La spiegazione più benevola dice che Salvini procede per inerzia: ormai schiavo del suo personaggio, il Truce cattivissimo, non riesce più a fare altro. Quelli meno generosi sostengono invece che è proprio fatto così: uno sbruffone milanese, che piace per quel misto di ignoranza e di iattanza. I più vigili dicono che in realtà Salvini non ha ancora dato il peggio di sé.
E questo peggio altro non sarebbe che portare il disavanzo italiano a livelli tali che ci butteranno fuori dalla Ue e, contemporaneamente, sarà indispensabile mettere mano ai risparmi degli italiani, cioè rapinarli. Non siamo ancora all’oro per la patria, ma non è escluso.
Tutto questo porta a dire due cose. Salvini è certamente l’uomo politico più pericoloso in circolazione e, di fatto, è il capo dei somaristi, di quelli cioè che non sanno niente e sparano scemenze ogni due per tre.
La Ue ci manda a dire che serve un’altra manovra perché il nostro deficit sta diventando eccessivo? E lui risponde con l’idea di altri 30 o 50 miliardi di disavanzo, e prega la Commissione di non rompere più le scatole.
Annuncia che andrà a Bruxelles a cambiare le cose. Peccato che conti meno del 10 per cento nel nuovo Parlamento europeo.
E dispone di una faccia di tolla invidiabile: insiste per il suo decreto sicurezza, che è ormai alla terza edizione perché le prime due erano piene di cose incostituzionali. Forse si arriverà a cinque o sei riscritture. Salvini punta a un paese dove lui non possa essere mai processato e dove lui possa fare tutto quello che gli viene in mente, cioè a una dittatura mascherata, condita di nutella e altre schifezze. Contano solo i voti, nel suo universo.
È fuori come un balcone dalla Costituzione, ma la cosa non lo preoccupa: la Costituzione è vecchia e poi mica l’ha scritta lui.
Un folle come questo nella storia della repubblica non si era mai visto.