Il bimbo di bottega (DI MAIO) lo hanno lasciato a casa…con una raccomandazione …quando si torna si deve trovare tutto pulito ,anche se non è nel tuo DNA stare pulito provaci..

Manovra, vertice a Palazzo Chigi solo tra Salvini e Conte.

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E DALLA SETTA 5 S “Riunione informale” Incontro anche fra Conte e Di Maio per fare il punto sulla lettera da mandare a Bruxelles.

Il vertice sulla manovra diventa un caso. Secondo fonti della Lega – che Repubblica ha potuto verificare –  la riunione ristretta di maggioranza sulla manovra prevista per questa mattina a Palazzo Chigi si è tenuta solo fra Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte, prima della sua partenza per Palermo dove è atteso per la conferenza sulla Libia. Assenti sia Luigi Di Maio sia il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Scopo dell’incontro: dare l’ok definitivo alla lettera da inviare a Bruxelles, che sarebbe già pronta e verrà inviata domani, termine ultimo. Il governo, nella missiva, terrà il punto difendendo i contenuti della manovra e della propria politica economica. Salvini, a fine vertice, rilascia una dichiarazione, in cui giudica “positivo l’incontro avuto con Conte”. Sulla

MANOVRA DI SBILANCIO nel frattempo! Oxford Economics abbassa le stime di crescita sull’Italia (+0,6% nel 2019) e auspica un atto di realismo sui conti da parte del governo. Ma i cinquestelle prima negano che il vertice ci sia stato. “Non è in corso e non c’è stato alcun vertice”. Poi spiegano che c’è stato un fraintentimento: “C’è stata solo una riunione con Salvini e Giorgetti, anche breve, per fare il punto”, afferma il portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino. Altre fonti di Palazzo Chigi del M5s chiariscono che questa mattina c’è stato un “incontro informale anche fra Di Maio e Conte”, aggiungendo che un vertice di governo “si terrà appena il presidente del Consiglio tornerà da Palermo”.

INSOMMA.Lo squalo a la noce. È importante saper distinguere chi è più pericoloso.  È più pericoloso l’Homo Trucis Salvini o l’ Homo Ridens Di Maio? È più pericoloso uno squalo intelligente oppure una sciocca noce di cocco? Non ci sarebbero dubbi… Eppure nel 2017 sono morte 21 persone attaccate da uno squalo e 68 colpite dalla caduta di un cocco. Spesso è più dannoso LA FALSITÀ E LA PRESA PER IL CULO.

Ora anche l’Istat critica indirettamente la manovra del governo. A memoria d’uomo, mai successo. Quindi nella diatriba tra l’Europa e il governo, ad avere torto marcio è il governo….l’Istat non è diretta da Moscovici o Junker. Un dato certo è che i Governi, ti tutti i colori e di tutti i tempi, subiscono i cicli economici. Se governano con cicli espansivi si prendono dei meriti che non hanno, se invece governano con cicli recessivi si prendono più colpe di quelle che hanno. Da qui però a fare come gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia, come sta facendo l’attuale governo, solo per dire ai propri elettori che loro mantengono le promesse ( sono però tutti dei piccoli pinocchietti ) e rischiare di compromettere la situazione economica dell’intero paese dovrebbe passarcene, ma così sembra non sia.

Rammento la situazione di QUESTA smanovra.

Due settimane fa il governo Conte ha presentato la legge di bilancio al Presidente Mattarella che a sua volta l’ha girata al Parlamento con una nota alquanto inusuale di richiamo alla stabilità finanziaria e «a sviluppare – anche nel corso dell’esame parlamentare – il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee».

Tale richiamo appare quanto mai appropriato, a fronte dell’incertezza manifestatasi sui mercati finanziari e sintetizzata dall’andamento al (forte) rialzo dello spread tra titoli di stato italiani e tedeschi e al contempo dalla riduzione ancora più cogente dello spread con i titoli di altri paesi dell’eurozona, inclusi quelli greci.

In precedenza la Commissione Europea aveva già inviato una seconda lettera di richiamo al governo Conte, facendo riferimento all’elevato debito italiano, al mancato rispetto già per il 2018 da parte italiana delle regole di riduzione del rapporto debito/Pil (che ne prevedono una riduzione di 3 per cento all’anno) e al programma di rientro dal medesimo concordato tra Italia e Unione Europea nella scorsa primavera. Tale programma di rientro, nella legge di bilancio 2019 presentata dal governo Conte, è invece esplicitamente allungato nel tempo e nella dimensione, con una previsione del livello del rapporto debito/Pil per i prossimi anni significativamente più elevato di quanto concordato a maggio 2018.

