25 aprile, una festa minacciata.

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25 aprile, una festa minacciata. Mattarella all’Altare della Patria dà il via alle celebrazioni. In un clima di revisionismo strisciante, di provocazioni neofasciste e di divisione politica.

A Vittorio Veneto, Sergio Mattarella ha detto che la memoria è “un dovere morale e civile” perché gli eventi della Resistenza “compongono l’identità della nostra Nazione da cui non si può prescindere per il futuro”. Ma anche perché la lotta per la Liberazione “con la sua complessità, è un fecondo serbatoio di valori morali e civili”. “Ci insegna che, oggi come allora, c’è bisogno di donne e uomini liberi e fieri che non chinino la testa di fronte a chi, con la violenza, con il terrorismo, con il fanatismo religioso, vorrebbe farci tornare a epoche oscure, imponendoci un destino di asservimento, di terrore e di odio”. D’altra parte, ha aggiunto il capo dello Stato, “la Storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva”.

“Contro interessate riscritture della Storia” occorre ribadire che la Resistenza e la Liberazione dal nazifascismo rappresentano per l’Italia “un nuovo Risorgimento” in cui la nazione “ha ritrovato la propria dignità” ha affermato ieri Mattarella incontrando le associazioni dei combattenti. Insomma una festa di “tutti gli italiani”, diversamente da quanto sta avvenendo nel dibattito politico, che si è nuovamente diviso nei giorni che hanno preceduto questo 25 Aprile. Una festa amara per le numerose dimostrazioni dei neofascisti che si sono susseguite negli ultimi giorni, dallo striscione “Onore a Mussolini” esposto dagli ultras laziali nei pressi di Piazzale Loreto a Milano, alla vandalizzazione di lapidi partigiane. Discussa in particolare poi la scelta di Matteo Salvini, ministro dell’Interno, di non prendere parte alle celebrazioni e di andare invece a Corleone per inaugurare un commissariato, perché “la vera Liberazione è dalla mafia”.

1. Il 25 aprile può essere ripudiato solo dai fascisti
2. La grande maggioranza dei partigiani erano comunisti.
3. Ma molte forze partigiane erano anticomuniste
4. Quindi il 25 aprile commemora solo gli ideali comuni, democrazia, libertà, solidarietà…Gli ideali della costituzione
5. Chi non commemora il 25 aprile si oppone quindi a quegli ideali
6. Dopo il 25 aprile di fascisti in giro non ce n’erano. I coraggiosi si erano immolati, i vigliacchi si erano nascosti e riciclati.
7. Al 25 aprile questi fascisti vigliacchi imboscati rispuntano in grande massa.

Conclusione : la maggioranza di chi non festeggia il 25 Aprile è l’erede di fascisti vigliacchi imboscati. Chi è contro il 25 aprile è figlio di quella gente vile che a Milano, quel giorno, chiusero porte e finestre nel timore di essere trascinati a Piazzale Loreto ed appesi come meritavano.
I comunisti furono deboli, ebbero pietà. Andavano ammazzati tutti come cani rognosi. Quei cani rognosi hanno figliato i leghisti di oggi… e Casa Pound…Siamo al secondo tempo di quel film.
Oggi però non avremo più pietà…Altro che Nutella e Moschetto…. degli scimpanzé della padania, figli di celtiche pene dei wickinghi…PERCHÉ OGGI.Il Governo del Degrado e della Vergogna istituzionale, morale, sociale e intellettuale, ormai ha preso le distanze dal senso di civiltà e di democrazia, opponendo solo proclami inconcludenti e forme malate quanto misere di pseudo dittature da commedia, considerando che tollerano e agevolano celebrazioni fasciste di teppisti esaltati senza memoria e dignità. Livelli di anti democrazia preoccupanti, ai quali opposizione e istituzioni dovrebbero devono ribellarsi e non solo indignarsi.Ora serve agire,non con la paura o e la violenza,ma con la testa,ITALIANI basta non votarli e tornano nelle fogne dove sono stati per 70 anni,se si vuole la democrazia serve testa,non pancia o e menefreghismo, il menefreghismo lo addebito a chi non va a votare,perché con voi astenuti o non votanti più il popolo democratico e votante assieme,dovreste sapere che siamo la maggioranza,se ci uniamo potremo avere una bella ITALIA democratica,altrimenti non lamentiamoci se il fascismo ritornerà. E non ci saranno più partigiani e o alleati che ci libereranno.STA TUTTO IN NOI.AUGURI ITALIA. E BASTA CON LO SLOGAN MA CHI VOTIAMO,VI RICORDO CHE IL GOVERNO RENZI GENTILONI CI HA FATTO USCIRE DA UN CRISI SPAVENTOSA,PORTANDOCI IN POSITIVO ECONOMIA E SVILUPPO, ANCHE SE I MEDIA E L’ACCOZZAGLIA SINISTROSA PIÙ I PENTA&LEGA FASCISTA,VI HANNO FATTO IL LAVAGGIO DEL CERVELLO.E ORA SI VEDE IL RISULTATO.

PER FORTUNA SI PUÒ TORNARE AL RECENTE PASSATO PER AVERE UN FUTURO.STA TUTTO IN NOI.

25 aprile, una festa minacciata.ultima modifica: 2019-04-25T18:24:57+02:00da bezzifer
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