Tutto scomparso, tutto dimenticato. Tutto perdonato? NO non conoscete la metafora della rana bollita?

Cucù, la manovra del cambiamento non c’è più: alla fine rimane solo il condono fiscale. Quota 100 rimandata. Flat tax congelata. Ilva, Tap, Tav dimenticati. Il Governo gialloverde ha promesso tanto e ha mantenuto il minimo, anzi il peggio.

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E alla fine rimase solo il condono fiscale. È come i dieci piccoli indiani, la manovra del cambiamento del governo del popolo. Le ultime ad andarsene sono Quota 100 e le pensioni di cittadinanza, teoricamente finanziate – rispettivamente per 6,7 e 9 miliardi – praticamente spostate a gennaio, in due distinti decreti legge collegati. I cui tempi medi, osserva l’economia Giampaolo Galli su Twitter, è di circa 165 giorni al Senato e 95 alla Camera. Totale: otto mesi circa. A meno di non fare corse clamorose, non riusciranno a essere nemmeno campagna elettorale per le elezioni europee.

Non lo sarà nemmeno la flat tax, del resto, rubricata prima a sistema a tre aliquote, poi a sconto fiscale per le partite Iva, con tanti saluti alla reaganomics e alla curva di Laffer. E nemmeno lo stop a Ilva, Tap e Tav, veri e propri cavalli di battaglia dei Cinque Stelle, trasformati in ridicola ammuina, tra dossier riaperti tra squilli di tromba e richiusi tra le pernacchie (Ilva) e penali immaginarie (Tap). E rischia di sparire pure il decreto sicurezza, se è vera la fronda dei pentastellati dissidenti, che di votare il giro di vite securitario e xenofobo di Matteo Salvini proprio non ne hanno nessuna voglia. Persino la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia non è passata indenne: l’aumento dell’Iva è scongiurato solo per il 2019, infatti. Per il 2020 e il 2021 invece è stata prevista una sterilizzazione solo parziale, in quanto la manovra prevede una riduzione “strutturale” del 1,5% dell’aumento dell’aliquota agevolata Iva, dal 10% all’11,5%.

Rimane solo il condono, che ha resistito alle polemiche sulle manine e agli scambi di accuse tra Di Maio e Salvini. E non a caso, verrebbe da dire, perché è l’unica voce della manovra che prevede entrate, anziché uscite

Rimane solo il condono, dicevamo, che ha resistito alle polemiche sulle manine e agli scambi di accuse tra Di Maio e Salvini. E non a caso, verrebbe da dire, perché è l’unica voce della manovra che prevede entrate, anziché uscite, l’unica copertura reale presente nel testo, deficit al 2,4% a parte. Ah, per la cronaca: rischia di saltare pure quello, e di scendere al 2,1% o al 2%, dicono i beninformati, per rasserenare i mercati ed evitare di dover ricapitalizzare le banche, vero spauracchio di Lega e Cinque Stelle, che contro quelli che davano i soldi alle banche ci hanno costruito la loro fortuna politica. E nulla si sa della fantomatica spending review da 13 miliardi che dovrebbe coprire il resto della manovra. Sparita pure quella, a quanto pare.Ed è un toccasana che gli italiani abbiano la memoria corta. Perché se i Cinque Stelle e la Lega governassero un Paese di elefanti – o gente che conserva i programmi elettorali, banalmente – dovrebbero spiegare dov’è finito il protezionismo à la Trump, dove l’Europa da combattere a cannonate, dove la rivoluzione verde dell’economia, dove gli asili nido gratuiti, dove gli aiuti alle famiglie e la battaglia campale contro le culle vuote, dove gli interventi radicali sull’edilizia scolastica, dove la legge che abolisce 400 leggi, dove il dimezzamento dello stipendio dei parlamentari, dove l’acqua pubblica. Tutto scomparso, tutto dimenticato. Tutto perdonato? NO!

PERCHE Il MoVimento5S e COME la metafora della rana bollita

“Immaginate una pentola di acqua bollente. Una rana non ci entrerebbe mai e se qualcuno ce la buttasse dentro, darebbe un colpo di zampa e si salverebbe. Ora immaginate la stessa rana in una pentola di acqua fredda. Il fuoco è acceso e l’acqua si scalda poco a poco. La rana non si preoccupa. Ma la temperatura sale ancora, l’acqua inizia a scottare. La rana ormai è debole, non ha più forza di reagire. Prova a sopportare. Poi non ce la fa più e muore bollita. Abituarsi è deleterio. Sono gli ‘abituati’ i cittadini più amati dal Governo. Io credo che siamo ancora in tempo a dare quel colpo di zampa prima di finire bolliti. Dipende soltanto da noi. A riveder le stelle!”.
Ecco, ora immaginate se in uno dei tanti comizi e convegni appena qualche mese fa avessi raccontato questo:
“Il Movimento 5 stelle non fa alleanze, ma noi cambieremo il termine, ci alleeremo con la Lega e chiameremo questa alleanza “Contratto”. Ricordate la bella presentazione dei ministri 5 stelle che vi avevamo chiesto di votare? Perché il Movimento presenta la sua squadra prima delle elezioni così il popolo può scegliere i suoi ministri. Ecco, non c’entra niente con la squadra di governo che verrà, ma voi non ci farete troppo caso. Avremo un presidente del Consiglio non eletto dal popolo a voi totalmente sconosciuto, come ministro dell’Interno Matteo Salvini, e un ministro della Famiglia “tradizionale” forse un po’ omofobo, ma pazienza. Poi diremo sì alla Tap, si all’Ilva, valuteremo costi/benefici per decidere sulla Tav e anche sul Ceta ci ragioneremo. Faremo un condono fiscale e uno edilizio. Ed eleggeremo come presidente del Senato una berlusconiana doc.
Per quanto riguarda il tema migranti scordatevi il saggio piano 5 stelle di accordi con i paesi di provenienza, lo smantellamento dei grandi e orribili centri di accoglienza che generano conflitti sociali e disagi per i cittadini. Scordatevi la gestione pubblica dell’accoglienza diffusa, i tempi rapidi per le domande di asilo che consentano di rimpatriare chi non ha diritto ed accogliere con dignità i rifugiati. Toglieremo la gestione di migranti ai Comuni e la affideremo ai privati senza gara di evidenza pubblica raddoppiando i tempi di permanenza da nove a diciotto mesi, favorendo così il business dell’immigrazione. Doneremo 150.000 nuovi clandestini alla criminalità organizzata per il lavoro nero e lo spaccio. Chi invocherà il rispetto del programma 5 stelle rischierà sanzioni e persino di essere espulso per non contrariare l’alleato Salvini”.
Mi avrebbero preso per folle o per lo meno mi avrebbero rincorso con torce e forconi. Ma si sa, le rane saltano solo se le butti nell’acqua bollente. Se accendi il fuoco nel pentolone e la temperatura sale piano piano…..

Tutto scomparso, tutto dimenticato. Tutto perdonato? NO non conoscete la metafora della rana bollita?ultima modifica: 2018-10-30T17:27:37+01:00da bezzifer
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