Renzi rivendica il primato della politica. Salvini lo irrideva per un 4% dei consensi contro il suo 33%. Ebbene, con il 4% dei consensi, Renzi ha sbattuto Salvini fuori dal governo non appena si è creata l’occasione. E l’occasione è arrivata grazie proprio al Salvini che, in spiaggia, ha perso il senso della misura dimostrando che c’è da preoccuparsi non poco a mettere l’Italia nelle sue mani.
Salvini lo accusa di aver fatto una operazione di palazzo. Certo, chi lo nega. Renzi ha fatto una operazione di palazzo ma nel pieno rispetto delle leggi e della Costituzione Italiana che evidentemente Salvini non conosce. Se l’avesse, appena appena letta, avrebbe scoperto che la sua operazione non era praticabile.
Dopo essere stato bellamente battuto sul piano politico e istituzionale, le uniche sue parole sono: poltrone, malafede. Poi, invece di attaccare Renzi su i suoi genitori, in sua presenza, durante il confronto in Tv, guardandolo negli occhi, ha approfittato della riunione di San Giovanni per parlarne in modo viscido e, ancora una volta, senza alcun rispetto della Costituzione, proprio lui che è indagato per sequestro di persona, per calunnie a varie persone, ecc..

Renzi rivendica il primato della politica, individua uno spazio di gioco e lo occupa.
Puntualizza con Conte: “Qui alla Leopolda nessuno ha mai fatto condoni. Se Conte vuole combattere l’evasione fiscale le idee giuste sono sempre venute da noi”
Attacca la Lega: “Volevano eleggere uno dei loro al Colle che avrebbe aperto le porte al no-euro e all’uscita dall’Europa. Invece eleggeremo noi un presidente non populista ed europeista”.
Vuole pescare a destra e a sinistra, accarezza i moderati di Forza Italia: “che ci fanno i moderati in Forza Italia or che Berlusconi ha abdicato a favore del sovranismo e populismo di Salvini e della Meloni?,
senza dimenticare di stuzzicare i moderati del PD: “Il PD sta cercando una alleanza strutturale con i 5S, Noi possiamo trovare convergenze momentanee con i 5S, come quella per mettere fuori gioco Salvini, ma non avremo mai una alleanza strutturale con loro. Siamo troppo diversi.”
Per quanto riguarda il futuro dell’esecutivo: “La legislatura va avanti fino al 2023. Con Conte premier? Dipenderà dal governo”. Dipenderà da Conte e dal suo inconsapevole appiattimento con il PD.