i morti e feriti per vostra colpa) farete una brutta fine ahahah.

Parafrasando i Nomadi ” il movimento è morto” Beppe Grillo ha lanciato la pietra e ha tolto la mano, si è liberato dagli impicci, ora il capo plenipotenziario è Giggino o ripetente o Di Mail come meglio conosciuto, ha avuto più partecipanti Vasco Rossi al concerto, fra l’altro paganti, che votanti alle buffonarie, neanche il 30% degli iscritti ha partecipato al voto e lui con 30.000 click neanche certificati ha lanciato un monito a Trump, da sbellicarsi dalle risate, fra lui e Di Ballista che hanno confuso Pinochet con il Venezuela e Napoleone che ha subito la disfatta ad Auschwitz non si capisce con quali competenze vogliano governare il paese, insomma 2 disoccupati senza arte ne parte che hanno indossato la maschera di carnevale da premier, è normale che i sondaggi vadano in caduta, è solo l’inizio. Un esponente di spicco del fermimento 5 stelle mantenendo l’anonimato ha dichiarato che non riescono a fare uno zero con un bicchiere perchè per un gomplotto gli hanno fornito bicchieri quadrati.

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Ahhh che bello ! La Decrescita Felice agognata da Casaleggio-Grillo finalmente è arrivata! Roma decresce e scompare, Livorno è aiutata anche dal maltempo, Parma si è defilata, Torino……arriva arriva….arriva ci vuole pazienza in parte c’è non vi preoccupate!

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La Costituzione e quindi il codice civile e penale è diventato una banderuola che va nella direzione di chi ha i soldi……….pecunia non olet.

Baroni col trucco: indagati 29 professori universitari, 7 arrestati. “Corruzione e favori per spartirsi le cattedre”. Maxi operazione della Guardia di Finanza in tutto il Paese: 150 perquisizioni.

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“Sistematici accordi corruttivi” tra docenti universitari di diritto tributario per spartirsi l’assegnazione di abilitazioni in base a “valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi”. Questa mattina oltre 500 militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a una vasta operazione di polizia giudiziaria su tutto il territorio nazionale, nell’ambito della quale sono stati eseguiti 29 provvedimenti cautelari personali nei confronti di docenti universitari (7 agli arresti domiciliari e 22 interdetti allo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi) per reati di corruzione e più di 150 perquisizioni in uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali..Nei confronti di altri 7 docenti universitari, il Giudice per le Indagini Preliminari di Firenze si è riservata la valutazione circa l’applicazione della misura interdittiva all’esito dell’interrogatorio degli stessi.

Come scrivo da tempo la differenza nel dopoguerra è stata quella tra addestrare ed allevare.Le conferme sono quotidiane.Come sempre va anche ricordato che per ora sono solo indagati, e il reato va prima provato. Spero comunque di vedere le accuse dimostrate, e di vedere qualche arrogante barone  che va davanti al boia.

La novità non sta nell’ipotesi di reato per meccanismi stra noti e vecchi come il cucco, ma nella possibilità che qualche benemerito riesca a inchiodare lor signori prove alla mano.Ora senza nulla togliere alle negligenze degli ultimi governi, il malcostume dentro gli atenei va avanti almeno dalle guerre puniche in poi. Infatti sarebbe ora di invertire la rotta, ma sinceramente sono pessimista. E’ un sistema troppo da difficile da sradicare.

