Ma il bello (ironicamente)quel più 0,2% ce lo giochiamo con le chiusure domenicali che costano 120 mila posti di lavoro e 34 miliardi.

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Per Bruxelles possibile recessione prolungata in Italia. Il Governo non ci crede: “Confermiamo Pil +1% nel 2019”  Arriva il taglio di Bruxelles a +0,2% che invita Roma a “politiche responsabili”. Conte, Salvini, Di Maio rassicurano, ma non convincono Confindustria.

Il taglio delle stime sul Pil, ormai ampiamente atteso, è arrivato. La Commissione Ue, nelle previsioni d’inverno, ha ridotto le previsioni sulla crescita italiana, portandole dall’1,2% allo 0,2% per il 2019, fissando l’asticella ben lontana dalle attese del Governo, che sono pari ad almeno l’1%. Nel 2020 la crescita si dovrebbe attestare al +0,8%, ma esiste il rischio di una “recessione più prolungata”. Una valutazione di Bruxelles che tiene conto dell’effetto della manovra, che secondo il Governo italiano invece consentirà di ottenere “un 2019 bellissimo”, come ha avuto modo di dire Giuseppe Conte, che ancora oggi, insieme ai vice premier, ribadisce le previsioni di crescita del Governo.

LE MOTIVAZIONI DI BRUXELLES. L’economia italiana “ha cominciato a perdere slancio all’inizio del 2018”, ed è finita in contrazione nella seconda metà, col Pil “calato di 0,2% negli ultimi tre mesi”. La prospettiva di crescita dell’Italia per “è soggetta ad alta incertezza”: “la previsione di una debolezza dell’economia globale e l’impatto di una accresciuta incertezza della politica sul ‘sentiment’ e sulle condizioni di finanziamento del settore privato, potrebbe portare a una recessione più prolungata”.

Bruxelles scrive che “mentre il rallentamento iniziale era largamente dovuto al commercio internazionale meno dinamico, il recente indebolimento dell’attività economica è da attribuire maggiormente alla lentezza della domanda interna e in particolare agli investimenti nel momento in cui si fanno sentire le incertezze relative all’orientamento delle politiche del governo e l’aumento dei costi di finanziamento. L’attuale debolezza del settore manifatturiero con un ulteriore declino della fiducia nell’economia avranno un effetto negativo sulle prospettive di breve termine. Nella prima metà dell’anno ‘l’attività economica resterà anemica”.

Il reddito di cittadinanza “non avrà grande peso sull’evoluzione dei consumi privati che sosterranno il Pil grazie maggiormente all’aumento del reddito disponibile dovuto ai prezzi del petrolio più bassi. L’effetto del reddito di cittadinanza viene considerato ‘marginale’ e parzialmente compensato dal deterioramento delle prospettive di occupazione”.

La Commissione aggiunge che la caduta ciclica peggiore delle aspettative nel 2018 “amplificata dall’incertezza sulle politiche a livello globale e in italia e la prospettiva meno favorevole per gli investimenti delle imprese spiegano largamente la revisione delle stime rispetto all’autunno”.

Valdis Dombrovskis: “Oltre a fattori esterni che si ripercuotono su molti Paesi, notiamo che in Italia l’incertezza sulle politiche economiche ha avuto ripercussioni negative sulla fiducia delle imprese e sulle condizioni finanziarie” ha detto il vicepresidente della Commissione Ue. “L’Italia ha bisogno di riforme strutturali profonde e un’azione decisa per ridurre il debito pubblico elevato. In altre parole, politiche responsabili che sostengano stabilità, fiducia e investimenti”.

Pierre Moscovici: “”Lo spread italiano è diminuito notevolmente dopo che il governo ha introdotto emendamenti nella sua bozza di bilancio a dicembre. Questo dimostra che, contrariamente a quanto pensavano alcuni, abbiamo preso la decisione giusta”.

E CI SONO INDIVIDUI CHE PARLANO DI RISCHIO “Rischio”? Non c’è nessun rischio, ma certezze. E la certezza n°1 è che questo governo è in grado di fare disastri, ma assolutamente incapace di invertire la situazione. L’unica cosa che possono ancora fare è altri disastri. ITALIANI!Sui mal di pancia di UE  si può tranquillamente far finta di niente. Ma quando c’è il Btp decennale che sta ritornando su rendimenti del 3% (in questo momento, ore 12:15, è quotato 2,96%), ed il BOT (1 anno) che cresce del 106%, qualche domandina bisognerà pur farsela.Non critico il fatto che il governo cerchi di infondere ottimismo; critico semmai il fatto che lo faccia senza fornire indicazioni concrete a supporto dello stesso ottimismo. Siamo tornati ai tempi di Berlusconi che, mentre l’iceberg si avvicinava pericolosamente, ci diceva che i ristoranti e gli aerei erano pieni …

Per poter concedere più benefici ai cittadini rispetto a quelli che hanno e alle ore di lavoro che fanno con i conti a posto occorre che a parità di ore si producano più beni e servizi, cioè che il paese sia più produttivo, cioè che si siano modificati i sistemi di produzione in atto di beni e servizi per raggiungere questo scopo. Questo non si fa dalla sera alla mattina, ma richiede tempo, progettazione e mobilitazione delle competenze e capacità disponibili.

