«Una possibilità, per quanto estrema, è la nascita di un governo di minoranza, cioè che sopravvive grazie all’astensione di uno o più partiti al momento del voto di fiducia. Sarebbe la prima volta nella storia della Seconda Repubblica e rappresenterebbe un ritorno ai cosiddetti “governi della non sfiducia” della Prima».

Pochi lo ricordano, ma non fu solo il governo Andreotti III del 1976 ad essere un governo di minoranza, basato sull’astensione di una forza in parlamento e su una maggioranza non matematica. Limitatamente al Senato anche il Berlusconi I del 1994 si formò così, tre senatori a vita abbandonarono l’aula per permettere la nascita del governo: erano Carlo Bo, Norberto Bobbio e Amintore Fanfani. Due senatori si astennero, ma all’epoca equivaleva ad un voto contrario.
Detto questo, prima e seconda repubblica sono etichette giornalistiche, non hanno nulla a che fare con la storia delle istituzioni.

MA SI DICE «Nonostante non tutti i dirigenti del partito si oppongano con la medesima intensità, fino a questo momento il PD non ha accettato nemmeno di incontrare il leader del Movimento per discutere della possibilità di governare insieme, e da parte del Movimento sono arrivati solo appelli generici al dialogo e non una vera proposta di compromesso».

Io sostengo sia pura tattica per mettere il pepe sulla coda del centrodestra, tra l’altro PD+M5S al Senato hanno solo 161 seggi, dovrebbero allearsi almeno con un terzo soggetto, e forse un quarto, per una maggioranza vera e propria, complicando ulteriormente il quadro.
Se il M5S avesse davvero l’intenzione di formare un governo col PD, un incontro vero e proprio si sarebbe già svolto, con una proposta. Per ora, visto con gli occhi di uno spettatore, è solo un bluff.
A meno che.. parallelamente ci siano incontri già da giorni, ma al riparo da sguardi indiscreti e con esponenti insospettabili di entrambi i partiti. Si chiama diplomazia parallela.Ma no, non può essere.
Se io voglio incontrarmi con te, ti chiamo al telefono, ti mando una e-mail, ti mando direttamente un SMS… per comunicarti data e ora proposta, e ci si mette d’accordo sul luogo e sul resto.
Non scrivo sul mio profilo twitter o sul sito di Beppe Grillo che sono disposto ad incontrati, in luogo e data imprecisati. È il modo migliore per evitare che questo incontro avvenga.

La mia impressione è che il M5S, e in parte anche la Lega di Savini, non siano (ancora?) in grado di “esistere” in una dimensione diversa da quella propaganda e della campagna elettorale…. permanente. “Se volevate la governabilità l’unica possibilità era data dal “combinato disposto” riforma italicum“.

LA CONSULTA LA BOCCIATO SOSTENGONO. “Ne abbiamo già parlato, e mi pare che fossimo d’accordo sul fatto che con una vittoria schiacciante del SI non è detto che la Consulta avrebbe preso la stessa decisione“. Come è noto il testo della costituzione, nell’articolo 48, cambia a seconda dell’esito di un referendum che riguarda altre parti.  “l’unica possibilità per la governabilità era il combinato disposto(ovviamente non azzoppato dalla consulta)“. All’Italia come sempre manca il coraggio di fare le cose fino in fondo.

ORA “La vedo difficile che ci siano incontri o possano esserci convergenze tenuto conto della linea decisa da Matteo Renzi che i noi sodali stanno seguendo con solerzia“.

La tecnica delle minoranze e collaudata è sempre la stessa: si lascia che figure di secondo piano in luoghi lontani dalle telecamere tengano riunioni e tessano alleanze, senza alcun mandato né ufficiale né ufficioso, nessuno deve lasciarsi scappare nulla in proposito. Se per sfortuna la circostanza viene a galla ci si trincera dietro all’iniziativa individuale senza valore, non avallata né auspicata dal partito.