Avrà un bel da fare col macete sulla lista dei ministri.

I paletti di Mattarella. Da Firenze il presidente ricorda il perimetro europeista e filo-atlantico per evitare imbarazzi. Come previsto dalla Carta ha l’ultima parola sulla nomina dei ministri.

Certo, l’intervento era in calendario da tempo. Non è che stato programmato ieri, appena si è avviata la trattativa tra Salvini e Di Maio. Però è chiaro che le parole del capo dello Stato precipitano – consapevolmente – nel delicato contesto. E, in qualche misura, ne fissano un perimetro invalicabile. Che cosa significa, oltre a una personale e radicata convinzione, quell’invito alla riscoperta dell’Europa come “grande disegno sottraendoci ai particolarismi e a narrative sovraniste capaci di proporre soluzioni tanto seducenti e pronti ad attribuire inattuabilità alla stessa Unione?.Detta in modo un po’ tranchant, non è un siluro all’accordo che vede come protagonista una forza, la Lega, dichiaratamente sovranista e particolarmente attiva nella seduzione anti-europeista. È piuttosto un modo per evitare che l’accordo in via di definizione, una volta siglato, si impigli in una serie di imbarazzi, tensioni, equivoci proprio col Quirinale, nella quotidianità dell’azione del governo.Insomma, che nasca male nella sua cornice fondamentale. Perché di questo si sta parlando, della sua cornice fondamentale del governo che verrà: il rispetto per la Costituzione, l’osservanza dei trattati internazionali, il rispetto degli impegni europei. Questioni che scontate non sono a rileggere le esuberanti posizioni espresse in campagna elettorale e non solo da Salvini. Immaginate, per dirne una, ministro degli Interni del futuro governo ripetere uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale sovranista: “Non vi prendete gli immigrati? E allora noi non votiamo il bilancio comunitario”. Oppure un ministro degli Esteri ripetere, alla prossima crisi internazionale, quelle frasi di Salvini sulle “mani sporche di sangue” che tanto scandalizzò americani e cancellerie europee.

Cari GEMELLI SIAMESI:Abbiamo una costituzione, inutile tentare di travalicarla. Vi è una prassi per modificarla, che va seguita e rispettata. Non si capisce il soffoco fatto da chi vorrebbe cambiarla semplicemente su indicazione del 20% degli italiani, “il capo dello Stato non è il destinatario passivo che deve solo ratificare le scelte dei partiti sulla compagine dei ministri, ma ha un ruolo attivo, fissato dalla Costituzione di cui è garante.”

PER FORTUNA MATTARELLA C’è. INSIGNE COSTITUZIONALISTA, presumo la conosca , la Costituzione, MEGLIO del FELPA PADANO e DEL LICEALE CRUMIRO, nel senso di ZUCCA DURA COME IL MARMO. SERGIONE è una GARANZIA e non teme nessuno dopo che la MAFIA gli ha ammazzato un fratello. Dirà , ai 2 FENOMENI: ATTENTI , SBARBATELLI, CHE QUA NO SE IMBARCA CUCCHI..eheheheheh, VAIIIIIIIIIIIIII SERGIONE, sei TUTTI NOI

Avrà un bel da fare col macete sulla lista dei ministri.ultima modifica: 2018-05-11T09:35:14+02:00da bezzifer
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