È un (vecchio) segreto di Pulcinella che le cattedre (in Italia troppe, cifre da capogiro, grazie all’improvvida riforma Berlinguer, che ha facilitato gli smodati appetiti della Casta dei cattedratici) sono spartite col criterio ‘do ut des’; criteri n. 2 e 3: familismo e nepotismo. Quella dei baroni (molti di loro anche castaioli della politica) è una delle caste più tenaci, arroganti e sfrontate. Andrebbero tagliate due cattedre su tre. Del resto, molti dei loro titolari sono settantenni e da tempo non producono alcunché in termini di ricerca. E per le cattedre rimanenti (largamente sufficienti, eliminando le tante sedi universitarie di Pescarotto di Sotto o di Ennesima sul Mare, create per sistemare familiari e protégés), fare una peer review condotta da titolari di cattedra in GB, Germania, Francia e altri Paesi dove gli standard sono meno compromessi che in Italia. Applicare questo sistema anche per l’attribuzione di nuove cattedre.

Ma è un caso isolato ahahhhhh,per fortuna nelle magistratura nelle forze dell’ordine negli enti nei sindacati cioe’ voglio dire in tutti gli altri settori o organi nell’orbita istituzionale prevale l’onesta’ la trasparenza e il rispetto con una aderenza agli obblighi e ai ruoli come non se ne vede in giro per il mondo ahahhhhh.

Nella magistratura in particolare l’assegnazione degli incarichi di vertice (procuratore, presidente del tribunale, etc.) avviene regolarmente per raccomandazione politica delle varie correnti, così come qualsiasi passaggio di carriera non automatico di qualunque “magistrato”. Oltre al fatto che i concorsi per l’accesso alla magistratura sono truccati, e passano regolarmente parenti di altri già magistrati e candidati delle circoscrizioni meridionali. Il solo distretto di corte d’appello di Napoli dà più candidati vincitori del concorso di tutte le regioni a nord del Po messe insieme. Verosimilmente quelli che fanno le indagini sui docenti universitari hanno avuto il posto appunto in questo modo, cioè con le stesse modalità che contestano come reato ai docenti universitari perciò conosciamo già la conclusione.

Sono:Questi comportamenti  che ci differenziano da società, per esempio di Paesi del nord Europa, indubbiamente più evolute o perlomeno più serie.Perciò nulla di nuovo sotto al sole… ennesimo simbolo di un paese dilaniato dalla corruzione, italia paese probabilmente irriformabile!

E ha chi si meraviglia dico ma quale Stato vedete ? Lo Stato deve raccogliere le tasse dei cittadini e dare i servizi primari,poi la nostra Costituzione dice che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge.. oltre ai politici ,alle lobbie s, e tutti gli altri che hanno poteri politici-economici..chi sono uguali davanti alla legge….ma forse state preparandovi per l’esame di diritto Costituzionale,forse vivete su Pandora,leggete un po di storia degli ultimi 170 anni e scenderete dalla luna di smog dell’iperuranio.Lo Stato deve rappresentare e tutelare tutti i suoi cittadini ,non solo i poteri economici.Certo:E’ tutta colpa di Renzi e del PD! Non l’hanno ancora detto? Ho preferito giocare d’anticipo….Ma esiste, in Italia, un ambiente “sano”? Penso proprio di no; oramai siamo nella mer.a oltre il naso. E non centra nulla la politica; è questione di persone; marce!

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Gli accusatori sono al guinzaglio dei poteri forti della finanza, dell’industria, ecc.Vi rendete conto che il mondo sta IMPAZZENDO?

Dal Vaticano non si può più aderire alla petizione che accusa Papa Francesco di eresia. Nessuno, dai computer della Santa Sede, potrà dunque screditare Bergoglio.

Chi punta il dito e dice “eretico” sta proiettando una caratteristica che appartiene a lui e a lui solo e ha bisogno di proiettarla su qualcun’altro perché gli brucia tenersela addosso.Quindi, I FIRMATARI DELLA LETTERINA SONO CHIARAMENTE LORO GLI ERETICI.Serve una indagine per capire quali sono e quali sono stati i loro atti eretici.
Immediatamente.

