Molto rumore per nulla. La cosa grave invece è lo stato di pressapochismo in cui versa il nostro giornalismo.

Cosa ha detto davvero Juncker sugli italiani e il sud Italia.Una cosa un po’ diversa da «gli italiani lavorino di più e siano meno corrotti», come invece si legge in giro

Durante una sessione di domande e risposte tenuta giovedì durante la conferenza “New Pact for Europe” a Bruxelles, in Belgio, Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, ha commentato la complicata situazione politica dell’Italia, che sembra essersi risolta solo giovedì sera con l’incarico per formare un governo dato a Giuseppe Conte. Le dichiarazioni di Juncker sono state travisate prima dal Guardian e poi da giornali e agenzie italiane, e hanno generato una piccola polemica. Juncker ha detto:

«Gli italiani devono prendersi cura delle regioni povere dell’Italia. Questo significa più lavoro; meno corruzione; serietà. Li aiuteremo come abbiamo sempre fatto. Ma non si deve giocare a caricare di responsabilità l’Unione Europea. Un paese è un paese, una nazione è una nazione. I paesi vengono prima, poi viene l’Europa»

 

Le dichiarazioni di Juncker sono state riprese da un articolo del Guardian con un titolo però poco corrispondente al senso delle dichiarazioni: «Juncker: gli italiani devono lavorare di più ed essere meno corrotti». Diverse agenzie di stampa italiane hanno ripreso immediatamente la notizia, così come diversi talk show politici, limitandosi però a tradurre il titolo del Guardian senza leggere la frase completa e quindi alterandone in parte il senso. Il Corriere ha titolato il suo articolo sulla vicenda così: “Ue, l’insulto di Juncker: «Gli italiani lavorino di più e siano meno corrotti»”. Adnkronos: “Jucker agli italiani: «Più lavoro e meno corruzione»”. Agi: «Juncker: gli italiani lavorino di più e siano meno corrotti». Anche Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, ha chiesto a Juncker di smentire le frasi «che gli vengono attribuite, perché se fossero vere sarebbero inaccettabili». Non è chiaro se Tajani si riferisse a quelle riportate dalle agenzie di stampa italiane o al virgolettato all’interno dell’articolo del Guardian.Una cosa simile era successa due giorni fa con alcune dichiarazioni del commissario europeo per il bilancio Günther Oettinger, che erano state tradotte molto liberamente dal giornalista che lo aveva intervistato ed erano state riprese – nella loro versione sbagliata – da diversi giornali italiani.

Lo evidenzio da anni,giornalismo contemporaneo equivalente alle beghe da scuola elementare : “lo sai? Mario ha detto che tua mamma è brutta” “Mario ha detto che mia mamma è brutta?? appena lo vedo ci do un pugno in faccia..”

Come al solito una bufera del tutto inutile e che si poteva evitare con un briciolo di volontà impiegato per leggere l’intervista originale…I problemi sono altri.

Non è la prima volta che le dichiarazioni di Juncker vengono distorte al punto tale da risultare sprezzanti o insultanti per l’Italia e gli italiani. Già un paio di anni fa ci fu uno scontro con il governo Renzi nato da un “me ne frego” pronunciato da Juncker ma non riferibile, come fece la stampa nostrana, all’Italia o addirittura ai terremotati. Come in quel caso un grazie al Post, che stavolta è intervenuto in prima battuta ieri sera… Il confronto con il sito del Corriere che ancora stamattina riportava la versione taroccata è impietoso. Forza Post, siete il presente e per quanto mi riguarda il futuro del giornalismo italiano..

La politica è in crisi, l’economia è in crisi, il giornalismo non è da meno … La crisi di uno alimenta la crisi degli altri. I giornalisti capiscono di una conferenza stampa ciò che serve a fare più rumore anche se non è quello che si è detto così che ormai leggere i fumetti e un giornale non fa più molta differenza quanto rigore. E notare che parliamo del The Guardian, mica un giornale italiano, quindi non facciamoci prendere dai soliti complessi di inferiorità. Ormai il problema è globale. Il problema vero è come se ne esce … Come società siamo alla frutta … Io non ho idee se non un banale: spegnere schermi (di tv, pc, smartphone ecc) e aprire più libri classici, spero voi ne abbiate di migliori.

Ma è molto più facile strumentalizzarle per continuare a dare in pasto al popolo bue il NEMICO contro cui focalizzare l’odio, la tremenda Unione Europea che ci vuole tanto male, per distrarre l’attenzione.In ogni caso, anche se avesse detto letteralmente “gli italiani lavorino di più e siano meno corrotti” non avrebbe sbagliato di una virgola, altro che indignarsi.Nel frattempo da qualche Paese differente dall’Italia qualche giornale titolerà: “Gli italiani si indignano al pensiero di lavorare e combattere la corruzione”.

E vergognoso che ci siano giornalisti che dovendo informarci correttamente, ci diano delle informazioni false ossia aiutino a dilagare le fake news contribuendo alla disinformazione di chi li legge. il giorno che vi faranno pagare cifre enorme per ogni cavolata che sparate allora ci penserete due, anzi tre volte prima di scrivere notizie senza corroborare se e una fake news. Ripetere come i pappagalli non vi giova, anzi scredita la vostra categoria. Non mi riferisco a questa notizia del Post senno a tutti giornalisti? delle altre testate che hanno estrapolata la frase e hanno cambiato il senso delle dichiarazione di Juncker

Molto rumore per nulla. La cosa grave invece è lo stato di pressapochismo in cui versa il nostro giornalismo.ultima modifica: 2018-06-01T17:28:18+02:00da bezzifer
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