PORTATELI VIA E CON LA CAMICIA DI FORZA.

Quando ci sono di mezzo i 5 stelle vale il vecchio detto: non esiste il fondo del barile, si può sempre scavare e andare ancora più giù.

La questione è semplice. Chi avesse la pazienza di andare su youtube troverebbe una quantità infinita di video del burattino Di Maio nei quali, agitando dei fogli (presumo bianchi) urlava: “Le coperture le abbiamo, ecco qui, 80 miliardi di euro per il reddito di cittadinanza”.

Con la stessa foga avrebbe potuto vendere pozioni per far ricrescere i capelli: erano tutte balle.

Arrivato al governo, scopre di colpo che quegli 80 miliardi non ci sono più (non ci sono mai stati). La sola idea che lui e tale Laura Castelli riescano a trovare qualcosa nel bilancio dello Sato sconfina nella fantascienza. Insieme, riescono, forse, a leggere l’orario dei treni, ma è già una fatica. E non ci prendono tutte le volte.

E infatti, loro che avevano trovato e sbandierato 80 miliardi, adesso stanno intimando a Tria di trovare lui questi soldi. Anzi, poiché sanno benissimo che non ci sono, gli stanno intimando di non rompere le balle e di fare debiti su debiti: li pagheremo nei prossimi anni. Sì, grazie ai giacimenti di petrolio trovati al Colosseo.

In ogni caso, è tutta una storia al ribasso. In origine questo stupidissimo reddito di cittadinanza (un’idea idiota del solito Grillo) doveva essere assegnato a 11 milioni di italiani, quasi 10 mila euro all’anno a testa. Il costo sarebbe stato di circa 110 miliardi di euro: una follia talmente demente che forse sarebbero arrivati non i signori della Troika, ma direttamente i caschi blu con ampi furgoni per folli e ubriachi.

Svanito il sogno originario di Grillo (che ancora non ha imparato a usare le tabelline, impegnato a cercare cazzate sul web), si è ripiegato su 5 milioni di beneficiari del reddito di cittadinanza. Ma non cambia molto. Basta dividere per due e grosso modo si ha il risultato: invece di 110 miliardi ne servono una cinquantina. 50 miliardi che sono pari a oltre il 3 per cento di deficit. Ma poi bisogna far contento anche Salvini. E poi c’è anche il frutto più demente dei 5 stelle: la pensione di cittadinanza, una bestialità capace di distruggere l’Italia. Difficile fare i conti di tutto ciò, di questo ammasso puzzolente di cretinate sparate a caso.

Diciamo, per stare bassi, altri 50 miliardi di euro. Totale 100 miliardi di euro. Se Tria approvasse una roba del genere, gli toglierebbero la cattedra, da Bruxelles lo farebbero interdire e lo spread volerebbe sopra quota mille.

Ma Di Maio, che non ha ancora capito in che mondo vive (che non è quello stralunato di Grillo) insiste: Tria faccia debiti, e trovi questi soldi, se no…