Il pontefice romano è il supremo garante dell’ortodossia della fede cattolica, che è chiamato a custodire, insegnare e trasmettere, vigilando su ogni possibile corruzione di essa.Questo mandato viene conferito al vicario di Cristo in forza del suo essere innestato nella successione apostolica petrina; pertanto, Pietro non può venir mai meno alla fede, mentre i singoli vescovi (o, a maggior ragione, i laici), al contrario, a causa dei loro limiti umani, possono potenzialmente incorrere in questo rischio, venendo, così, meno alla pienezza, potremmo dire al pieno compimento, della loro funzione di pastori del gregge loro affidato da Dio.Il papa eretico è una contraddizione di termini, così come non avrebbe senso parlare di un deserto paludoso.

“Nessuno, dai computer della Santa Sede, potrà dunque screditare Bergoglio”. Qualcuno di voi ha poi letto che cosa diceva questo documento eversivo, tale da giustificare la censura tipo quella di Maduro in Venezuela? Alla fine dice che secondo loro non è ammissibile il concetto che il papa della chiesa cattolica dica che l’adulterio non è un problema, e altre cose del genere. Non sono un teologo cattolico ma a me pare che quello che dicono i ribelli sono quello che hanno detto i cattolici da duemila anni a questa parte. Fosse anche che si sbagliano completamente, non si capisce perché tappargli la bocca come in un regime totalitario. Se Gesu’ Cristo fosse vivo probabilmente inorridirebbe a vedere che cos’è Bergoglio. Che poi mi chiedo che competenze possa avere un banchiere come Enrico Gotti Tedeschi su temi filosofico-religiosi o dottrinali per pontificare (in associazione con altri) addirittura di eresie varie: ma che pensi alle speculazioni finanziarie e agli assegni questo laido addetto allo “Sterco del Diavolo”…Chi punta il dito e dice “eretico” sta proiettando una caratteristica che appartiene solo a lui e a lui solo….cioè ai 62 eretici che hanno firmato la letterina dei bravi ragazzi.I firmatari, se andiamo a vedere chi sono, ci accorgiamo che uno per uno sono 62 sozzi e puzzolenti.

Mi pare che anche Gesù Cristo, a cui tutti i cattolici dicono di ispirarsi, secondo i canoni attuali sarebbe un tipo decisamente di sinistra.Che poi si siano impossessati della sua eredità personaggi in prevalenza di destra (anche estrema), è un qualcosa che non ha molto a che fare con Cristo, ma molto con le debolezze umane.

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Questa bellissima intervista a Sergio Fabbrini a Linkiesta.it spiega cosa è successo in Germania e cosa dobbiamo fare in Europa. Urgentemente!

Sergio Fabbrini: «Europa federale e potere alle nazioni, o la prossima volta i populisti vinceranno davvero»

Intervista al professore della Luiss, esperto di questioni europee: «Le regole europee hanno rotto la dialettica destra – sinistra, per questo sono emersi i populisti. Che fare? Unione federale europea, con meno parametri e più politica. E la mossa, ora, tocca a Francia e Italia»

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«L’estremismo è rientrato a pieno titolo nella politica tedesca. Ora la Germania non è più un’eccezione. È un Paese europeo come tutti gli altri». Ha il tono di chi è di fronte a una rivoluzione, Sergio Fabbrini, professore di scienze politiche e relazioni internazionali alla Luiss di Roma, nonché direttore della Luiss School of Government. E poco importa che con ogni probabilità avremo ancora Angela Merkel come cancelliera e la Cdu al governo. Quella delle elezioni tedesche di ieri «è una rivoluzione che nessuno era stato in grado di prevedere», e che avrà effetti molto rilevanti sul processo di costruzione dell’Europa di domani. Effetti che secondo Fabbrini non saranno negativi se le classi vigenti tedesche «capiranno la lezione» e se gli altri Paesi europei, Italia e Francia in primis, «chiederanno con forza di andare verso un’Unione federale con meno vincoli e più autonomia per gli Stati nazionali».

