Se tutto andrà come si vocifera nei corridoi dei Palazzi, entro fine anno verranno sciolte le Camere e ai primi di marzo andremo a votare per rinnovare il Parlamento e qualche consiglio regionale.E costruire nuovamente la TORRE DI BABELE.
Causa di tutto il sovra postato movimento incompetente anche per i propri interessi governativi.
I partiti, però, sono già da tempo in campagna elettorale e lanciano i loro slogan per catturare voti soprattutto tra gli indecisi. Questa volta c’è un paradosso davvero curioso: solo il centrodestra unito (ammesso che riesca a unirsi sul serio) spera di superare la soglia del 40%, mentre il centrosinistra e i Cinque stelle, stando ai sondaggi, non hanno chance di raggiungere quella percentuale e devono solo sperare che la coalizione berlusconiana non prevalga. Il paradosso è che si punta sulla non vittoria degli avversari, anziché giocare per vincere. Il pareggio, il caos, il pantano: sembra questo lo scenario su cui scommettono più o meno tutti. Nelle altre campagne elettorali fino al 2013 tutti correvano per vincere e nessuno dichiarava di avere un “piano b”. Oggi Matteo Renzi mette in conto di non vincere e non esclude di poter ripuntare su Paolo Gentiloni, Silvio Berlusconi mette in conto di non vincere e non esclude di poter ripuntare su Gentiloni, Luigi Di Maio si dice sicuro che il Movimento cinque stelle sarà il primo partito ma mette già le mani avanti e annuncia che, se non raggiungerà il 40%, chiederà in Parlamento i voti a tutte le forze politiche per far nascere un governo a guida pentastellata.
Sembra quindi che tutti mettano in conto una non vittoria e una problematica governabilità, al punto da non escludere un rapido ritorno alle urne entro la fine del 2018. Verrebbe da chiedersi se questo sia imputabile a una legge elettorale come il Rosatellum, che pure rischia d’innescare meccanismi farraginosi nell’attribuzione dei seggi, o se invece dipenda dal superamento delle differenze destra/sinistra, anche grazie all’avvento sulla scena politica di una forza come il Movimento cinque stelle.
Anche se L’ ITALICUM reso anticostituzionale (causa la bocciatura del 4/12/16 ad una Costituzione che avrebbe bisogno di essere rivista) ,però dando un premio di maggioranza e il ballottaggio assicurava la governabilità,senza questa la cosa diventa impossibile,specie nella parcellizzazione e dispersione del voto che abbiamo ( quanto sarà lunga la scheda elettorale ‘).Ecco perché ” vincere” ,ossia avere qualcosa più degli altri, non serve a niente.Insomma dal 4 dic scorso, le cose stanno ancora peggio della Prima Repubblica,a causa dell’avvenuta incompatibilità tra i partiti.I grillini mi fanno ridere,pretenderebbero dagli altri ciò che loro hanno negato in passato di fare,vedasi lo steeaming con Bersani.Con la presupponenza che le loro ” proposte” non possono non essere condivise dagli altri,tanto che sono belle e buone.Ciucci e presuntuosi. Gentiloni mangerà il panettone a Natale del 2018 a Palazzo Chigi,forse è l’unica cosa buona che alla fine uscirà da questa Torre di Babele.