Prima crepa tra M5s e Lega. Fico contro Salvini sui migranti e le ong: “Lo Stato sia vicino a chi soffre”
Il presidente della Camera riceve Medici senza Frontiere e Amnesty. Lunedì in Calabria per l’omicidio di Soumayla Sacko. Il direttore Eminente: “Grave se l’Italia seguisse l’esempio dell’Ungheria”
Coppia che ha costantemente diffamato le ONG. Se fosse veramente coerente si dovrebbe dimettere e non assecondare questo lurido governo.Quello che succede in Ungheria è una vergogna . Migranti NON CE NE SONO e difficilmente ci saranno, vista la cortina che hanno costruito, quindi il criminalizzare chi aiuta migranti è pazzesco e anche un po’ ridicolo visto che sarà molto difficile accertarlo (mica ce l’hanno scritto in faccia). L’unico scopo di Orban è la propaganda politica. Per favore amici italiani, non confondete la legittima esigenza di molte città italiane in cui migliaia di disperati sono stati stipati e dimenticati tale situazione causata dall’UE e pure dal l’Ungheria, dove ripeto, migranti non ce ne sono… le centinaia di migliaia di profughi del 2015 sono TUTTI andati oltre, verso Austria e Germania. Inoltre l’Ungheria ha interesse diametralmente opposti a quelli italiani: Orban – visto che ormai di migranti lì non arrivano più – è contrario a qualsiasi ricollocamento e, come i suoi amici di Visegrad, vuole che rimangano tutti nel paese di arrivo. L’Italia non potendo costruire 5000 km di filo spinato nel mediterraneo, sarà sempre costretta a contare su soluzioni umane a livello europeo, oppure fare come Malta che li lascia marcire sui barconi, senza che nessuno storca il naso.
PS: GENTE. Stiamo scherzando col fuoco. E davanti a noi italiani si presenta un baratro di scadenze finanziarie, e una non auspicabile uscita dall’euro.
Il “Contratto di Governo”, ormai vicino alla pratica applicazione, mostra crepe pericolose negli equilibri della nostra finanza di Stato. Il costo iperbolico di tutte le promesse elettorali non è infatti sostenibile, nemmeno in piccola parte, dalle nostre finanze. E’ la solita cantilena della ricerca delle risorse, che con una risibile furbizia è stata ormai spalmata nei prossimi cinque anni, che mancano alla fine di questo tormentone. Il problema che si presenta ai responsabili delle due formazioni di governo è irrisolvibile. Cercano infatti 125 miliardi di euro, e ne racimolano appena mezzo miliardo. Il tutto accade nella prospettiva ormai certa che entro fine d’anno l’aiutino determinante della BCE di Mario Draghi, con l’acquisto dei nostri titoli di Stato, si esaurirà, lasciando dilatare di nuovo il costo degli interessi verso le stelle. Con queste funeste previsioni i nostri governanti allungano il brodo, portano il “reddito di cittadinanza”, fondamentale promessa che portò ai grillini un mare di voti, ben oltre l’anno 2020, imbottendone i regolamenti con un gioco di deduzioni e di premi che faranno confondere gli elettori del 4 marzo scorso. Soprattutto quelli che già erano in fila ai Caf per farsi certificare il proprio stato di povertà. Poi c’è il casino generato dalle fantasiose vicende della flat-tax, già applicata e denominata Ires dal vecchio governo Renzi. In tanti sono contrari a nuove formulazioni. Perfino i giovani industriali italiani che dalla loro assemblea bocciano questo disperato tentativo dei leghisti di ridurre le tasse ai più ricchi, limitandosi ad offrire un piccolo obolo ai veri poveri. Nel frattempo cominciano a crescere i malumori nell’ambito del partito grillino, dove in molti criticano il sovrapporsi degli incarichi per il Di Maio, novello prenditutto. La sua smisurata ambizione potrà rapidamente sviluppare le iniziative di opposizione interna al partito, ormai diviso dai diffusi malumori in correnti, come se fosse la vecchia DC. Nel frattempo la borsa italiana ogni giorno perde terreno, e lo “spread” cresce in misura preoccupante. Poveri noi. Prepariamoci, con il cuore e con la mente, ad accogliere quella maledetta “Troika”, che verrà ad imporre le regole che non saremo riusciti a rispettare. E noi risponderemo prontamente con il “Piano B” ormai famoso, al quale probabilmente il silenzioso Prof. Savona starà dedicandosi per metterlo a punto, su misura per l’Italia. Con tanti saluti all’euro. I desideri di Salvini, socio d’opera del russo Vladimir, saranno così esauditi, nei tempi previsti da Mosca.