Professor Fabbrini, andiamo con ordine, però. Cos’è che l’ha sorpresa, delle elezioni tedesche?
Tutto. La Germania è un Paese con un tasso di disoccupazione molto basso, con l’economia che cresce, con una grande stabilità politica. Era ragionavole pensare che Merkel crescesse nei consensi, non che li perdesse. E che pure la Spd raccogliesse i frutti dello stare al governo con la Cancelliera.

E invece…
E invece abbiamo una vittoria morale di Alternative fur Deutschland ed è la prima volta che una destra xenofoba e nazionalista, in parte persino ammiccante a una tradizione diciamo pre-federale entra nel Bundestag. Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione.

Perché?
Perché una destra così al 12,6% sarà un elemento di pressione costante nei confronti del governo, affinché si sposti sempre più sulle sue posizioni. Eravamo abituati a pensare che la Germania fosse un’eccezione, che non sarebbe mai successo. Invece oggi l’estremismo è entrato a pieno titolo nella politica tedesca. Si può dire che la Germania sia “finalmente” diventato un Paese europeo.

Che significa, concretamente?
Vuol dire soprattutto nazionalismo. Già la Germania si era spesso comportata come un Paese che promuoveva il suo interesse nazionale a discapito dei partner europei. Da oggi sarà peggio: tutto diventerà Germania first. Prendiamo la questione dell’immigrazione: penso che la revisione di Schengen sarà il primo effetto della vittoria di Afd.

Anche il processo di maggior integrazione europea che si stava avviando dopo l’elezione di Macron subirà uno stop?
Dipende: se la classe dirigente della Cdu si chiederà il perché di questa sconfitta, forse potremo pure fare un passo avanti.

Si spieghi meglio…
C’è una ragione di metodo nella vittoria di AfD. E sta nel modello istituzionale europeo che soprattutto la Germania ha promosso nel governo dell’Eurozona. Un modello basato su regole da seguire, che non lascia spazio alla competizione destra-sinistra. È l’istituzionalizzazione del modello della grande coalizione la vera ragione per cui si affermano forze anti-sistemiche. Se le politiche devono essere quelle, perché devono rispettare i parametri, non c’è più dialettica politica. E la società, fisiologicamente, critica l’indiscutibilità delle scelte pigliandosi l’alternativa che c’è. Che sia di destra come in Germania e Francia, o di sinistra come in Grecia e Spagna o non si sa bene cosa, come in Italia, poco importa. Quel che importa è che o la la Germania cambia, oppure andremo un ridimensionamento delle forze pro-europee.

È l’istituzionalizzazione del modello della grande coalizione la vera ragione per cui si affermano forze anti-sistemiche. Se le politiche devono essere quelle, perché devono rispettare i parametri, non c’è più dialettica politica. E la società, fisiologicamente, critica l’indiscutibilità delle scelte pigliandosi l’alternativa che c’è

D’accordo, però anche noi siamo un po’ schizofrenici. Dopo la vittoria di Macron eravamo tutti convinti che si fosse aperta una grande stagione europeista: eppure En Marche aveva preso il 24% e il Front National il 21%…
Nel caso della Francia c’è stato un errore ottico. Se la Francia avesse avuto il sistema tedesco si sarebbe trovato in una situazione ben peggiore di quella della Germania. Se contiamo anche i comunisti di Melonchon, in Francia l’anti-sistema aveva quasi il 50%. Macron in Francia è stato beneficiario di un sistema elettorale benevolo, che spinge gli elettori verso una seconda scelta di buonsenso. Col sistema proporzionale italiano e tedesco non avverrà. E mi lasci dire che la Corte Costituzionale, che ci spinge verso un sistema elettorale proprozionalista che rende fisiologiche le grandi coalizioni, dovrebbe rifletterci bene, sull’esito delle elezioni tedesche.

