Il mistero dei fasciotrash: In tv ormai è quasi tutto finto, quindi anche loro recitano una parte. Come si dice. Politically correct?

Il mistero dei  fasciotrash

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In tutta la mia vita ho sempre diffidato e tenuto il più possibile a distanza, chi si comporta e si pone diversamente secondo le occasioni,risultato?

Non ho mai sbagliato giudizio su questi fenomeni sempre più facili da reperire,valgono nulla e alla prima occasione si vendono per quattro soldi,o come si dice da tempo immemore,venderebbero cosa hanno di più caro pur di far carriera.

Personalmente sono per la responsabilità:
ognuno è responsabile, con le dovute proporzioni, di quello che scrive, dice, promulga, vota, ecc.
Aldilà che lo dica/scriva con la faccia buona o sbraitando .
Adattare il proprio linguaggio all’interlocutore e al mezzo mi pare una consuetudine di comunicazione logica.

Detto questo bisogna anche tenere conto del pregiudizio deformante che ci pervade (non è che certi editoriali del Fatto Quotidiano siano diversi da quelli di Libero) e trasforma l’altro nel “mostro”.
Forse la dose di interpretazione che uno scritto richiede, la mancanza di qualche freno inibitorio in più che il contatto diretto mette in campo, lo alimenta a dismisura.

Usano linguaggi diversi perché sono diversi i canali comunicativi e anche le differenti richieste professionali a cui devono far fronte, nei casi, per guadagnare la pagnotta e mantenere il posto. Quando mai usiamo lo stesso linguaggio nella vita in contesti differenti o quando dobbiamo parlare ora ai “nostri” ora invece a chi deve essere convinto? Poi immaginarsi la destra popolata da belve sbavanti è un pregiudizio comune a gente di sinistra. Speculare ai pregiudizi dell’altra parte.
Aggiungiamo l’effetto Hiroshima, preso dalla canzone dei Nomadi. Un conto scrivere di getto e di bile avendo davanti il freddo computer, altro è avere il contraddittore fisico con cui interloquire. Per tornare alla metafora un conto per l’aviatore di Hiroshima spingere il pulsante e fare 100.000 morti, altro è prendere un coltello e sgozzarne dal vivo altrettanti.

Le testimonianze e la documentazione dell’epoca testimoniano che i capi del terzo reich fossero in genere ospiti educati e amabili. Goebbles era un brillante conversatore e lo stesso Hitler sapeva mettere a proprio agio i propri ospiti, per non dire che Goering esprimeva con generosità le sue ambizioni di presentarsi come un principe rinascimentale con gli invitati alle sue sontuose cacce. In generale tale comportamento era condiviso da gran parte dell’elite tedesca dell’epoca e personaggi come Julius Streicher, il cui comportamento personale non differiva molto dai toni della pubblicazione che dirigeva, Der Sturmer, erano malvisti e rappresentavano una compagnia non gradita anche nella buona società nazista.
Qualcosa di simile accadeva in Italia, dove la brutalità del fascismo si rivolgeva verso i deboli e mai verso l’elite sociale. Chi frequentava Dino Grandi o Italo Balbo non pensava certo di frequentare un colpevole di aggressioni, bastonature e olio di ricino, tanto è vero che Dino Grandi continuò ad essere ricevuto in società anche decenni dopo la fine della guerra e l’ambasciatrice Claire Boothe Luce lo invitava come ospite graditissimo dell’ambasciata USA, auspicandone anche un ritorno in politica da protagonista.
Era tale civile comportamento sociale che permise a quei regimi di avere buona stampa, comprensione e credibilità nel mondo fino al momento in cui la loro natura emerse con tutta l’evidenza e la violenza che conosciamo, sorprendendo chi voleva esserne sorpreso.
La chiave per capire l’apparente schizofrenia di quegli individui che rileva il blogmaster sta nella condizione sociale del loro interlocutore e delle persone che sono oggetto delle loro opinioni: i deboli e gli intellettuali sono coloro verso cui manifestano la loro natura. Dal “Gufi, rosiconi, professoroni” a “La pacchia è finita” non c’è soluzione di continuità, le idee, gli obbiettivi storici, la natura sono gli stessi e sono incarnati in un pezzo minoritario, ma potente della società italiana che ha interesse a imporre e vincere la guerra contro i più deboli. Sono interessi che partono da lontano, una parte di società che ha subito rabbiosamente il successo della costituzione del 1948 e delle lotte sociali dei decenni tra il 1950 e il 1980. La loro reazione comincia il 19 dicembre 1969, proseguono il loro cammino a piazza della Loggia e alla stazione di Bologna, fino alla Loggia P2. Dopo il 1990, dopo la sconfitta del craxismo che in parte li rappresentava, grazie ad un clima diverso passano alla lotta politica aperta trovando diretta rappresentanza o perlomeno educato ascolto in tutti i partiti, giungono a un passo dal successo e sono disfatti il 4 dicembre 2018.
Ora rilanciano il loro tentativo di guerra contro gli ultimi,incoraggiando la loro divisione e aizzandone una parte contro l’altra, in modo diverso.
Ma sempre quelli sono: belve educate con animali grossi come loro e in piena luce e spietate al buio con quelli più piccoli.

Il mistero dei fasciotrash: In tv ormai è quasi tutto finto, quindi anche loro recitano una parte. Come si dice. Politically correct?ultima modifica: 2018-12-21T11:52:37+01:00da bezzifer
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