G7 e Singapore, Trump manda a catafascio il Vertice con gli alleati. Ma ci prova con l’arci-nemico.
A cose fatte, Donald Trump manda all’aria le conclusioni sbiadite e indolori d’un G7 che aveva già cercato di sabotare, ponendo in extremis la questione del ritorno della Russia fra “iGrandi” (che non era all’ordine del giorno). A lavori ultimati, il magnate presidente se la prende col padrone di casa, il premier canadese Justin Trudeau, “debole e disonesto” e straccia metaforicamente le conclusioni sul commercio internazionale. Le colpe di Trudeau?
Anche per questo Trump non ha mai creduto in questo G7. Ha ragione Putin, il tavolo che conta è quello del G20, e questo lo sa benissimo anche Trump. Il G7 è stata una pagliacciata assurda. L’Unione Europea deve decidere: o si comporta da UNIONE facendo l’unione dei debiti, imponendo regole sul fisco universali per tutti gli stati membri, e creando questo cazzo di Esercito Europeo, oppure sarà stritolata dalla morsa di Putin e Trump. Gli unici a guadagnarci da un indebolimento europeo sono loro. La Merkel deve scegliere: o distrugge l’europa o rinuncia al surplus, favorendo l’unione dei debiti e la nazionalizzazione (in chiave europea) della BCE… fondamentalmente è tutto nelle mani della Merkel, perché la parola finale spetterà comunque a lei. Inutile girarci intorno. L’Italia può anche fare alleanze con Austria, Ungheria, Francia e Spagna, ma la decisione finale spetta alla Merkel, perché la riuscita del “sogno europeo” dipende solo e soltanto dalle rinunce che saprà fare la Germania; visti i precedenti storici, il sogno europeo si infrangerà contro l’arroganza e l’egoismo dei tedeschi.