Noi, oggi, siamo fieri di essere italiani.

I postumi del Rosatellum

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Ma insomma, il 4 dicembre non si votò per mantenere l’impianto costituzionale attuale? Una legge tendente al proporzionale è la conseguente deriva di quella scelta, declinata secondo le forze che si siedono al tavolo delle trattative (i grilli hanno avuto più di una chance, ovviamente mandando tutto all’aria come da loro tradizione)..

“Della prima è quasi inutile parlare: chiunque abbia letto la legge vede che, per quanto riguarda i singoli parlamentari, i “rappresentanti” saranno in realtà tutti nominati dai capi partito”

Sì, dunque? I partiti non hanno diritto a scegliere i propri uomini da candidare? Questa polemica è una grillinata bella e buona di cui voi giornalisti di vera sinistra siete clamorosamente subalterni. Anzi, bisogna dire che questa legge almeno i nomi te li fa vedere… ed è quello che temono proprio i grillini che speravano nel tenersi mezzo porcellum con solo il simbolone dietro cui nascondersi.

“Ma l’aspetto che più colpisce è che questa riduzione della rappresentanza non va a vantaggio dell’altra colonna portante, la famosa governabilità.”

Una legge ultramaggioritaria (che nessuno vuole, eccetto PD) sarebbe ovviamente stata accolta dal Gilioli col “rischio democratura” e “ammazzano la rappresentanza”.

ORA:Ci dica Gilioli quale altro sistema avrebbe garantito maggioranze solide in un panorama tri-quadripolare. Giusto per sapere cosa abbiamo perso. Solo il discusso (e bocciato) spareggio al secondo turno tra due schieramenti opposti, secondo la prima proposta PD, avrebbe garantito un tale esito, una specie di francese al cubo. Comunque tra un governo 5S + Lega e un governo PD+Berlusconi preferisco il secondo. Lo preferisco anche a un governo PD+D’Alema (se mai avesse i voti…) che vorrebbe dire condannare l’Italia a un vintage immobilistico novecentesco.

Eppure si deve votare. Con la segreta speranza, per ogni partito, di acchiappare più voti. Ragione per cui sono tante le case che i figli del fu Pci hanno abborracciatamente costruito e poi frettolosamente abbandonato. E la trasformazione continua. Alla ricerca della metamorfosi che inglobi tutto l’arcipelago della sinistra. Una cosa del tutto improbabile, data la propensione di quei tantissimi capetti a coltivare il proprio campicello. Seguendo la filosofia del meglio l’uovo oggi, senza tuttavia rinunciare all’idea di tirare il collo alla gallina in un prossimo domani. Così, eterni personaggi in cerca di un autore che dia loro spessore e carisma, pontificano sull’ieri, nella speranza di pianificarsi il domani, pur contando niente oggi. “Paolo e Matteo -supplica Walter Veltroni- mi piacerebbe che questa legislatura si concludesse con l’approvazione dello Ius soli, fate quello che è necessario in modo che questi 5 anni siano il più prolifico periodo di espansione dei diritti civili in Italia da molto tempo a questa parte”. Eppure, lui, “in Africa alla fine non c’è andato mai, dopo averlo annunciato e annunciato decine di volte”. A dimostrazione che si serve di quelle parole, per non perdere l’ultimo vagone sul quel treno chiamato visibilità. Aspettando il “Servizio civile obbligatorio…” proposto da Renzi, intanto la scuola è in subbuglio. Non perché è il titolo di studio che fa il ministro, ma se il ministro ha zero titoli di studio non può che peggiorare le cose. Se poi il ministro è un ex sindacalista, dati i danni che i sindacati hanno causato al mondo del lavoro, il disastro non può che essere conseguenziale. Con la scuola in continua fibrillazione e con un ministro, anzi con una ministra che, invece di tentare di porvi rimedio, ama definirsi una “femminista riformista di sinistra”, e in forza di ciò va avanti a testa bassa, le cose non potranno che peggiorare. Forse, con l’agitare i turiboli ideologici, dai prof può arrivare la solidarietà di sempre nelle urne elettorali, data la loro propensione di pendere a sinistra, ma la ministra non potrà fermare le crepe che intanto cominciano ad allargarsi nelle mura portanti della scuola.

“Accantonati inutili rancori, dicotomie ormai desuete quali maggioranza/opposizione: Pd, Lega, Forza Italia, verdiniani et similia, convergono magicamente ed approvano una legge perfetta, inappuntabile, impermeabile a qualsiasi critica, proprio perché frutto di lunghe e condivise intese e prodotto della volontà granitica di donare ai cittadini lo strumento migliore per volare sicuri verso i seggi e scegliere il meglio per il Bel Paese.

Questo dimostra, al contrario di quanto capziosamente vorrebbe insinuare qualcuno, che nel momento del bisogno, quando le sirene dell’urgenza e del “bene” collettivo si fanno sentire, la politica C’È ed è all’altezza. Risponde in modo veloce, efficiente, coraggioso e, unita oltre ogni ostacolo ideologico, strategia e decenza, concretizza l’obiettivo.
Noi, oggi, siamo fieri di essere italiani.

Noi, oggi, siamo fieri di essere italiani.ultima modifica: 2017-10-17T10:16:52+02:00da bezzifer
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