PD, aspetta e spera.

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Diciamocelo fra noi della sinistra: non vediamo l’ora che M5S e Lega litighino per davvero e non per finta per qualcosa di serio al fine di dichiarare chiusa con netto anticipo la Legislatura e tornare finalmente al voto per far rientrare il PD o chi per esso nel gioco della politica che conta.

Di Maio e Salvini ci illudono ogni volta che sono ai ferri corti e che da un momento all’altro uno dei due dichiari chiuso il rapporto di condivisione contrattuale per incompatibilità di idee e non rispetto degli accordi. Ma, a parte alcune scaramucce iniziali con Di Battista, corso in soccorso dell’amico Vicario, pardon, Vice- Premier nonché Ministro del Lavoro e Leader Number One 5*, Di Maio, che ‘nun c’a fa’ a stare dietro al più navigato Salvini il quale giorno dopo giorno sta prosciugando l’intero patrimonio elettorale del M5S facendo scorpacciate di grillini, i due partiti non paiono disposti a rinunciare ai piaceri e agli orgasmi che il potere procura a chi ce l’ha.

Ormai Salvini ha aperto una sua boutique di divise militari, felpe e quant’altro (esclusi gli abiti sequestrati a scafisti e migranti vari) mentre Di Maio persiste nel suo ‘Uno vale Uno’ ossia uno stock di abiti uguali acquistati all’ingrosso in un outlet da utilizzare durante l’intera Legislatura. Insomma, un habitus mentale completamente differente che denota una diversità di vedute su tutto, persino nel modo di mangiare. Di Maio mangia la Margherita o la Foglia di Fico usando le buone maniere, al contrario di Salvini che ‘arronza’ tutto con le mani: pane, Nutella, maccaroni e tutto ciò che gli viene messo davanti, guadagnandoci forse anche come forma di formaggio, pardon, pubblicità.

Mi dispiace per il PD, ma non c’è trippa per gatti. Se stanno a magnà tutto loro, il potere è nelle loro mani e ne hanno facoltà di utilizzarlo a gusto loro, con o senza le posate. Tutte le minacce che i giornalisti creano ad arte per illudere il PD che fra M5S e Lega sta per succedere il patatrac sono pia illusione, speranze infrante. Il PD, se vuole tornare in auge deve darsi da fare con le residue forze rimaste e non sperando nelle disgrazie altrui. Lega e Cinquestelle litigano ma non abbandonano la presa e la preda. Il Partito Democratico litiga ma si spezza l’osso del collo e del midollo. Il PD spera che il M5S sia fedele ai propri principi e voti a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per il sequestro della Diciotti. Spera cioè che Salvini s’incazzi per lo sgarro subito da Di Maio-Di Battista-Fico e dichiari chiusa la Legislatura. Ma non sarà così. Troppo bello stare al governo del Paese, quando capiterà un’altra volta ? L’amore non è bello se non è litigarello, Di Maio e Salvini potranno anche vivere separati in casa, ma i Palazzi del potere hanno tante stanze, da letto, da pranzo, da niente. Si può tirare ancora a lungo. Il PD può meditare ancora a lungo sulla grande occasione perduta. La luce in fondo al tunnel non è quella della Torino-Lione, ma quella delle Botteghe Oscure che non s’illumina più da quando RENZI non mise più piede nel Nazareno.

PD, aspetta e spera.ultima modifica: 2019-02-13T11:32:41+01:00da bezzifer
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