C’è un Pd che aspetta segnali dal M5s: da Franceschini a Zingaretti, la difficile impresa di evitare un governo Di Maio-Salvini.Sulla presidenza delle Camere dialogo aperto: “Basta un profilo convincente”. Ma la soluzione Giorgetti è quella preferita.
“E speranze. Come quella che il candidato governatore del M5s in Lombardia, Dario Violi, avrebbe confessato ad un parlamentare della minoranza orlandiana del Pd: “Noi con voi vorremmo farlo un governo…”.Avrebbe confessato..O NON HA CONFESSATO? E’ una notizia o la solita invenzione quotidiana? Questo giornalismo barbone, fatto di “avrebbe”, “sarebbe” “spunterebbe”, “la nostra fonte anonima”, di retroscena che non si avverano mai ha sinceramente macinato gli zebedei…
Renziemmerda, Marietrurie, ragà vi prego stavamo a scherzà, tutte le ingiurie erano solo campagna elettorale, dovete capirci, abbiamo aperto la scatoletta di tonno, è proprio buono, vi prego vogliamo continuare a mangiarlo. Si alza alto il grido di appello, siate responsabili, anche noi tenessimo famiglia. E chiaro che Di Maio ha una paura tremenda di tornare alle elezioni: con o senza modifica elettorale il centrodestra potrebbe raggiungere il 40% (gli sarebbe bastato il 2,6% in più).Ma una cosa io non ho capito (e non ho modo per farlo): Di Maio è libero di agire per proprio conto, oppure deve rendere conto ai proprietari del M5S? Ovvio che nel primo caso il PD dovrebbe valutare.