È passata in sordina nei giorni scorsi la notizia riguardante il monito di Obama al suo partito, sempre più attratto e condizionato dalle opzioni che nascono dal protagonismo di vecchi e nuovi leader della sinistra radical-socialista americana. Nei Democratici incombe la frenetica mobilitazione che Sanders e Ocasio-Cortez – due figure affini eppure diverse per età e stile politico – riescono ad alimentare con le loro battaglie di segno populista.
Obama ha messo in guardia il partito affinché prenda nota del pericolo che ne sovrasta l’azione strategica: Trump non si batte spaventando la classe media con proposte che suonano ostiche alla mentalità dell’America liberale. Non a caso, per tutta risposta e con assoluta tempestività, Trump ha innescato la quarta aggredendo i Democratici sul punto più delicato, ovvero sul loro scivolamento a sinistra, da cui si evince per il Presidente in carica il tentativo di trasformare l’America in un Paese socialista.
PS:È indubbio che Obama, nonostante il tentativo, operato dagli avversari, di radicalizzarne l’immagine, nella accezione del blak pawer, è riuscito a mettere in pratica quei suggerimenti che non si stanca di riproporre al suo partito. È altrettanto vero che quei suggerimenti sono attualissimi in Italia come in Europa. Sinceramente nutro qualche dubbio che Zingaretti sia la persona giusta, per caratteristiche personali e per la cultura del mondo di provenienza, per capitalizzare i suggerimenti di Obama. L’attenzione al ceto medio, non può significare vuoto di proposta per via della rinuncia a quelle originarie del proprio campo. Serve invece che nuove proposte tengano conto della evoluzione dei ceti e della loro rinnovata stratificazione. La precondizione a mio avviso è la laicità dell’approccio e della cultura fondante. La difesa o la identificazione del ceto sulla base dell’appartenenza al mondo cattolico come sembra fare Fioroni, è a mio avviso fuorviante, perché rischia di ritagliare a ciascuno dei soggetti coinvolti una sorta di riserva indiana e quindi stabilizzante della separazione. Ma è anche sbagliata, perché nel mondo cattolico convivono molte componenti, da quelle reazionarie a quelle conservatrici fino a quelle più estreme. È a partire dalla laicità liberal democratica che Obama lancia il suo messaggio, perché è quello il campo che garantisce libertà e esclusività per tutti e per tutto. La carta vincente è la progressiva riduzione dei limes, non la conservazione e/o rafforzamento.