Pd, da Pannella e Rutelli al turborenzismo: parabola di Giachetti, outsider delle primarie

Pd, da Pannella e Rutelli al turborenzismo: parabola di Giachetti, outsider delle primarie
Si è ritagliato un ruolo da Gian Burrasca del Congresso il candidato che tre anni fa sfidò Raggi. La politica è da sempre il suo mestiere. Tra le grandi passioni la Roma e le maratone. Oggi assicura: “Io corro per vincere”
Perché tanta acrimonia verso qualcuno che non fa alleanze di comodo ma esprime con chiarezza il suo pensiero? Pur ritenendo inopportuna la sua elezione, per l’unità del partito, ho rispetto per l onestà intellettuale di Giachetti.Quello che mi sorprende è lo spirito “unitario” che si coglie negli interventi di chi appoggia Zingaretti nei commenti social, quelli fuori dall’ipocrisia ufficiale. Eppure è evidente che se il PD vuole riprendere “appeal”, come prima cosa deve assimilare il concetto di “partito”, che significa insieme di persone che vogliono stare insieme anche se hanno idee diverse e non si fanno la guerra permanente. Giachetti è il mio segretario.
ll tono di molti commenti non mi appassiona. Si tratta di primarie di partito, non delle elezioni politiche o amministrative. Molto importante è la partecipazione del più gran numero di elettori, tanto per far risaltare (di nuovo) la differenza fra la partecipazione al PD e quella M5S. Conteranno anche le proporzioni, non solo la vittoria, per indicare quali siano gli indirizzi che è opportuno dare al partito.

Tutto questo livore verso Giachetti Renzi e il cd renzismo non lo capisco, perchè nessuno lo spiega logicamente. Liberi poi tutti di votare gli altri candidati, ma in base a scelte “per” e non “contro”Giachetti è il mio segretario.
Pd, da Pannella e Rutelli al turborenzismo: parabola di Giachetti, outsider delle primarieultima modifica: 2019-02-28T12:57:18+01:00da bezzifer
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