Caso Palamara: dentro pure Marco Travaglio e i giornalisti di Repubblica

Travaglio e Giannini a confronto sull'ultimo attacco di Repubblica ...La possiamo chiamare “magistratopoli”, l’inchiesta che dalla scorsa estate sta distruggendo, lentamente, ma inesorabilmente, la magitratura italiana dopo che le trame oscure e inquietanti di un magistrato, Luca Palamara, sono state scoperte e rese pubbliche attraverso le intercettazioni dei giornali. Il quadro offerto agli occhi dei cittadini è desolante, anche da un punto di vista umano e morale. Esistono magistrati che fanno queste cose? Fino a ieri sarebbe stato un luogo comune. Oggi è ufficiale, purtroppo. Diciamo purtroppo perchè come sito per la preparazione giuridica al concorso per magistrati non ci diverte leggere quello che sta succedendo. Due sono gli aspetti tremendi di questa vicenda che dovrebbero porre più di un interrogativo in Mattarella.

I due obiettivi della organizzazione. Da un lato, le trame di oscuri magistrati per assumere il controllo delle procure e orientare/condizionare le inchieste (per agevolare amici e colpire nemici) e in questo senso siamo ai livelli della P2 di Licio Gelli. Dall’altro, l’uso politico dei processi, ovvero colpire e/o agevolare uomini politici legati alle formazioni politiche vicine all’organizzazione. Quasi tutti dell’area di destra o centrista/cristiana. La chat contro Salvini è l’esempio di questa triste vicenda. Ricordate cosa è stato detto? Ha ragione, gli italiani la pensano come lui ma dobbiamo colpirlo. Ma colpirlo per conto di chi? Del PD? Della sinistra in generale? Di poteri internazionali?

Dentro pure Travaglio e i giornalisti di Repubblica. Sopra si parlava di “uso politico dei processi”. Come si sfrutta un processo per fini politici? Molto semplice. E’ necessario che la carta stampata sia del gioco, altrimenti tutti gli sforzi dell’organizzazione non servono se la gente non viene informata (o condizionata) in un certo modo. Il sistema è semplice. Si organizza una inchiesta su un politico scomodo. Non è importante se le accuse siano serie o meno, perchè se la stampa cavalca la notizia in un certo modo il gioco è fatto. Tutto ciò implica legami profondissimi, anche personali con i giornalisti. I nomi sono usciti fuori dalle intercettazioni di Palamara pubblicate sui giornali. Si parla di Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano e di Repubblica. In parole povere, si costruisce un processo e giornalisti compiacenti mettono a disposizione la loro penna per fornirne una interpretazione conforme agli obiettivi perseguiti dall’organizzazione. Viene da pensare che l’Anm più che una organizzazione nata per diffondere i valori di indipendenza e autonomia della magistratura previsti dalla Costituzione, sia una sorta di partito politico che funge da “collegamento” tra la magistratura ed il mondo politico.

Caso Palamara: dentro pure Marco Travaglio e i giornalisti di Repubblicaultima modifica: 2020-05-25T10:21:58+02:00da bezzifer
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