Il sogno di Salvini

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Qualcuno ha scritto che per capire le ragioni dell’altro bisogna camminare per cento chilometri nelle sue scarpe. Non voglio camminare nelle scarpe di Salvini, mi stanno troppo strette, ma vorrei che lui camminasse in quelle di un africano, prima di parlare.

Lo immagino svegliarsi un mattino e sentirsi già stanco, perché dormire per terra non fa bene alle ossa, e sentirsi quel buco allo stomaco che lo accompagna da sempre… guardare fuori e vedere che il sole è già alto, guardarsi intorno e vedere la miseria di sempre.

Allora si parte, si cerca di trovare la soluzione definitiva, si va a stare meglio o a morire in fondo al mare, tanto…

Forza scarpe, portatemi al mare, che sarà l’ultimo ostacolo, dopo ci sarà da mangiare, ci sarà qualcuno che si occupa di me, non mi lasceranno morire, vado verso la civiltà…

Il cammino è lungo, spossante, ogni tanto qualche camion si offre di accorciare un pezzo di strada, ma sono pochi, e la strada è ancora molta.

Cammina, cammina che il mare si avvicina.

Poi si arriva al mare, la gioia è immensa, ma dura pochissimo.

Black Salvini viene preso insieme a tutti quelli come lui che sono riusciti ad arrivare, bastonati e messi in galera… è la Libia, baby…

Senza cibo, senza acqua, in un posto puzzolente.

Ogni tanto qualche donna viene portata via e rimessa in cella dopo qualche ora. Qualcuna piange, altre no.

Poi arrivano e lo prelevano. Lo portano in una stanza ed in quattro gli legano un laccio al collo e gli ammanettano i polsi alle caviglie.

Black Salvini inizia a sudare… non vorranno… sono un ministro della Repubblica Italiana… poi lo sguardo gli cade sulle gambe. Porc… nere !!!

E… si, Black Salvini, possono eccome.

Possono fare tutto quello che gli pare, perché sei un niente, non hai diritti, non hai amici, non hai denaro (te lo hanno già rubato) e ti tocca…

Ma sopporta, fra qualche settimana forse riuscirai a partire, a trovare la vita nuova che aspetti…

Ed i giorni passano, e ti chiedi perché tocca proprio a te soffrire così tanto.

Poi arriva il giorno benedetto, ti imbarcano su un gommone con altri compagni di sventura, tanti, troppi…

E quando la terra non si vede più succede quello che non deve: il gommone va a fondo, e tu ti dibatti tra le onde, ma non sai nuotare, perché nel deserto i corsi di nuoto sono rari ed è difficile iscriversi.

E quando l’acqua salata ti entra nei polmoni e ti toglie il respiro, quando hai urlato per l’ultima volta.. ti svegli.

Sei nel tuo letto, nel tuo appartamentino di Roma, ti guardi attorno e vedi che tutto è al suo posto, i mobili, i quadri, i tappeti, tutto !

Ti guardi le gambe ed esulti, non sono più nere, White Salvini !!!

Ma guarda che cazz…

Ti fai un caffè forte, nero… poi lo allunghi con un poco di latte.

Ripensi al sogno e scrolli le spalle.

Ma quando si avvicina la notte inizi a tremare, non vuoi chiudere gli occhi perché SAI che il sogno tornerà.

Ad libitum…

Il sogno di Salviniultima modifica: 2018-06-29T08:43:39+02:00da bezzifer
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