Per tornare a una dialettica destra – sinistra ci vuole una nuova governance europea, dice. Quale, esattamente?
Bisogna ridare agli Stati nazionale spazi di autonomia e scelta. Noi abbiamo abolito le democrazie nazionali senza aver costruito una democrazia sovranazionale.

E come s’immagina questa democrazia sovranazionale?
Come un’unione federale che si pone l’obiettivo di presidiare solo alcuni ambiti fondamentali.

Quali?
La sicurezza, ad esempio: politica estera, difesa, intelligence vanno fatte insieme. E poi la politica economico-monetaria comune, riducendo la regolazione e creando un budget limitato europeo, con tasse europee, come ad esempio una web tax. E un governo e un ministro delle finanze europeo che passi il suo tempo a gestire quel budget, anziché fare il controllore delle politiche nazionali. E poi la grande area delle politiche di sviluppo infrastrutturali. Il resto se lo vedano i governi nazionali. È lì che si riapre la competizione sinistra-destra: e se si riapre, non c’è spazio per AfD o Movimento Cinque Stelle, forze che non hanno un programma, ma solo denunce qualunquiste, astratte, arroganti. antipolitica che vince perché la politica non esiste più.

È dura che la Germania si faccia portavoce di un cambiamento simile, però. Dopo le elezioni di ieri, poi…
Anche io ho l’impressione che la situazione in Germania sia complicata. L’iniziativa dovrà venire da Paesi come Francia e Italia. Sono i Paesi meno beneficiati dallo status quo che devono metterlo in discussione. È una grande sfida storica: la Germania deve capire che il problema che solleva l’Italia non è solo italiano.

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Vero. I grulli rappresentano la piccola borghesia senza qualità che una volta trovava impiego alle poste grazie al clientelismo e ora vorrebbe essere mantenuta in qualche modo. Non a caso sono più forti al sud

“I 5 stelle non sono meglio dei giovani Dc. Vogliono solo il potere” Intervista Huffpost a Michele Placido. “I 5 stelle misurano ogni gesto in relazione al vantaggio che ne possono ottenere”

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E adesso setta grillotta non giriate la frittata lui ha semplicemente voluto dire che i 5 stelle si sono rivelati ambigui e opportunisti come tutti i politici e in più incoerenti,incapaci e incompetenti mentre avevano ricevuto consensi non per virtù capacità e degne azioni ,ma semplicemente perché si dichiaravano puri in modo assoluto e sinceramente interessati al bene del paese .Inoltre hanno avuto la presunzione arrogante di definirsi miracolosamente immuni dal male generale.E se non e’ cosi se sono anche esseri ordinari come gli altri ,se immessi nello stesso sistema degli altri politici , come loro incontrano le stesse difficoltà,allora devono andare via perché hanno ingannato i loro elettori.Al contrario gli altri politici non hanno fatto dell’Onestà un manifesto e raccolto voti garantendo l’onesta assoluta…Per questo a loro non può essere concesso e perdonato niente perché oltre alla purezza dichiarata e promessa non avevano niente per proporsi e candidarsi.A parte la faccia tosta.

Cari settari a 5s la storia l’avete letta o l’avete vissuta dite che il PD a provocato questo voi dimenticate un particolare il caf non vi ricorda niente che Berlinguer denuncio a più riprese ma gli italiani hanno seguito sempre il pifferaio di turno. Il PC che poi non è stato mai al governo del paese.E se vogliamo andare nei tempi nostri il carro berlusca e la legga hanno combinato dei disastri insomma gli italiano hanno la memoria corta e danno la colpa sempre a chi non centra e poi vanno sempre con chi promette i miracoli.

