E lampante e semplice, nel PD la maggioranza sta ancora con Renzi. Cari denigratori

Il caos nel centrodestra fa saltare l’accordo Lotti-Gianni Letta. E Renzi teme l’intesa tra M5s e i non renziani del Pd

L’ex segretario: “Tocca a loro, noi non facciamo accordi con nessuno”. La paura che i 5s facciano il nome di Franceschini, Delrio, Gentiloni.

“Tocca a loro, punto. Tocca a loro. Lo dico dal 5 marzo”, va ripetendo Matteo Renzi in Transatlantico al Senato. La guerra interna al centrodestra colpisce al cuore l’accordo stretto tra Luca Lotti e Gianni Letta sul nome di Paolo Romani alla presidenza del Senato. Con il candidato di Forza Italia silurato dalla Lega crolla anche l’astensione tecnica decisa dal Pd per aiutarlo. E ora? Ora è tutto un gran caos. Ma per Renzi il Pd deve starne fuori e confermare la linea di astensione domani all’assemblea dei senatori e dei deputati del Pd convocata per le 9, prima della ripresa delle votazioni a Palazzo Madama e al Senato.

Non hanno ancora finito di rimuginare sul governo passato, ma tutto sommato lo vedo come un bene: la Mauro si sta rendendo ridicola, e intanto non rimugina almeno sui 5S. Quando avrà finito con il tradizionale sputo quotidiano su Renzi (sputo che ormai é innocuo, anzi dannoso per le testate stesse) non vorrei passasse a rimuginare sui 5S.

Cari grulli, cari fascistelli, cari giornalisti da strapazzo mercimonio di quasi il 90% delle testate ITALIANE, perché non pensate come risolvere i guai di coloro che avete votato guardate avanti e non voltatevi potreste diventare statue non di sale ma di qualcos’altro.

Ecco perché Renzi continua ad essere il bersaglio dei suoi detrattori: la sua linea è quella coerente e la maggioranza del partito è ancora con lui. Non è andato proprio giù, evidentemente, il fatto che il 4 marzo il PD non sia sparito ma abbia preso più voti della Lega. E con molta democraticità, si continua a reiterare il solita mantra: se il PD non fa questo sparisce, se fa quell’altro sparisce. Una sola cosa è certa, se si tornerà in tempi relativamente brevi ad elezioni, a sparire dalla scena politica sarà Di Maio.

Difatti tutto questo rincorrere quello che viene definito un perdente è curioso . Ma se la stampa ci viene a dire se ha un nuovo taglio di capelli o se ha cambiato cravatta dimostra che è temuto e considerato politicamente valido, altrimenti cadrebbe nel dimenticatoio con i problemi che hanno cosiddetti vincitori a presentarsi al paese con un governo che faccia le cose per le quali sono stati mandati e non per prendersi le prebende della casta.

La più grande disfatta di tutti i tempi è un’emerita cavolata, che, tuttavia, ripetuta fino alla nausea, può diventare una verità acquisita nei cervelli dei gonzi. Ho detto gonzi, non grulli.

E lampante e semplice, nel PD la maggioranza sta ancora con Renzi. Cari denigratoriultima modifica: 2018-03-24T10:12:22+01:00da bezzifer
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