Travaglio scrive senza sapere quello che si scrive: da una parte, magnifica il dato del 57% degli italiani favorevoli alla sua idea giustizialista secondo la quale la prescrizione sarebbe una scappatoia per i colpevoli, dimenticando che, viceversa, la sua eliminazione sarebbe una tragedia per gli innocenti; dall’altra, si dà la zappa sui piedi quando aggiunge che solo il 5% della popolazione italiana sa di cosa si parli in merito alla prescrizione, mentre il 40% ne sa appena qualcosa; di conseguenza, se la matematica non è una opinione, il 55% non ne sa assolutamente niente. Questo Travaglio non lo scrive. Preferisce scrivere che il 59% conosce la legge Bonafede.
Giunge ovvia la domanda a Travaglio: se il 95% della popolazione non sa nulla o solo qualcosa della prescrizione, che credibilità ha la percentuale degli italiani che sarebbero favorevoli all’eliminazione della prescrizione? Che credibilità ha la tua posizione di una prescrizione che premia i colpevoli e non garantisce gli innocenti? E, ancora, come fa il 59% della popolazione a conoscere la legge Bonafede se non sa nulla della prescrizione?
Fuori dai denti: Caro Travaglio, non puoi torturare gli innocenti solo perché i magistrati, a torto o a ragione, non riescono a condannare i colpevoli. Non puoi mettere sullo stesso piatto della bilancia, avendo un’anima, un colpevole e un innocente. Il colpevole va condannato ma non a scapito degli innocenti. Si riducano i tempi decennali della giustizia e la prescrizione non servirà più. Non se ne parlerà più. Ma tu non hai un’anima e preferisci che restino sotto schiaffo della magistratura anche 100 innocenti pur di acciuffare un colpevole. “Vade retro”. E smettila di ritenerti il duro e puro del sistema comunicativo mondiale, calunniando e offendendo l’intero sistema giornalistico italiano, europeo e mondiale.