La posizione ufficiale del governo Conte è finora stata quella di non considerare i rilievi fatti dalla Commissione Europea, anche se voci di corridoio riferiscono di intenzioni di rivedere il quadro di riferimento e alcuni punti della manovra proposta. In assenza di revisione della manovra è a questo punto molto probabile che la Commissione Europea avvii la cosiddetta procedura di infrazione prevista nei confronti di uno Stato inadempiente.

Diventa quindi cruciale la valutazione del livello di realismo delle assunzioni macroeconomiche fatte dal Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano nel calcolo dei parametri relativi alle finanze pubbliche italiane. Tale valutazione non può prescindere dal quadro della crescita globale ed europea nonché da fattori endogeni come l’impatto atteso dalla manovra proposta dal governo o come la fiducia di imprese e famiglie (a sua volta influenzata significativamente dalla manovra stessa).

Oxford Economics ha rilasciato nel week-end scorso le sue nuove previsioni per l’economia italiana nel 2019 che, pur mantenendo il rapporto deficit/Pil al 2,4 per cento presentato dal ministro Tria, vedono un ribasso significativo delle previsioni sulla crescita italiana e sono molto distanti dal quadro macroeconomico presentato dal governo. A fronte di una economia in deterioramento, il percorso di rientro dal debito diviene ancora più arduo rispetto a quanto presentato dal governo italiano al Parlamento e messo sotto scrutinio dalla Commissione Europea.

Premessa alla revisione al ribasso della previsione di crescita del Pil (ora a 0,6 per cento contro 1,5 per cento ipotizzato dal governo) sono i dati negativi sull’economia italiana relativi sia al terzo trimestre che a ottobre 2018, recentemente rilasciati dall’ISTAT. Questi dati diventano ancora più preoccupanti dato il quadro globale ed europeo già grigio e in rallentamento negli ultimi mesi e previsto in ulteriore rallentamento per il 2019. Unitamente al crollo della fiducia delle imprese al di sotto del valore che indica attese di recessione, la crescita del PIL per 2018 è attesa intorno a 1 per cento, con un effetto di trascinamento della crescita sul 2019 prossimo allo zero.

È anche bene tenere presente che da almeno due decenni l’Italia presenta tassi di crescita del PIL di circa un punto percentuale più bassi di quelli tedeschi ed europei – un periodo così lungo è interpretabile come determinato da fattori strutturali. La Germania è a sua volta in rallentamento, e pur pianificando una manovra espansiva per il 2019 difficilmente andrà oltre una crescita dell’1,6 per cento nel 2019.

Una manovra di bilancio espansiva del governo italiano potrebbe (temporaneamente) ridurre il gap strutturale con gli altri paesi europei, ma gli effetti moltiplicativi della manovra attesi dal governo appaiono ottimistici e con tutta probabilità saranno compensati (o anche più che compensati) in negativo dai seguenti elementi:

1)      La composizione e la tipologia delle misure nella legge di bilancio (sostanzialmente spese assistenziali e improduttive, con poche risorse destinate a investimenti) implica un moltiplicatore complessivo più contenuto di quanto atteso dal governo

2)      Alcune misure non saranno implementate dal primo gennaio ma dai mesi successivi

3)      Lo spread rimarrà su livelli elevati data la scarsa compatibilità della manovra con un percorso di rientro del deficit condivisibile dalla Commissione Europea

4)      L’elevato livello dello spread impatta negativamente sul settore bancario e sulla disponibilità del credito per imprese e famiglie

5)      La combinazione dei punti 3 e 4 impatterà negativamente sulla fiducia delle imprese (peraltro già in forte contrazione ad ottobre) e delle famiglie

A preoccupare è soprattutto la scarsa attenzione alla produttività complessiva e all’innovazione del sistema Italia. Da questo punto di vista appaiono gravi e allo stesso tempo sintomatiche l’abolizione prevista della misura relativa al superammortamento e la riduzione del 50 per cento dell’iperammortamento. Vengono invece privilegiate misure assistenziali come il reddito di cittadinanza e l’accorciamento dell’età pensionabile, misure che dovranno essere finanziate dal mondo dell’imprenditoria e del lavoro e che pagheranno anche e soprattutto le generazioni future. Questi elementi appaiono rivelatori di un approccio punitivo nei confronti sia delle imprese che delle nuove tecnologie, unici fattori che possono proiettare nel futuro un paese del G7 come l’Italia.

Non resta che sperare che le voci di corridoio siano vere e che il ministro Tria (con l’appoggio magari del Presidente Mattarella) sia in grado di far cambiare l’impianto della manovra nella risposta alla Commissione Europea o quanto meno nella fase di confronto parlamentare… o saranno guai seri per tutti

Il bimbo di bottega (DI MAIO) lo hanno lasciato a casa…con una raccomandazione …quando si torna si deve trovare tutto pulito ,anche se non è nel tuo DNA stare pulito provaci..ultima modifica: 2018-11-12T18:12:42+01:00da bezzifer
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