TROVA LE DIFFERENZE

Trova le differenzeLe foto che accompagnano il post di oggi dicono tutto. Il titolo pure.

In quelle in alto vediamo un comico, autoproclamatosi “elevato”, guru di un movimento senza radici e senza costrutto, che va a rendere omaggio all’ambasciatore in Italia della Repubblica comunista cinese. Niente da dire sull’ambasciatore, lui rappresenta un Paese sovrano seppure, per gli eventi della storia, retto da un regime totalitario che usa le regole del capitalismo non certo per aprirsi alle libertà, ma al solo fine di ingigantire la sua potenza e occupare, almeno economicamente, altri Stati ovunque collocati nel globo, compresa l’Italia. Un Paese, quello cinese, nel quale i diritti individuali sono annientati, dove la democrazia è una stravagante idea, espunta anche dai libri scolastici perché modello di Governo alternativo a quello dittatoriale, e dove la libertà economica può essere esercitata solo se previamente concessa dal partito, alle condizioni da questo stabilite e fino a quando gli organi centrali di controllo non la revocano.

Chi stona comunque, si ripete, non è l’ambasciatore ma il comico che di nome fa Beppe e di cognome Grillo. Con lui doveva esserci anche il già presidente del Consiglio della Repubblica democratica italiana Giuseppe Conte il quale, travolto dalle critiche anticipate del Partito Democratico, si è inventato il sopraggiungere di impegni personali per non presentarsi all’appuntamento. E questo, si osservi per inciso, è “il fu presidente” marchiato Grillo che, nello sconcerto generale, si inventa scuse assolutamente non credibili davanti alle autorità di Paesi esteri.

Intendiamoci, ognuno è libero di andare a prendere il tè dove e con chi vuole se, nei fatti o formalmente, è soltanto un privato cittadino. In territorio cinese, qual è il suolo dell’ambasciata, è assai probabile d’altra parte che onorino gli ospiti con miscele speciali, introvabili altrove, vista la tradizione millenaria che in quel Paese accompagna l’uso delle foglie della Camellia sinensis. E dunque, un buon tè nella calura romana può anche starci.

Bando alle ciance, tè o non tè, Conte o non Conte, questo è un fatto gravissimo per il suo significato politico e simbolico, che di privato in realtà non ha nulla se non il taxi che ha accompagnato Grillo all’ambasciata.

Nelle stesse ore, la nostra rappresentanza istituzionale guidata dal presidente del Consiglio in carica, Mario Draghi, ribadiva il patto storicamente consolidato tra Italia, Europa e Stati uniti d’America, e rilanciava una strategia europa-centrica e filo-atlantica per contenere l’espansione del Celeste Impero. Quelli di Grillo e Conte, dunque, sono comportamenti gravissimi senza “se” e senza “ma”, che nella loro plastica realtà emergono ancor più chiaramente osservando l’altra fotografia, quella in basso, che immortala Draghi con il presidente del Consiglio e la presidente della Commissione europea, il presidente della Repubblica democratica francese e la cancelliera della Repubblica democratica di Germania. Fotografia non casuale, perché segue un fatto diplomatico di altissimo livello. Il fatto è questo: i “sette” hanno chiesto a Mario Draghi di svolgere la relazione d’apertura dei lavori, tornando così a riconoscere al nostro Paese un ruolo primario nella politica internazionale.

Notazione conclusiva, quasi di colore: Luigi Di Maio, ministro degli Esteri italiano, non pervenuto. Forse era occupato nelle cucine dell’ambasciata comunista a preparare il tè per l’elevato.

TROVA LE DIFFERENZEultima modifica: 2021-06-14T11:26:21+02:00da bezzifer
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