In Italia dal 95 al 2014 , nell’era di Berlusconi&D’Alema, questo non è più successo e la produttività in Italia è rimasta ferma, mentre quella di tutti gli altri paesi avanzati ed europei è aumentata del 30% e così in questi è aumentato il PIL che misura la quantità di beni e servizi prodotti del 30% e in questi i governi sia di destra che di sinistra hanno potuto concedere aumenti di reddito e del welfare ai cittadini del 30% senza far sballare i conti pubblici e aumentare il deficit pubblico.
In Italia invece i governi che si sono succeduti, non avendo disponibili gli aumenti di produttività perchè non si sono fatti garanti della crescita del paese hanno fatto più debito pubblico e più deficit e investito il 3% di deficit che l’Europa tollerava in benefici elettorali alle corporazioni che li votavano, senza mai investirne una parte significativa per aumentare la produttività del paese.

Con un deficit sempre crescente fatto e un paese non più competitivo, con la crisi del 2008 il debito passa dal 106% del 2008 al 120% del PIL del 2011 e poi lo spread esplode e arriva Monti che con misure sbagliate in qualche anno porta a + 2 milioni di famiglie in povertà, i giovani disoccupati al 44%, il PIL A PICCO che fa -10%, la produzione industriale a -20%, 500.000 lavoratori licenziati, -1,2 Miliardi di ore lavorate e il paese in recessione.

Ci si sarebbe aspettati che il popolo non si facesse più turlupinare come successo per 20 anni dalle concessione di benefici effimeri a debito e invece no si esalta per RdC e quota 100 concessi a debito
Invece di ragionare con la propria testa e guardare i dati del mondo reale per richiedere finalmente sviluppo e benessere sostenibile, si fanno turpilnare ancora una voilta, come nel passato dalle TV Berlusconiane e dalla propaganda ideologica di D’Alema&Bertinotti di RAI3 e giornali collegati, tuttora molto attivi e si fanno imbonire e vivono nella realtà di falke news, di odio e di miracoli economici basati su nienti inventati dai Bot dei seguaci di Bannon, della SRL 5S e dei russi.

Almeno il PD di Renzi ha avuto il coraggio di voltare pagina.

Non ha passato 4 anni a concedere benefici a debito, come fanno questi con 23 miliardi di clausole di salvaguardia nel 2020 e 26 miliardi nel 2021, che porteranno ad una manovra aggiuntiva nel 2019, che metterà le mani in tasca ai lavoratori, visto che ad una crescita del 1% non crede nessun organismo che abbia un minimo di programmi di simulazione e non la testa di Di Maio e Conte per fare predizioni e in più a partire da aprile con la nuova manovra per il prossimo anno si tornerà a parlare di un aumento dell’IVA al 26% per cui il Reddito di Cittadinanza e Quota 100 lo pagheranno quei poveracci di lavoratori che avevano avuto gli 80 Euro, i Bonus o il taglio di IMU e TASI, senza che in 4 anni il deficit pubblico aumentasse, segno che i conti erano tornati a posto e i benefici sostenibili

Il PD di Renzi almeno per 4 anni ha cercato caparbiamente di uscire da 20 anni di immobilismo fallimentare e di riavviare l’ammodernamento del paese con una serie di riforme e un piano di digitalizzazione complessivo di tutti i settori e una serie di misure concrete che vanno dagli iper ammortamenti di Industria 4.0, ora cancellati dagli incapaci al governo, che hanno aumentato gli investimenti privati del 9,1% nel 2017, dopo 10 anni di crollo continuo, fino ad Openfiber che dopo 20 anni ha portato la fibra nella case e nelle fabbriche degli italiani cominciando a ricuperare il divario digitale con gli altri paesi.

Da questi si continua a vedere solo propaganda elettorale e un continuo mercato delle vacche per poter restare al potere e non perdere le poltrone e il livello di redditi che hanno ottenuto miracolosamente con la politica e che non sarebbero mai riusciti ad ottenere con le proprie capacità sul lavoro,.grazie al sostegno dei Bot dei PC della SRL 5S, dei seguaci di Bannon e e dei russi che infestano social e blog per disgregare l’Europa l’unico esempio per il mondo di crescita continua del benessere e del welfare per tutti, ma politicamente ancora debole.

IN ITALIA SI E INSTAURATA Una politica economica cieca e ignorante, fatta di misure prive di qualsiasi effetto ma volte solo alla campagna elettorale. Quel “recessione prolungata” mi spaventa, ancora di più se si guarda alla testardaggine dei gialloverdi nell’avere perlomeno un minimo di buon senso e ascoltare le critiche. Cosa che non fanno mai. Tra 6 mesi prevedo la gente con i forconi e le torce per strada, se si continua così. Hanno così tanto alimentato la rabbia, che quando la gente si accorgerà (finalmente) che sono degli incapaci, la cosa li si rivolterà contro. Con esiti nefasti.

Ma il bello (ironicamente)quel più 0,2% ce lo giochiamo con le chiusure domenicali che costano 120 mila posti di lavoro e 34 miliardi.ultima modifica: 2019-02-07T12:35:12+01:00da bezzifer
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