Si aggira di nuovo nei pressi di Palazzo Chigi l’ombra malefica dell’apprendista “semper-ridens”

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Si aggira di nuovo nei pressi di Palazzo Chigi l’ombra malefica dell’apprendista “semper-ridens” Ma per ogni giorno che passa, girando a vuoto, cala nel pubblico l’interesse per il governo nascente. Non basterà il “forcipe”, e Mattarella dovrà decidersi ad impugnare il bisturi, per un complicato “parto cesareo”. Comunque l’ambiente politico appare ormai spento, per la diffusa rassegnazione in cui si è ritrovato. I protagonisti si studiano, cercando nelle storie personali altrui un master fasullo in più, o una libera docenza in meno.

La destra è in pezzi, con Berlusconi che sembra più debilitato che rinvigorito dalla candidabilità acquisita in extremis. Salvini si affranca dalla supervisione del Cavaliere, e veleggia con il vento in poppa verso nuovi lidi, arrogandosi il diritto alla corsa solitaria, già lontano da quella coalizione che gli è giovata per promuoverlo. Forse il suo populismo risulterà ancora vincente, per un altro giro, ma lo farà a spese del M5S, al quale l’atteggiamento rude dei leghisti riuscirà a sottrarre molti consensi.

Il PD è ormai defunto. Ucciso, forse troppo velocemente, da quanti non sopportavano la presenza di Renzi. Costoro conquisteranno, entro quest’anno, con una cruenta scissione, la carogna di un partito che avrebbe potuto diventare il Ribot della politica italiana, aggiungendo alle tante cose fatte, le altrettante cose programmate con chiara volontà riformatrice. Ma il suo successo avrebbe significato la bocciatura dei “vecchi”, che dalla politica alimentano le loro avidità, fatte anche di vile moneta. Ne è stata prova la imprevista bocciatura di D’Alema nella sua area salentina. In totale, riunificandosi con la ditta Leu, fallita anzitempo, le spoglie del PD non raggiungeranno la doppia cifra, restando condannate a sopravvivere sotto il 10 per cento. Così confermando il declino definitivo della sinistra anche in Italia.

Rinascerà Renzi, con una nuova formazione ormai allo studio, che sarà capace di emulare i migliori traguardi del passato, a cominciare proprio dalle prossime elezioni europee del 2019, che riportano alla nostra memoria il successo del PD, guidato da Matteo Renzi, con il superamento del 40 percento. Siamo certi che questa nuova etichetta, che per nascere comporterà fatiche e impegni molto significativi, raccoglierà il meglio della ottima dirigenza politica presente nel nostro Bel Paese. Assumendo l’incarico più oneroso e difficile di riformare tutto quello che il vecchio PD avrebbe potuto fare, se non fosse stato bloccato fin dal “No” del referendum in modo indecente, che oggi in molti rimpiangono.

Noi, anche noi piccoli e piccolissimi militanti, ci saremo con entusiasmo, lo stesso che regalammo prima a Prodi per l’Ulivo e poi a Ventroni per il PD. Quando eravamo pieni di speranze, poi tradite dalla vigliacca opera distruttrice di un manipoli di malfattori dai cognomi altisonanti. Con i quali non vogliamo più avere a che fare.

Si aggira di nuovo nei pressi di Palazzo Chigi l’ombra malefica dell’apprendista “semper-ridens”ultima modifica: 2018-05-23T11:47:54+02:00da bezzifer
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