L’analisi sul Referendum, nelle periferie ha vinto il sì e in centro e al Nord il no: divisi gli elettori Pd

Referendum taglio parlamentari. L'analisi di Luciana Cusimano e Marcello  Catanzaro a sostegno del NO - Castelbuono .OrgI risultati del referendum raccontano un’Italia divisa esattamente in due, di lungo e in largo. Lo evidenzia un report dell’Istituto di studi e ricerche Cattaneo.

NORD E SUD – Al Nord l’affluenza è stata maggiore, ancora di più in quei comuni in cui si è votato sia per il referendum sia per le Regionali. I numeri parlano del 63,7% di affluenza dove si votava anche per le regionali, 48,2% per quelli in cui si votava solo per il referendum. Per il No hanno votato soprattutto il Nord e le grandi città, nonostante il taglio penalizzasse la rappresentanza in parlamento soprattutto del Sud.

CITTA’ E PERIFERIE – Il fronte del No ha vinto soprattutto nelle grandi città, mentre nei piccoli centri il sì è andato per la maggiore. Il sì ha vinto anche a Roma, Milano, Torino, spinto soprattutto dalle immense periferie, ma il centro storico delle città ha premiato il No. Nei tre capoluoghi infatti il No spopola nei centri storici e nei quartieri più borghesi, sebbene il Sì abbia vinto.

NEI PARTITI – Nelle grandi città gli elettori del M5s si sono dimostrati compatti sul sì, invece l’elettorato PD si è scisso tra sì, no e astensionismo ma il Sì ha convinto addirittura un elettore su due, al contrario dello scenario immaginato dai dirigenti che prevedeva una base dilaniata. Anche gli elettori di centro-destra hanno sostenuto la riduzione dei parlamentari, tranne quelli di Forza Italia. Anche Fratelli d’Italia e Lega si sono espressi a favore della riduzione dei parlamentari. I due terzi dell’elettorato leghista ha votato sì: solo un elettore su sei del Carroccio si è opposto alla modifica della Costituzione. Hanno votato sì anche gli elettori del partito di Giorgia Meloni. Forza Italia, invece, è il più incerto: dubbi tra il no e il non-voto. Sono stati pochi o addirittura nulli gli elettori che hanno votato sì. A Napoli, Torino e Brescia il 50% dei berlusconiani si sono rifugiati nel non-voto.

REFERENDUM 2016 E 2020 – Ci sono altre differenze sostanziali anche tra gli ultimi due Referendum costituzionali: quello del 2016 targato Renzi-Boschi e quello 2020 targato M5s. Chi aveva bocciato la proposta del 2016 ha in larga parte aderito alla riforma per la riduzione dei parlamentari. Al contrario, la maggior parte di chi aveva appoggiato il cambiamento della Costituzione voluto da Matteo Renzi ha in gran parte bocciato il taglio dei parlamentari. Chi si era astenuto quattro anni fa tendenzialmente si è nuovamente astenuto.

L’analisi sul Referendum, nelle periferie ha vinto il sì e in centro e al Nord il no: divisi gli elettori Pdultima modifica: 2020-09-22T17:33:36+02:00da bezzifer
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