Se la parola “straniero” e suoi derivati: clandestino, rifugiato, profugo, nero la sostituissimo con “poveri” cosa cambierebbe nella nostra percezione della realtà? Ci proviamo?

Quanta gente è sola? Where do they all belong?

Risultati immagini per poverta

Cari signori, ma quale coraggio? Il vostro si chiama terrore. Quello per un pugno di esseri con cui voi vi sentite addirittura in concorrenza, che non riuscite neppure a contenere, che vi porterà via le figlie (sembrerebbe) e a molti qui le pensioni (sembrerebbe). Senza coscienza della propria forza e delle proprie ragioni avete già perso .Io invece me ne fotto. Le competizioni mi appassionano. Auguri a voi calabrachisti.

Mi sono sentito molto triste a vedere l’Aquarius sbarcare a Valencia. Contento che ce l’avessero fatta ma triste per averli fatti ciondolare per giorni in mare, col mare grosso.
E’ brutto il mare grosso, l’ho provato un paio di volte, ti sembra che il cielo ti cada sulla testa e quando sbarchi la terra ti sfugga da sotto i piedi.
Sono cattivi gli italiani? No, ma questo avranno pensato, cattivi non ci vogliono ci fanno andare in tondo, sotto al temporale.
Ma l’importante è arrivare, degli italiani si dimenticheranno presto.
Però non facciamole più queste cose, per favore. Non facciamo come Trump, non imitiamolo. Ha fatto strappare duemila bambini dalle braccia dei loro genitori, alla frontiera col Messico: ignobile e e inumano.
Noi non siamo Salvini e Salvini non è noi. E non siamo neppure Trump. E non siamo calabrachisti, forse i politici lo sono. Calare le brache davanti al Consenso.
E scacciare la gente non ci fa onore. Prendiamocela coi prepotenti non coi deboli. Siamo seri.

Qui non ci sono guerre vinte o l’eroe, ma un mondo del Nord più o meno ricco, ed uno del Sud, poverissimo, da secoli colonizzato in modo infame dal Nord ricco. Ma pensare che accogliendo da noi centinaia di milioni di poveracci, il problema venga risolto, è assurdo. Soprattutto mentre là le nostre multinazionali continuano a prosciugare ogni risorsa. Cominciamo a pagare loro il dovuto, evitando di foraggiare governi dittatoriali, proni ai neocolonialisti, ed aiutiamoli a progredire nel loro paese, invece di continuare a trapiantarli in Europa, ad elemosinare o a delinquere. Non siamo gli USA di fine ‘800.

La guerra che verrà di Bertolt Brecht

La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. Propongo un gioco di simulazione: Se la parola “straniero” e suoi derivati: clandestino, rifugiato, profugo, nero la sostituissimo con “poveri” cosa cambierebbe nella nostra percezione della realtà? Ci proviamo?

Che lo si dica con parole semplici e chiare o con perifrasi e metafore piu o meno ricercate, il nocciolo della questione rimane sempre lo stesso.

Abbiamo mandato al governo il populismo xenofobo e quello dell’onestà di comodo, ma contro il fenomeno delle migrazioni non ci saranno Salvini che terranno.
L’Europa dovrà scegliere tra un’accoglienza gestita con umanità, come principio di civiltà vorrebbe, o il caos disumano e irreparabile come le iniziative estemporanee e velleitaria di singoli Stati hanno in parte già prodotto.

Se la parola “straniero” e suoi derivati: clandestino, rifugiato, profugo, nero la sostituissimo con “poveri” cosa cambierebbe nella nostra percezione della realtà? Ci proviamo?ultima modifica: 2018-06-20T10:31:26+02:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share