Non si fermano le tragedie del mare. A dare l’annuncio un tweet dell’Agenzia delle Nazioni unite in Libia e la stessa Marina di Tripoli

Migranti, catena di naufragi in Libia: 114 dispersi in mare per l’Unhcr, 63 per la Marina di Tripoli

Risultati immagini per Migranti, catena di naufragi in Libia: 114 dispersi in mare per l'Unhcr, 63 per la Marina di TripoliStavolta i dispersi sono quasi duecento, segno che i naufragi ormai si ripetono senza sosta  L’ennesima tragedia del mare è stata segnalata dall’Unhcr al largo delle coste libiche: “Un altro triste giorno in mare: oggi 276 rifugiati e migranti sono stati fatti sbarcare  a Tripoli, inclusi 16 sopravvissuti di un’imbarcazione che portava 130 persone, delle quali 114 sono ancora disperse in mare”, riferisce un tweet della sezione libica dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati. Anche un rappresentante dell’Unhcr, contattato dall’Ansa, conferma che si tratta di un nuovo naufragio con 114 dispersi.63 persone sono risultate disperse ieri davanti alle coste di Zuara in Libia, mentre 41 sono state salvate dalla Guardia costiera libica. Venerdì 29 giugno 103 persone sono annegate dopo che la vecchia barca su cui viaggiavano si è rovesciata. Tra loro, i corpi dei tre bimbi di pochi mesi ritrovati subito dopo l’allarme. A confermare questa secondo tragedia la stessa Marina di Tripoli che conferma che l’incidente si è verificato  al largo di Garaboulli, a 50 km a Est di Tripoli.  Dall’inizio dell’anno ad oggi sono oltre mille i morti in mare e diecimila i migranti recuperati dalla Guardia costiera libica.

Diteci come fate a dormire con un naufragio al giorno nel petto, come riuscite a non pensare a quei tre bambini vestiti di rosso quando mangiate una pasta al pomodoro. Diteci cosa si prova a interpretare Ponzio Pilato di fronte alla folla, senza neanche lavarsi le mani perché quelli come voi le mani non se le sporcano mai.

Caro Salvini,caro Di Maio,caro governo Italiano. Vorrei sapere come si dorme con un naufragio di 100 morti che vi bussano sulla coscienza “toc, toc, toc”.
Se riuscite a dare la colpa ad altri, a guardare un’altalena senza pensarci.
Vorrei sapere se riuscite a dimenticarlo, per esempio davanti a una pasta al pomodoro, e se la fame vi passa quando ci pensate. Vorrei sapere se ce la fate, a non pensare a quei tre fantasmini – tre, fratellini come lo siamo su questa Terra – vestiti di rosso come la vostra pasta al pomodoro.

Riuscite a evitare il pensiero? Non dev’essere semplice, ribaltare il cervello per non soccombere ai pensieri: lodare i libici e attaccare le ONG che salvano dalla morte. Vivere come il gatto, stringere la mano a Mangiafuoco e attaccare Geppetto, che “se tuo figlio è nato in una falegnameria allora devi restarci, dovevi pensarci prima, i sogni fuori non sono fatti per te, noi di problemi abbiamo già i nostri”.

Come si vive delegando la vita degli altri a qualcuno che sappiamo non ha interesse a prendersi la delega?

Vorrei sapere se poi, stamani, vi siete fatti la barba, e se poi siete andati a cercarle, le foto dei tre bambini con la faccia gonfia come un bambolotto che ha bevuto l’acqua.
Sembravano di porcellana quei volti lisci, a cui la barba non ha fatto in tempo a spuntare, e si sono fermati in un giorno feriale, in mezzo al mare, ma non così tanto nel mezzo da non poter essere salvati.

Quanto vi costa non aprire quella porta, tenere chiuso quel porto, aver risposto “non intervenite, se ne occuperanno i libici”, come Ponzio Pilato di fronte alla folla, avete fatto “click” con la stessa disinvoltura di una chiamata a debito da un numero sconosciuto. Poi, non vi siete neanche lavati le mani, perché quelli come voi le mani non se le sporcano mai.

Caro Ministro dell’Interno, caro governo Italiano,
c’è forse qualcosa di più grave del morire in una volta sola, ed è morire piano piano. Lavorare al disfacimento di un Paese – la nostra bella Italia – facendo ricadere la colpa sui poveri, sugli ultimi della fila, sugli esclusi dai banchetti. Per cosa, poi? Cosa state ottenendo, in cambio della negazione dell’esistenza ad altri? Venti minuti di presidenza in più, forse, mezz’ora di poltrona in aggiunta. Tutto qui.

Vorrei sapere come fate a dormire la notte, se dormite. Perché a me danno fastidio le zanzare intorno all’orecchio e non ci riuscirei mai, con un naufragio nel petto.

 

Non si fermano le tragedie del mare. A dare l’annuncio un tweet dell’Agenzia delle Nazioni unite in Libia e la stessa Marina di Tripoliultima modifica: 2018-07-03T10:58:33+02:00da bezzifer
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