Oggi tutto è cambiato. I pensionati italiani corrono verso Lisbona e le altre città. Quelli che sono già là, decine di migliaia, giurano di essere felici e di non avere sbagliato: costa poco (relativamente) e si vive bene.
Il segreto del Portogallo, che in questi ultimi dieci anni ha avuto una ripresa economica spettacolare, è molto semplice: benché governato dalla sinistra, si è fatto consigliare dalla troika e oggi è in grado di allentare le maglie dell’austerità e di fornire ai propri cittadini (e ai moltissimi stranieri ospiti) qualche agio in più (chi investe può avere un’esenzione decennale dalle imposte).
Per usare un linguaggio nostro, potremmo dire che i portoghesi hanno fatto i compiti a casa e li hanno fatti bene, con grande diligenza.
Al punto che l’attuale vincitore delle elezioni (un socialista di origine indiana) ha fatto la sua campagna elettorale al grido di: basta austerità.
E tutta la sinistra europea guarda con interesse al Portogallo. Un esempio da imitare?
Sì. Anche se si trascura qualche particolare. Il Portogallo, per arrivare dove si trova oggi, ha fatto la sua traversata del deserto. Non ha demonizzato la troika, ma ne ha seguito le indicazioni, si è messo in ordine e guarda al futuro con qualche speranza. Un po’ il contrario di quello che facciamo noi, subito incattiviti se ci dicono di risparmiare due euro, pronti a armare una rissa continentale per un decimo di disavanzo.
Il diavolo (la troika) per il Portogallo è stato l’angelo salvatore. E gli amici mi telefonano dieci volte al giorno: “Andiamo a Lisbona, dai, partiamo”.Su dai vieni a Lisbona e mi stanno convincendo sempre di più,visto l’andamento on divago del ITALIA.