Il social blu: «Violata la nostra policy, non c’è posto per chi diffonde odio». Di Stefano: «Sputano in faccia alla democrazia».

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Bloccati gli account Facebook e Instagram di CasaPound e Forza Nuova.

Blocco su Instagram e Facebook a numerosi account del movimento di estrema destra CasaPound e di Forza Nuova. Dal primo pomeriggio del 9 settembre i profili ufficiali non sono raggiungibili, così come quelli di numerosi responsabili nazionali, locali e provinciali di CasaPound, compresi quelli degli eletti in alcune città italiane. Restano, invece, consultabili i profili su Twitter.

FACEBOOK: «NON C’È POSTO PER CHI DIFFONDE ODIO»

Un portavoce di Facebook ha spiegato all’Ansa: «Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia. Gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram». Non è la prima volta che Facebook prende provvedimenti nei confronti del movimento di estrema destra. Ad aprile dello scorso anno, poco prima delle elezioni Europee, la stessa decisione era stata presa dal social network nei confronti dei profili di alcuni esponenti della tartaruga frecciata (il simbolo del movimento).

IANNONE: «UN ATTACCO SENZA PRECEDENTI»

Il presidente di CasaPound Italia, Gianluca Iannone, ha commentato: «Si tratta di un attacco senza precedenti. Siamo schifati. Stanno chiudendo tutti i profili, provinciali, regionali, nazionali e quelli ufficiali, sia del movimento che del blocco studentesco – spiega Iannone -. Stanno arrivando le notifiche a tutti, anche ai responsabili del Primato Nazionale (il quotidiano del movimento, ndr). Una situazione che rispecchia la situazione attuale del governo della poltrona. Intenteremo una class action urgente contro un atto di una prevaricazione vergognosa». Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario di CasaPound, Simone Di Stefano: «Facebook ha chiuso la mia pagina, 140.000 iscritti. E quella di CasaPound, 250.000. Ha chiuso le pagine dei nostri consiglieri comunali democraticamente eletti. Un abuso, commesso da una multinazionale privata in spregio alla legge italiana. Uno sputo in faccia alla democrazia».

 

Il social blu: «Violata la nostra policy, non c’è posto per chi diffonde odio». Di Stefano: «Sputano in faccia alla democrazia».ultima modifica: 2019-09-09T18:45:18+02:00da bezzifer
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