Approfondendo un po’ il concetto ,quello che placido intende è che il potere lo si vuol conquistare con le proprie idee con l’intento di migliorare la società,almeno secondo la propria visione politica,altra cosa è dire le cose al solo fine di ottenere consenso facile senza che quanto si dice o si vota o che non si vota faccia parte di una visione programmatica :non votare una proposta di legge che ideologicamente condividi per non appoggiare una parte politicamente diversa è meschino e non fa alcun bene al paese,ed è l’essenza stessa dell’impostazione politica e comunicazione della Casaleggio & c.non per un vero politico ma per i 5 stelle e’,un peccato aspirare al potere ,essere ambigui e parlare solo per fare carriera.E questo perché hanno ottenuto consensi non per capacita’,competenza e esperienza politica ma per essersi proposti come protesta ai politici e facendo dell’onesta’ assoluta addirittura un manifesto politico.

E come dice Michele Placido, i M5S non sono meglio degli allora giovani DC che hanno governato questo Paese per decenni, la situazione è molto critica. I giovani DC, secondo Placido, pertanto erano incapaci, falsi, egoisti e, siccome sedicenti cattolici, pure farisei, ora, visto che nel frattempo quei “giovani DC” sono cresciuti e, guarda caso, molti di loro “pascolano” ancora per le praterie del Parlamento, dove sembra abbiano ancora molto potere, mischiati a partiti-movimenti che non sono M5S, beh … allora la situazione è davvero desolante. E qualsiasi “cosa” si voti, destino dell’Italia è “schiattare”. Economicamente, socialmente, moralmente!

La base della “nostra” generazione (quella di Placido) che voleva “cambiare il mondo” non era una base qualunquista. Non esisteva il qualunquismo nel ’68 perché era un movimento che pensava positivo. La base del grillismo e della massa degli elettori dei 5 Stelle è invece qualunquista e infarcita di pensieri negativi. L’obbiettivo principale è la presa del potere. Per far che? Assolutamente niente (come si è visto a Roma). Devono prendere il potere solo per impedire che lo prendano gli altri. Poi il potere conquistato si traduce nel non fare: non fare la TAV, non fare le Olimpiadi, non fare le autostrade, non fare i ponti, non costruire case perché aumenta il cemento e magari non chiudere nemmeno le buche per impedire la diffusione dell’asfalto.

Vero che i ragazzi del ” 68 ” avevano ideali e non aspiravano al potere, i grillini non hanno idee,opinioni,competenze, coerenza ma solo arroganza,saccenza, ignoranza e sete di potere.

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Quindi nessuno può negare che “IL SOCIALISMO E’ UNA IDEA MERAVIGLIOSA”.

