L’ITALIA E IN STALLO. E il Pd non sfuggirà al richiamo di un governo di unità.

Io sono per il dialogo, sempre. Ma per me dialogare è spiegare al’altro le ragioni del mio convincimento e delle relative scelte.

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L’insulto, la facilità e la volgarità, con cui si da del mafioso o del ladro non fanno parte della politica per come l’ho sempre vissuta io.Io ti parlo, mi confronto con te, rispettandoti, riconoscendo la dignità delle tue posizioni per darti ragione delle mie.
Questo per me è dialogo. E su questa strada, chiunque, mi troverà al suo fianco.

Se invece per dialogo intendiamo la possibilità di mettere in discussione la nostra cultura, le nostre parole, le nostre idee, allora no, mi dispiace, ma non ci siamo.
Quando parliamo agli elettori durante la campagna elettorale abbiamo il dovere di farlo con il massimo rispetto. Ed è così che ho sempre fatto in tutta la mia vita politica. Le proposte e le promesse fatte non possono essere frasi che lasciano il tempo che trovano.

Vedo che la schiera di coloro che, in vario modo, ritengono che il Pd debba aprire una discussione con il Movimento 5 Stelle sul contratto di governo si va allargando. Alcuni sono amici da tanti anni, ma la sostanza, per me, non cambia.

Ho ragione di credere che da qui al’assemblea nazionale il gruppo si allargherà. E penso che alla fine questo dibattito possa davvero essere utile se lì, nel momento più sovrano delle nostre decisioni, questa posizione troverà un’assunzione di responsabilità politica chiara e diretta. Ci aiuterebbe a porre fine ad infiniti tatticismi e ad improprie discussioni (peraltro con toni e volgarità tra di noi davvero rispormiabili).

Un bel dibattito, vero, sincero, non sui social network, ma vis à vis, davanti alla nostra gente, su quale debba essere il ruolo del Pd nei prossimi mesi.
Ecco, mi auguro davvero che al’assemblea nazionale possa essere l’occasione nella quale ciascuno ci mette la faccia. Ed io, posso garantire, che la mia, per quel che vale, non la farò mancare.

Oggi, più che mai, non bisognerebbe giudicare un politico del PD, solo perché ha delle critiche da fare al Renzi, cosa legittima e democratica e che ci stà, dopo aver perso 5 milioni di voti, ma per il percorso che indica. Oltretutto siamo è nel solco riformista creato da Renzi. Renzi è stato al servizio del riformismo, consequenzialmente è di Riformismo che bisogna palare e non di Renzismo o antirenzismo. Se il PD non esce da questa logica perversa, rischia l’estinzione, che stia a Governo o all’opposizione.

Chi con la propria intelligente pacatezza, ha saputo rispondere per le rime alle insidie polemiche dei nostri contraddittori  che tentavano di farci accreditare l’ipotesi di una possibile collaborazione governativa PD- Cinquestelle (?!) sostenendo che il PD, essendo un Partito-Serio, NON potrà mai collaborare con chi, nonostante i maldestri tentativi di “cambiare faccia”, rappresenta l’incarnazione di una visione politica profondamente all’opposto, sia di qualsiasi idea di Democrazia, che di un coerente sviluppo economico e sociale del Paese (!).

Quanto al riconoscimento degli “errori” che evidentemente ci sono stati, se il Partito è andato incontro ad una scottante sconfitta elettorale, questi NON possono riguardare la linea politica del Partito (che non è e non sarà in discussione, coerentemente alla linea politica di un moderno socialismo-democratico) ma semplicemente al fatto di non trovarsi in sintonia con una certa parte dell’elettorato, più attenta alle aspettative del giorno-per-giorno (?!) che al FUTURO del Paese……confermando, infine, che il momentaneo ritiro di Matteo Renzi dalla politica-attiva è dovuto ad una sua precisa scelta, in coerenza con il suo attuale ruolo di influente Senatore del Partito Democratico……o almeno, così la penso io.

Analizziamo finalmente che la batosta elettorale non è conseguenza della campagna elettorale di Renzi. Al netto delle preferenze del “popolo bue” per il reddito di cittadinanza (es. Sud e Isole), della flat tax, dello spauracchio immigrazione (es. al Nord) certamente il risultato sarebbe stato ben superiore del misero 18,5%). Riprendiamoci subito Renzi e proseguiamo nella nostra missione di responsabile opposizione …con orgoglio.

E ricordiamoci che.Nessun testo alternativo automatico disponibile.

L’ITALIA E IN STALLO. E il Pd non sfuggirà al richiamo di un governo di unità.ultima modifica: 2018-04-16T08:40:33+02:00da bezzifer
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