Silvio Berlusconi si propone come mediatore per la Siria e chiede un’accelerazione per la nascita del nuovo governo.Cita Clausewitz, rievoca lo spirito di Pratica di Mare, parla dei “drammatici errori” dell’Occidente come l’intervento in Libia.
“Di fronte a una situazione complessa e drammatica come quella che si è determinata in Siria non si tratta di schierarsi da una parte o dall’altra, ma di ragionare e di agire su una possibile soluzione per evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione. Per questo l’Italia avrebbe bisogno al più presto di un governo nella pienezza dei suoi poteri: non un governo qualsiasi, con una qualsiasi maggioranza parlamentare, ma un governo autorevole sul piano interno e internazionale, interlocutore riconosciuto e capace di farsi ascoltare delle maggiori potenze”.
Deve aver tirato fuori di nuovo il lettone…Del resto si sa a lui piace fare l’amore non la guerra (a qualunque costo! e infatti RubyRubacuori ne ha intascati di soldi! per tacere delle altre migiche cene galantiste…) #italiacolsegnopiù se per farti notare hai bisogno ancora del vecchio puttaniere pedofilo evasore fiscale stai messa proprio bene!
Comunque le sue intenzioni sono nobili e condivisibili.
Che però un governo italiano e Silvio stesso, possa fare da trade union tra Usa Russia Europa… mi pare un poco una barzelletta, una delle tante.Etra dire e il fare c’è di mezzo il mare,e noi siamo circondati.È totalmente fuori di testa…come se dessero retta a lui.
Ricoveratelo subito! Siamo stati diplomaticamente irrilevanti nella questione della Libia, paese di fronte al nostro con il quale abbiamo un legame storico in quanto ex-colonia.
Figuriamoci nella questione della Siria,ex colonia di Francia e Inghilterra e ove si scontrano USA-Arabia Saudita-Turchia-Israele da un lato e Russia-Iran dall’altro.
Sul medio oriente…facciamoci gli affari nostri e stiamocene in disparte che è meglio.
Abbiamo troppi problemi socio-economici interni a cui pensare, per poter delirare circa un ruolo di mediatore mondiale.
Ma lui ormai si crede Givanni XXIII