Una brutta notizia, una dimostrazione del disinteresse politico nei confronti della cultura. L’Unesco e i premi Nobel dovevano essere i primi passi verso una società migliore che metteva insieme nazioni diverse per un fine più elevato: la promozione della cultura universale, senza distinzioni di etnie, religione, economia. Tagliare i fondi a una istituzione del genere è a priori stupido.

Gli Stati Uniti vogliono ritirarsi dall’UNESCO.E farà lo stesso anche Israele, che concorda nell’attribuire all’agenzia dell’ONU un «pregiudizio anti-israeliano»

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Cioè l’ONU condanna giustamente Israele per le sue politiche di apartheid e Israele ha pure l’arroganza di parlare di “pregiudizio antiisraeliano”? Già che c’erano potevano accusare l’ONU di antisemitismo, come fanno i giornalisti italiani filo-israeliani… Haaretz spiega si cosa sto parlando: https://www.haaretz.com/opi…

 

La storia del “pregiudizio anti-israeliano” ha veramente rotto.Una scelta incomprensibile, che dimostra l’attitudine e l’ingiustificata mania di grandezza dei due paesi in questione.Non ne sentiremo la mancanza, ma è pur sempre una brutta rottura.”Già dal 2011 gli Stati Uniti non finanziano più l’UNESCO, dopo il voto con cui la Palestina è stata ammessa come stato membro” E ricordo che anche allora commentai la cosa come un’atteggiamento del tutto inappropriato.Ricordo perfettamente che la posizione di Obama era propensa al riconoscimento della Palestina a patto che fosse inquadrata nell’ottica dei negoziati di pace con Israele, mentre la quasi totalità del governo all’epoca era contraria a prescindere al suo riconoscimento.
Trump invece è – “ovviamente” – contrario al riconoscimento dello stato Palestinese.
Notate le differenze, tra 2011 e 2017?

Probabilmente non l’avete manco letta, la motivazione. Quella su Hebron la trovate qui. E non sta scritto da nessuna parte che il sito appartiene solo alla “cultura palestinese”. Ma viene riconosciuto come sito “palestinese”. E sai perché? Perché Hebron si trova in Palestina, e non in Israele. La cosa che ha fatto innervosire gli USA ed Israele sta nel fatto che l’UNESCO abbia riconosciuto la Palestina come stato proprio. Per questo è sbagliato il loro atteggiamento.Detto questo, le influenze in quella parte di mondo non sono divisibili con dei confini. Anche per questo è pretestuoso il movente di Israele: anche Megiddo, Hazor ed el-Mughara (che sono siti UNESCO Israeliani) hanno avuto influenze palestinesi, ma non per questo si può accusare l’UNESCO di essere “anti-palestinese”.Da discutere c’è molto, l’importante è non partire da una base ideologica/religiosa. E rifiutare il dialogo, come fanno Americani e Israeliani, non porta da nessuna parte. Il pregiudizio è nel mondo Arabo, non nell’UNESCO.
Fino a dieci anni fa questi paesi non avevano posizioni di rilievo, ed infatti le mozioni a favore della Palestina non venivano neanche prese in considerazione.

L’Unesco potrebbe aver preso ultimamente alcune decisioni di sapore filo-arabo, perché gli Stati Uniti hanno sospeso il pagamento dei propri contributi, rinunciando non solo a partecipare alle sue decisioni, ma anche –stante la sua assenza nell’esecutivo- rinunciando a influenzarle, con il suo innegabile potere di persuasione morale, che spesso può dare risultati anche più efficaci di quelli garantiti da un mero potere di voto di valore uno.

Se un bambino con ascendente e carisma litiga con i suoi amichetti e si separa dalla banda andando a mettere il broncio dall’altra parte del parco, troverei abbastanza puerile che costui torni da loro per lamentarsi dei giochi e delle regole fatti nel frattempo in sua assenza.

Una brutta notizia, una dimostrazione del disinteresse politico nei confronti della cultura. L’Unesco e i premi Nobel dovevano essere i primi passi verso una società migliore che metteva insieme nazioni diverse per un fine più elevato: la promozione della cultura universale, senza distinzioni di etnie, religione, economia. Tagliare i fondi a una istituzione del genere è a priori stupido.ultima modifica: 2017-10-14T11:31:44+02:00da bezzifer
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