LA LAP DENS DEL GOVERNO DEL NULLA. ALTRO CHE CAMBIAMENTO.

BALLANO INTORNO AL PALO DEL NULLA.Invece di parlare di crescita si discute di pistole e di hot spot nordafricani e nei Balcani e di rom. Tutti diversivi per nascondere un fallimento annunciato.

CATENEMatteo Salvini ne spara talmente tante (una ogni dieci minuti) che diventa difficile non occuparsene. E’ una specie di generatore automatico di cazzate. Non credo che abbia nemmeno bisogno di pensarle, gli vengono da sole. Per un giorno però conviene cercare di occuparsi di cose più serie.

1- Immigrati. Il governo italiano non ha alcuna soluzione, e nemmeno l’Europa. L’idea di costruire gli hot spot in Nord Africa e addirittura nei Balcani (con l’intervento dell’Onu, della Nato, ecc.) è solo aria fritta. Per mille e una ragioni questi hot spot (dove tenere gli immigrati, selezionarli e poi rispedirli a casa) non si possono fare. Si tratta solo di bufale, con le quali prendere tempo e prendere un po’ in  giro l’Italia. Il giochino dell’Aquarius non è più ripetibile, a infatti il povero Toninelli si è affrettato a spiegare che i porti in Italia non sono mai stati chiusi. E infatti i migranti hanno continuato a sbarcare, nonostante le sparate di Salvini. L’unica soluzione sembra essere quella di fermare le partenze. Ma per riuscirci occorrono l’abilità, l’esperienza e il senso della diplomazia di Minniti. Muovendosi con la ruspa salviniana si possono fare solo danni, e anche gravi. Non si può nemmeno escludere che quest’estate ci sia un’impennata negli arrivi di migranti, al di là dei proclami e della grida del nostro incontinente ministro dell’Interno.

2- Soldi. La questione vera, comunque, è un’altra. E cioè: il contratto, il famoso contratto su cui è nato il governo, è di fatto morto e sepolto. Non c’è più. Salvini e Di Maio continuano a aggirarsi sulla scena e a parlare di qualsiasi cosa, ma il contratto non esiste più. E’ morto e si è portato nella tomba il reddito di cittadinanza, la flat tax, e tutto il resto. Il ministro dell’economia, Tria, lo ha spiegato bene e con calma: il disavanzo annuale italiano deve continuare a scendere e nel 2020 deve arrivare a zero, come aveva già impostato il governo Gentiloni. Al di fuori di questa linea ci sono solo rischi gravi per l’Italia: il Qe va a finire, la congiuntura sta rallettando, i tassi di interesse saliranno e noi abbiamo già il terzo debito mondiale. Non essere prudenti e spendere soldi sarebbe delinquenziale.

3- Diversivi. Tutto quello che si legge  in questi giorni (stop al lavoro domenicale, pace fiscale, ecc.) sono solo chiacchiere per non far notare il dramma di questo governo, che ha impiegato settimane per mettere insieme un ridicolo programma-contratto (redatto dalle peggiori intelligenze del paese, riguardatevi le foto di quel tavolo, con Calderoli, Rocco Casalino, Borghi Aquilini). Programma che nel giro di dieci giorni è stato colato a picco non dall’opposizione (inesistente), ma dal loro stesso ministro dell’economia. Di fatto, ormai, questo è un governo che vive alla giornata, tira avanti a forza di trovate, sparate, idee bizzarre (schediamo i dipendenti pubblici raccomandati, e come diavolo si fa?).

4- Il disegno. Quale Italia hanno in mente questi giovanotti? Probabilmente nessuna, navigano sotto costa e a vista. Di fondo, comunque, a loro piacerebbe un’Italia senza più neri (già, ma come si fermano?) e un po’ retrò: tutti chiusi in casa alla domenica, a casa con la famiglia e le tagliatelle della mamma, tutti con in tasca un buon contratto di lavoro a tempo indeterminato (anche chi lavora due ore al giorno), magari anche con le frontiere chiuse, così nessuno ci disturba, tanto all’estero ci vanno solo gli snob e i radical chic (basta Schengen). Per quelli per i quali il lavoro non c’è, qualche soldo, ricavato dalle pieghe del bilancio pubblico. Non 800 euro al mese, ma forse la metà della metà, e nemmeno a tutti. Insomma, soluzioni povere per un paese povero.

5- Un futuro non gialloverde. Ci sarebbe da parlare della crescita. Di come farla, e in fretta. Meno burocrazia, più concorrenza, meno Stato. Ma queste, per i giovanotti al governo, sono solo fantasie. Loro sono nati con feroci battaglie sugli scontrini, e in fondo sono rimasti legati a quel moralismo da quattro soldi. Pensano ancora che un paese con gli scontrini in regola sia comunque un paese migliore. Incapaci di dare crescita e benessere, pensano di cavarsela distribuendo “honestà”, come dicono loro, un tanto al chilo. In realtà al di là del loro attivismo e della migliaia di tweet quotidiani (anche perché è stata abbattuta una casetta rom, su un decreto di dieci anni fa, spacciata per l’inizio della, pulizia etnica), questi giovanotti stanno girando intorno a un palo. Il palo del nulla. Per fare finta che sia qualcosa, si inventano anche stupidaggini pericolose, tipo quella che potrete avere una certa libertà di sparare.

6- Ripeto. Il problema numero 1 di questo paese è la crescita, per avere più lavoro, ma invece si discute di pistole, di ladri di appartamenti che si potranno finalmente ammazzare sul posto  impunemente e di negozi e ristoranti chiusi alla domenica.

C’è da commentare? No. C’è solo da registrare che non ci sono speranze. Stiamo precipitando. Allacciate le cinture.

LA LAP DENS DEL GOVERNO DEL NULLA. ALTRO CHE CAMBIAMENTO.ultima modifica: 2018-06-21T10:48:52+02:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share