Renzi accerchiato, il Pd lo vuole mandare via.

Ormai è chiaro. La nuova triade del Pd Zingaretti-Gentiloni Franceschini vuole far fuori Matteo Renzi. Quantomeno avvertirlo: basta personalismi, ora non comandi più.

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L’odio verso Matteo Renzi è dovuto alla sua immediatezza; ed al fatto che alle parole ha sempre saputo far seguire i fatti e non le suggestioni in futuro indefinito e quasi mai raggiunto se non a frutto di estenuanti mediazioni che hanno svuotato del tutto il testo di Legge originario, cui è rimasto solo il nome.
Le grandi CORPORAZIONI DI INTERESSE (magistrati, ordini Professionali, Politici dell’ammuina di cui certa sinistra è piena e maestra, ecc) si sono allora immediatamente coalizzati contro questo Matteo Renzi, che è visto come il vero pericolo del mantenimento dello Status Quo sine die.
L’odio poi si è letteralmente scatenato, come dice una mia amica, con l’incredibile risultato del 40 % alle europee di cinque anni.
Allora li, tutti costoro hanno capito che per poter continuare a vivere di vacche grasse ingannando il popolo elettore, li dicevo hanno capito che andava ABBATTUTO.
E per farlo hanno usato tutto i mezzi.
Vergognose fandonie sulla sua attività politica, infamie sulla sua famiglia fratelli, sorelle e cugine [hanno preso il volto di attrici] che avevano intersessi sui sacchetti di plastica, ecc, FAKE NEW, Indagini Farlocche che hanno visto uomini dei Servizi creare appositamente prove false, e Magistrati ora sotto giudizio che hanno usato quelle informazioni ( o le loro cancellerie) per fornirle alla stampa prima ancora DI FORMALIZZARE L’INFORMAZIONE DI GARANZIA; un continuo logorio interno al suo stesso partito che invece di essere felice di avere trovato in lui un leader, ha visto piuttosto in lui la rappresentazione di tutta la propria pochezza della loro miseria politica e culturale, vedi alla voce D’Alema, Bersani, Orlando, Letta, Franceschini, Gentiloni, Boccia in Di Girolamo, Emiliano, e tutti i fuoriusciti ed in attesa di rientrare vedi Fassina, Speranza, Gotor, ed i primi due citati. Insomma tutti costoro hanno creato le premesse attaccando Matteo Renzi per svuotare di qualsiasi credibilità UN PARTITO IL PD, CHE POSSIAMO considerare AL MOMENTO POLITICAMENTE MORTO.
Infatti a … A molti non è ancora chiaro che …
• Già da adesso la nostra democrazia costituzionale è stata completamente svuotata di contenuti di rappresentanza.
• I provvedimenti o meglio gli annunci si fanno solo in consiglio dei ministri
• Per fare il Premier è stato scelto uno sconosciuto, che per rispettare il suo ruolo dei suoi clienti (è un avvocato genericamente del popolo) il più delle volte tace e sempre acconsente a quello che è stato scelto e detto da altri
• Parlano solo in due Salvini e Di Maio lo fanno spesso in solitaria, via Facebook o Twitter o sui tetti delle sedi istituzionali
• Le commissioni parlamentari non si riuniscono e non lavorano; dunque nessuna vera verifica né contributo può venire dalle opposizioni
• L’altro ieri Carige (Cassa di Risparmio di Genova) era sull’orlo del fallimento tanto che il titolo è stato sospeso due volte ed ha perso il 10 % del suo valore in Borsa;
• Sempre ieri, a detta di Radio 24 del Sole 24 ore, molte piccole banche hanno chiesto alle Aziende che fosse loro restituito il credito già erogato, verosimilmente per mancanza di liquidità; e questo significherebbe che, già da ora, migliaia di posti di lavoro sono a rischio.
Scusatemi ma forse proprio su queste cose, e su questi temi dovremmo occuparci per sviluppare argomenti volti ad acquisire il consenso.
Almeno di quella parte della popolazione ancora in grado di pensare e sviluppare un pensiero coerente con le argomentazioni di cui trattasi .

