Pd, Zingaretti: “Renzi candidato? È poco credibile, lo dicono gli italiani”. La replica: “Non seguiamo polemiche”
Un duello a distanza fatto di frecciate, prove di distensione, nuove polemiche. Il rapporto tra Nicola Zingaretti – primo candidato a scendere in campo nella corsa per la segreteria dem – e Matteo Renzi, ex segretario che non ha ancora un candidato ufficiale per il Congresso, è fatto di continue altalene. Oggi il governatore del Lazio, intervenendo su Sky, lancia un affondo: “Matteo non si vuole candidare, questa stagione ha un senso se si cimenta una nuova classe politica”, dice. “Il problema è la credibilità, che è data dalla storia personale e da come ci si è comportati in questi ultimi anni”, aggiunge. E quando gli viene chiesto in modo esplicito se Renzi abbia perso credibilità, Zingaretti risponde: “Non lo dico io, ma i cittadini della Repubblica italiana. Al netto delle elezioni europee tutte le elezioni hanno visto il Pd perdere voti”.
Renzi, d’altronde, è il convitato di pietra del prossimo Congresso. Alcuni continuano a pensare che alla fine potrebbe decidere di scendere in campo direttamente. Anche se la sua corrente continua ad avanzare ipotesi di candidatura. Una corsa in realtà assai affollata quella che culminerà nelle primarie: oltre a Zingaretti, ci sono ufficialmente in pista Richetti, Boccia, Damiano, il giovane Corallo (che dice di voler azzerare la classe dirigente del partito). Serracchiani ci sta ancora pensando. Martina non ha sciolto la riserva.
Comunque, fin dal principio, è stato chiaro che l’avversario nell’ombra di Zingaretti – che sabato e domenica terrà a Roma la sua convention, Piazza Grande – è proprio l’ex premier. Dall’area renziana sono arrivati gli attacchi più duri nei confronti del governatore del Lazio, con un’accusa ricorrente: quella di essere troppo tenero nei confronti dei 5Stelle. Tensioni culminate anche in polemiche sui social. Ma Zingaretti, nell’intervista di oggi, aggiunge un altro tema importante in casa dem: si dice favorevole a una separazione tra le figure di segretario e candidato premier. “Sono d’accordo, l’ho sempre pensato e ho sempre sostenuto questa tesi anche in altri congressi”. Insomma – anche se manca ancora la certezza sulla data – la battaglia congressuale è pienamente in corso.
Zingaretti parli dei contenuti del suo programma e non screditi componenti del PD,perché potrebbe essere smentito clamorosamente se Renzi dovesse decidere di candidarsi.
Non rovini la sua reputazione di persona seria,allineandosi a personaggi come Bersani,Emiliano e soci perché lei avrebbe tutto da perdere.
I motivi per cui abbiamo perso sono ben altri e li conosciamo (fuoco amico appunto e demonizzazione condotta scientificamente anche con fake news dai 5S,le loro promesse di elargizioni elettorali da cuccagna e da Lega,attacchi continui da personaggi dubbi ora scomparsi e anche dalla stampa).BASTA DENIGRARE.