I razzisti sono usciti dal letargo.Ma gli Italiani brava gente?.E temo si tratti di un male ben più archetipico: l’idiozia.

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Le due storie di razzismo di cui si parla negli ultimi giorni. Due delle tante degli ultimi mesi: le minacce contro un 21enne africano di Melegnano, e l’“esperimento sociale” in una scuola elementare di Foligno.

Negli ultimi giorni i giornali italiani hanno dedicato molto spazio a due storie di razzismo avvenute a Melegnano, in provincia di Milano, e a Foligno, in provincia di Perugia. Sono due storie diverse per contesto, per dimensioni e per gravità, ma in molti le stanno commentando associandole a un clima generale di ostilità verso gli stranieri che si sarebbe creato in Italia da un certo tempo: mesi o anni, a seconda dell’interpretazione che ne viene data. Se la storia di Melegnano è molto chiara e inequivocabile, quella di Foligno non lo è ancora del tutto. Sempre negli ultimi sette giorni, intanto, ci sono state altre due aggressioni contro persone non bianche: una a Napoli, e una a Covelo, in Trentino.

IL RAZZISMO E IGNORANZA .Il tizio di Melegnano dev’essere un bel tipo. Non sa disegnare una svastica, non sa scrivere in italiano e manco in dialetto (negher e non negar). Se in città avete uno scemo del villaggio suggerirei di tenerlo d’occhio. ISTRUITELO O CURATELO.Scherzi a parte, non conoscevo la storia della famiglia del ragazzo: devono essere persone straordinarie.IRONICAMENTE PARLANDO.

Questa specie di confuso razzista di ritorno che abbiamo come ministro dell´Interno dovrebbe spiegare a me, cittadino italiano suo datore di lavoro, dove esattamente la signora di Melegnano non abbia rispettato “la richiesta di sicurezza e legalità che arriva dagli italiani, che io concretizzo come ministro”.

La signora sembra abbia espresso commenti sul decreto sicurezza. Se non l’avesse fatto Salvini manco avrebbe commentato l’accaduto, come non commenta tutti gli altri. Segno che del razzismo dilagante non gliene importa nulla, ma alle accuse dirette ribatte sempre. Una strategia comunicativa piuttosto telefonata.

Qui una interessane riflessione sul concetto di sicurezza propagandato dal nostro ineffabile ministro.
Non sfuggirà ai più accorti come il nostro noto celodurista, propugnatore della linea dura e pura contro i deboli (gli immigrati) assume immediatamente toni buonisti e conciliatori quando si tratta di prendere provvedimenti contro atti che minerebbero la nostra sicurezza in maniera ben più diretta. Alludo ovviamente agli Ultrà (sarà che sono un buon serbatoio di voti?), agli sgomberi a targhe alterne (Centri sociali si, Caspound no, con tanto di appoggio spirituale da parte del ministro Tria), agli atti di violenza agiti da movimenti o singole persone di destra, fino agli assassinii impuniti (chi si ricorda il sindacalista ucciso con un paio di schioppettate)….
In tutti i casi sono sempre comportamenti giustificabili, “camerati che sbagliano”, poveri cuccio lotti che vanno compresi, poverini, loro sono così esasperati, cosa vuoi che sia un cranio fracassato ad un negher rispetto al fastidio evidente che prova la ggente a vederli bighellonare per strada (orrore, qui ci vuole la linea dura!)

L’episodio di Foligno per me é terribile, perché (confermando la versione data dall’insegnante) mette in luce una triste verità con cui dobbiamo fare i conti: l’impreparazione di certi docenti su questi temi, che può condurre a risultati disastrosi.
Ho letto anch’io di numerosi “esperimenti sociali” simili. Spesso vedo condividerne i racconti sui social verso fine gennaio, sempre più o meno uguali: un insegnante entra in classe, recita una formuletta tipo “i residenti fuori città d’ora in poi saranno trasferiti in altra classe” oppure “tutti i figli di nati fuori dall’Italia non potranno sostenere l’esame”, gli alunni si spaventano, qualcuno si ribella, si spiega la morale dell’esperimento e tutti vissero felici e più attenti.
A me leggere cose del genere fa accapponare la pelle, a livello didattico.
Cioè, se c’è una cosa base che tutti i docenti dovrebbero sapere è che spiegare un comportamento sbagliato prendendo ad esempio precisamente la vittima abituale di quel comportamento (il ragazzo di provincia, il figlio di immigrati…), produce l’effetto contrario.
E da ragazza di provincia sono molto contenta che a nessuno dei miei insegnanti sia mai venuto in mente di farmi una cosa del genere.

UN ESPERIMENTO GIUSTIFICANDOSI DICONO:Ma quale esperimento, quello di Foligno dimostra il livello che hanno alcune persone che insegnano, non tutte ci mancherebbe ma lacune sono a livello rasoterra. Anche fosse stato vero, cosa di cui dubito, si rende conto che ha a che fare con dei bambini? Ovviamente però nessuno gli farà niente e potrà andare ad “insegnare” in qualche altra scuola.A onor del vero poco tempo fa m’imbattei in un post che circolava sui social, era la narrazione di un insegnante che in prima persona descriveva il suo “esperimento” in classe volto a sensibilizzare i ragazzi -delle superiori però- nella ricorrenza delle leggi razziali. Forse questo babbeo ha avuto la grandiosa pensata di farne una replica in una scuola elementare.

I razzisti sono usciti dal letargo.Ma gli Italiani brava gente?.E temo si tratti di un male ben più archetipico: l’idiozia.ultima modifica: 2019-02-22T18:33:43+01:00da bezzifer
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