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Ma … ci dice “Angelo Codevilla che sia il marxismo economico che quello culturale si basano sul sistema dell’espropriazione.
Sia espropriazione materiale che espropriazione culturale, nel senso di cancellazione delle tradizioni. Quando i marxisti classici, i comunisti, conquistarono il potere in Russia, per prima cosa espropriarono i possedimenti della borghesia.
Allo stesso modo, quando attualmente i marxisti culturali assumono il controllo di un campus universitario o di un governo, esercitano l’espropriazione attraverso meccanismi quali le quote di partecipazione imposte per legge in favore di categorie ideologicamente ‘protette’, all’interno di meccanismi definiti ‘democratici’, o addirittura l’espropriazione di democrazia mediante il supporto a governi ‘tecnici’, cioè non eletti dal popolo.
L’intera società odierna è un sistema basato sull’espropriazione materiale (non più violenta, ma ottenuta per mezzo di sistemi normalizzati quali il debito, l’iper -regolamentazione e la vessazione fiscale) e culturale (mediante il cosiddetto ‘progressismo’, declinato in numerose varianti).
Entrambe le forme ricorrono ad un metodo analitico studiato appositamente per fornire le risposte ideologicamente più convenienti.
Il marxista classico osserva il mondo unicamente attraverso la lente del sistema economico marxista.
Il marxista culturale ricorre alla decostruzione.
La decostruzione culturale consiste nella reinterpretazione di qualsivoglia materia o disciplina in funzione di un paradigma ideologico.
Si prende un testo o una materia, si rimuove dal suo contenuto qualsiasi significato ritenuto ideologicamente inopportuno e lo si riassembla inserendovi il significato considerato ideologicamente opportuno.
Quindi troviamo – ad esempio – che l’intera produzione di Shakespeare sarebbe incentrata sul concetto di oppressione del genere femminile;
o che la Bibbia sarebbe un testo ispirato dal sessismo, l’omofobia ed il razzismo.
Opere che di punto in bianco diventano semplicemente carburante per un motore ideologico.
Infine, ogni forma di marxismo nutre se stesso identificando uno o più ‘eterni nemici’ ai quali contrapporsi e verso i quali dirigere il proprio odio ideologico.
Non esiste marxismo in assenza di nemici giurati, come illustrò impeccabilmente Orwell in 1984.
Come mai la rivoluzione sovietica rase al suolo la maggior parte delle chiese, ma ne risparmiò sempre alcune?
E come mai in taluni casi il regime sovietico fece in modo di auto-denunciarsi all’estero?
Ed ancora, perché il regime sovietico non solo supportava la presenza di dissidenti nelle proprie fila, ma delegava abitualmente alcuni membri interni al partito con l’incarico di personificare l’opposizione?
In parte ciò accadeva perché la presenza di nemici culturali rafforzava l’identità ideologica interna al partito. Dunque in assenza di nemici o dissidenti, il marxismo classico tendeva a produrli autonomamente, esattamente come accade oggi, con l’accurata selezione di avversari politici improbabili (opposizione controllata) e la tolleranza verso ciò che resta della cultura tradizionale, data in pasto al branco del ‘politicamente corretto’ che si diverte a definirla becera, bigotta, arretrata, ignorante e via dicendo.
Non è difficile scorgere tante similitudini tra il marxismo classico dell’Unione Sovietica ed il marxismo culturale incarnato attualmente dalla correttezza politica.
Sono numerose, e per nulla incidentali.
Il nocciolo della questione è che il sistema della correttezza politica ha una precisa genesi politica;
si tratta di una storia incominciata molto più a ritroso nel tempo di quanto si tenda a credere;
una storia che risale ai primi anni del Ventesimo secolo, epoca nefasta che diede origine a molte altre patologie culturali che oggi stanno massacrando la nostra società.
Una lunga storia fatta di tentativi, fallimenti e correzioni di tiro …
Antefatto.
“Il socialismo è un’idea meravigliosa.
“Ma la sua traduzione nella realtà è stata disastrosa”.
Tra i popoli di ogni razza, colore e credo religioso, in tutto il mondo, il socialismo è riuscito a condurre alla fame paesi che precedentemente esportavano grandi quantità di alimenti …
Tuttavia, per molti di coloro che si occupano soprattutto di idee, il socialismo resta un’idea attraente, seducente.
Ogni suo fallimento viene giustificato con l’inadeguatezza di particolari dirigenti. ”
“Thomas Sowell ci dice che originariamente la teoria marxista affermava che non appena la guerra globale fosse deflagrata in Europa (cosa che accadde nel 1914), la classe operaia di ogni nazione si sarebbe sollevata in maniera coordinata e compatta per rovesciare i rispettivi governi borghesi.
Si presumeva che i lavoratori di ogni singola nazione avrebbero finito per coalizzarsi con i loro omologhi delle altre nazioni, piuttosto che supportare la borghesia e le classi dirigenti delle loro patrie.
Ebbene, in realtà dopo il 1914 si verificò l’esatto opposto.
In tutta Europa i lavoratori si strinsero intorno alle rispettive bandiere e si misero in marcia per combattere l’uno di fianco all’altro.
Quando il Kaiser strinse la mano ai leader tedeschi del Partito socialdemocratico marxista, disse loro che in quel frangente non esistevano più partiti politici: esistevano solo cittadini tedeschi.
La cosa andò replicandosi in tutte le nazioni europee.”

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