Ed ora in tutto questo c’è chi invece di fare il Presidente della Regione per cui è stato eletto ha presentato in pompa magna la sua candidatura al Congresso prossimo venturo senza curasi delle imminenti Elezione Europee, senza proporre un azzeramento di tutte le cariche, senza riscrive le norme e le regole congressuali, senza le quali e nel puro spirito di quanto ho detto sopra, chiunque sarà eletto sarà menomato ed azzoppato dalle Europee che perderemo sicuramente; però … Però ha già individuato la discontinuità ed il Nemico ; Matteo Renzi

E ORA NEL Pd:O il popolo di Zingaretti archivia il ‘glamour’ renziano

“Ogni volta che c’e’ qualcuno di nuovo ci ‘cadiamo’ e veniamo a sentirlo. Siamo dei disperati di sinistra”. Gaetano e Gerarda arrivano da Montevarchi, in Toscana, e si presentano di buon mattino ai cancelli dell’ex dogana di Roma per ascoltare Nicola Zingaretti, che per loro e’ gia’ diventato il candidato definitivo alla guida del Nazareno, a prescindere dalla discesa in campo di altri big nelle prossime settimane. “Mio marito – racconta Gerarda – a Renzi ci ha creduto, a differenza di me che l’ho sempre ritenuto troppo pieno di se’, ma l’importante e’ che ora siamo d’accordo”. Dinamiche coniugali a parte, la forza che ha mosso molti militanti e simpatizzanti verso Piazza Grande sembra proprio risiedere nella volonta’ di recuperare un lessico politico che, a torto o a ragione, a loro pare abbandonato negli anni delle gestione renziana del partito. Lo si capisce immediatamente percorrendo gli spazi post-industriali di San Lorenzo, costellati di grandi tableau recanti una serie di parole chiave seguiti da citazioni di personalita’, oltre che della politica, della scienza, della cultura e della religione. Parole come “speranza” (primissima nelle citazioni zingarettiane), “lottare”, “noi”, che tornano nell’area merchandising sulle t-shirt indossate o sulle tazze vendute dai volontari. Oppure nell’impostazione dei dieci tavoli tematici che si sono svolti nella prima delle due giornate, che il governatore del Lazio ha voluto sottolineare essere “privi di vip”, forse per marcare la differenza con altre kermesse a vocazione piu’ “patinata”.

E che la polemica strisciante (che in più di un caso sa di mea culpa) del popolo radunato da Zingaretti sia contro un certo glamour di sinistra lo si percepisce a ogni angolo dell’ex-dogana: dai capannelli degli amministratori locali dei piccoli paesi del Lazio che rivendicano il loro abbandono, da parte dei vertici, nella trincea di un territorio ormai permeato dalla propaganda del governo gialloverde, o nel menù offerto dai furgoncini dello street food, a base di piatti basici della tradizione, ben lontani da ogni velleità stellata o gourmet, associata, non senza qualche ironia, sempre ad altre kermesse politiche di area centrosinistra (“qui non siamo a Eataly”, commenta ridendo a un certo punto uno dei ristoratori presenti nel villaggio). E alla fine non e’ un caso che la platea si infiammi proprio quando l’accento del governatore laziale si e’ sofferma su quelle parole d’ordine piu’ identitarie, sulle battaglie storiche, come quella per la liberta’ di scelta della donne o contro il razzismo e il fascismo, parole declinate rigorosamente al plurale. Natalia, campana, si spella le mani da pasionaria quando Zingaretti difende energicamente la legge 194 e da’ il proprio sostegno alla manifestazione del 10 novembre contro il ddl Pillon: “Ero una militante – dice Natalia – e poi ho mollato, ma con Zingaretti torno a sentire un comizio dopo tanto tempo. Mi piace – aggiunge – perché non e’ un egocentrico come quell’altro”.

Renzi accerchiato, il Pd lo vuole mandare via.ultima modifica: 2018-10-15T17:50:34+02:00da bezzifer
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