IL DEBITO È SICURO, IL RESTO SI VEDRÀ QUESTO IN SINTESI LA MANOVRA PROPOSTA DAI GIALLOVERDI.

L’articolo 97 della Costituzione citato dal Presidente Mattarella

“Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico”

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Sono le prime righe dell’articolo 97 della Costituzione citato nel comunicato con il quale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato come la Carta richieda l’equilibrio di bilancio.

L’articolo a cui il Colle fa riferimento è stato innovato nel 2012, quando il Parlamento ha approvato il ddl costituzionale di riforma anche dell’articolo 81, che prevede il vincolo dell’equilibrio tra le entrate e le spese, “tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico”, articolo che invece non viene citato direttamente dal Quirinale.

Le due previsioni costituzionali sono contenute in due diverse sezioni della Costituzione: se infatti l’articolo 81 rientra nel capitolo intitolato al Parlamento, l’articolo 97 appartiene al paragrafo sulle pubbliche amministrazioni nell’ambito del capitolo dedicato al Governo.

Tra l’altro, il secondo capoverso sempre dell’articolo citato dal Colle fa riferimento anche ai “pubblici uffici” che devono essere “organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza – si legge ancora – le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari”.

Purtroppo al governo ci sono persone che non vogliono amministrare le risorse dei 5 anni, ma vogliono come altri in passato vincolare le risorse future secondo le proprie voglie.

Fare debiti oltre la propria vita amministrativa… Eletto per 5 anni spendo per 10 o 20…
L’art. 81 e 97 vennero modificati per evitare quest’andazzo … ai politici piace giocare d’azzardo con i nostri soldi.
Le opposizioni si fanno all’abuso degli altri…. mentre i propri abusi vengono giustificati con benevolissima comprensione.

IL DEBITO È SICURO, IL RESTO SI VEDRÀ QUESTO IN SINTESI LA MANOVRA PROPOSTA DAI GIALLOVERDI.

PERCHÈ I NUMERI SONO IMPORTANTI (E AIUTANO LE PERSONE)

Il 21 settembre scorso il vicepremier Salvini sentenziò “non ci impiccheremo agli zerovirgola”. In effetti, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (naDEF) approvata dal Governo la sera di giovedì 27 settembre ha travolto l’argine indicato dal ministro Tria (“se vi dicessi 1,6%, voi cosa pensereste”, fu il suo modo di indicarlo ad inizio mese al Forum Ambrosetti, soggiungendo poi – più ambiguamente – che quello sarebbe stato il target di crescita che si vuole raggiungere). “Manovra del Popolo”, l’ha definita l’altro vicepremier Di Maio, aggiungendo che per la prima volta si è fatta una manovra che guarda alle persone e non ai numeri. Insomma, per entrambi, i “numeri” come orpello secondario, se non addirittura come nemici.

Le polemiche sul dato Deficit/Pil fissato al 2,4% e, soprattutto, la reazione dei mercati il giorno seguente hanno destato preoccupazione. È accaduto infatti, nella giornata successiva all’approvazione della Na DEF, che i titoli a 2 anni hanno registrato un “salto” dallo 0,65 circa a 1,10, per poi chiudere a 1,08%, lo spread sui titoli a 10 anni ha registrato un “salto” dai 235 punti fino a sfiorare i 280, il FTSEMIB, l’indice principale di Borsa ha registrato un calo a metà seduta del 4,14%, per poi ripiegare a “solo” meno 3,72% in chiusura, registrando cali dei titoli bancari ancora ben più importanti. A tali preoccupazioni, è stata data (in parte) una risposta (quasi) rassicurante, dicendo che in fondo non è poi così diverso dagli anni passati, dove il medesimo parametro era addirittura peggiore. Quasi a sottintendere che le reazioni a quel “numeretto” fossero eccessive.

Invece va detto, per quanto impopolare sia, che no, non lo sono affatto, “eccessive”. Che contano il “come” si è arrivati a quel “numero”, il “cosa” conterrà la manovra, se “spesa corrente” o “investimenti” (e, nel caso, “quali”); conta, soprattutto, la “credibilità” di quel “numero”. E va detto che il confronto con gli anni precedenti non può essere fatto senza rilevare la disomogeneità dei dati (previsionali, questo; consuntivi, i precedenti) e porre l’accento sulla diversa fase del ciclo economico (il 2008-2012 fu il picco della crisi epocale da cui stiamo ancora faticosamente uscendo). Va detto, ancora e con forza, che sarebbe stato meglio una “seria” discussione “prima”, piuttosto che una “scommessa al buio” ora e contare le “macerie” o i “successi” dopo. Perché ove venisse persa, il “conto” lo pagheremmo noi, tutti; anche il “Popolo” ora esultante, quindi.

IL DEBITO È SICURO, IL RESTO SI VEDRÀ QUESTO IN SINTESI LA MANOVRA PROPOSTA DAI GIALLOVERDI.ultima modifica: 2018-09-30T11:45:09+02:00da bezzifer
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