Non c’è soltanto il migrante da mandare indietro. Si potrebbe anche pensare a navi piene di latte, pomodori, arance e mandarini da spedire in Africa per sfamare uomini, donne e bambini.

Gli industriali sforano sul pecorino (e incassano), lo Stato paga (e non sanziona). Il Governo promette soldi ai pastori sardi ma tace sulle colpe.

Le imprese hanno infranto le quote produttive e poi hanno scaricato sul prezzo del latte. Ma l’esecutivo, in modalità permanente da campagna elettorale, prova a non scontentare nessuno.

Tutte le ragioni di questo mondo ai pastori sardi che non ricavano una cicca dal latte che le loro pecore producono -dopo essere state nutrite e portate a passeggio lungo i prati della Sardegna- e che loro estraggono mungendole con le proprie mani innervate riempiendo bidoni da 25 litri. Ma vedere tutto quel ben di Dio finire per strada non per un investimento o incidente di percorso bensì per una contestazione plateale al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impossibilità nel continuare a svolgere un lavoro così duro ed impegnativo senza ottenere un ritorno economico soddisfacente o per lo meno decente. Quel gesto, comunque inconsulto ed ingiustificato (quasi un atto vandalico) è uno schiaffo a Cristo, a Papa Francesco e a tutti i poveri del mondo che soffrono la fame. Tutto quel latte versato (certamente annacquato per farlo sembrare di più e toccare la sensibilità della gente e le coscienze di chi determina il prezzo del prodotto che non il mercato ma gli speculatori) sull’asfalto, lontano dagli sguardi delle pecore che se lo scoprissero manderebbero i loro montoni a fare strage di pastori, è il sintomo di un mondo distorto che mette al primo posto il Dio denaro. Ma qui, più che pastori sardi, ci vorrebbero dei pastori tedeschi e maremmani per mettere un po’ d’ordine sulla sporca faccenda. Forse per questo il ministro Matteo Salvini non ha indossato i panni del caprone, pardon, del capraio e sobillato le pecore per una mobilitazione di lana caprina seguita da un selfie in mezzo agli ovini.

Ma non è la prima volta che in Italia si verificano scene di latte versato sulle strade. Fu proprio la Lega ad usare questo metodo per ottenere uno ‘sconto’ sulle multe dovute per lo sforamento delle quote latte. Sconto che poi avvenne grazie ad un provvedimento legislativo approvato dalla Lega e Forza Italia.

Questo metodo di riempire le strade di latte, pomodori, arance e mandarini non è un bel vedere. Lo Stato dovrebbe intervenire per evitare che i prodotti della terra e della natura vengano asfaltati. Non c’è soltanto il migrante da mandare indietro. Si potrebbe anche pensare a navi piene di latte, pomodori, arance e mandarini da spedire in Africa per sfamare uomini, donne e bambini.E FORSE AVREMMO QUALCHE EMIGRANTE IN MENO.ANCHE SE DI EMIGRANTI NE ABBIAMO UN DISPERATO BISOGNO .CIAO

Non c’è soltanto il migrante da mandare indietro. Si potrebbe anche pensare a navi piene di latte, pomodori, arance e mandarini da spedire in Africa per sfamare uomini, donne e bambini.ultima modifica: 2019-02-13T12:35:04+01:00da bezzifer
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