L’annuncio di Renzi.Domani a Porta a Porta Renzi pronuncerà il suo me ne vado dal Pd. Sulla scissione la rottura con Lotti e Guerini. Alla Leopolda la celebrazione del nuovo inizio.

L’annuncio ha una data e un orario e fissato, quello di martedì 17 (con scarsa considerazione per la scaramanzia) alle ore 18, quando inizierà la solita registrazione nel solito studio di Vespa. È in quella sede che Matteo Renzi pronuncerà il suo “me ne vado dal Pd”. Fonti vicine all’ex segretario assicurano che “è pressoché certo, anche se con Matteo non si sa mai fino all’ultimo”. E tutto racconta di una precipitazione, con l’obiettivo di fare della Leopolda la celebrazione del nuovo inizio e non il luogo di un dibattito su “che fare”, rituale che il decisionismo renziano non ha mai particolarmente apprezzato. Proseguono le stesse fonti: “Anche perché vogliamo vedere chi viene alla Leopolda, chi sta con noi e chi no”.

Fusse ca fusse la vota bona! Sono tre anni che aspettavo l’evento.
Con l’ecumenico Zingaretti, che per voler star con tutti si è dimenticato di stare con sé stesso, non c’era infine via di scampo: o con gli amici vecchi e nuovi dello smacchiatore di giaguari o con un nuovo partito in cui Renzi non avrebbe dovuto vergognarsi di essere stato quel che è stato: il più brillante uomo politico degli ultimi venti anni. Spero che liberatosi dalle antiche pastoie, egli possa dare libero sfogo a tutta la sua energia positiva.
Avevo un po’ previsto questa soluzione, immaginando che tutta l’architettura della nuova maggioranza fosse stata da Renzi costruita solo per prendere tempo e prepararsi così al definitivo addio al PD. Se così è, dobbiamo ammettere che Renzi è stato bravissimo: ha sputtanato il M5S e il PD, imbrigliandoli in una alleanza di governo dal cortissimo respiro, soprattutto perché mantenerli sotto scacco dipende solo da lui, Renzi. Una vendetta consumata fredda per sua intima soddisfazione e, perché no, anche per soddisfazione dell’Italia intera. Per un giudizio definitivo, voglio aspettare quello che Renzi farà a livello locale : spero, sinceramente, che non addivenga a nessun accordo con il M5S, contrariamente a quanto si accinge a fare il PD, per la formazione di liste locali. Sospendo, per adesso, il mio giudizio negativo su Renzi e spero che sia lui, insieme ad altri, ad offrire all’Italia un sicuro approdo per quanti non si riconoscono nella politica cialtronesca del M5S e poltronesca del PD.

Forza MATTEO. La tua visione che l’Italia per tornare a governare abbia bisogno di una sola destra è di una sola sinistra, cacciando nelle fogne le miriadi di poltronisti nullafacenti che si imboscano nell’attuale miserabile nostro parlamento. Il tuo piano sarà vincente. Non si può continuare con I burocrati di Partito .. con le stesse liturgie del secolo scorso magari facendo rientrare I Bersani e Dalema bocciati dai cittadini . BRAVO RENZI ! I Rottamati si sono ripresi il Partito . Quelli che mangiavano con 5 euro in Parlamento . Chi Non ha Mai Fatto le riforme in 20 anni di governo . Bene Renzi , aria nuova , il Paese ha bisogno di nuove idee . I Burocrati a casa

Si doveva cacciarlo dice la solita l’accozzaglia? Col 70% del consenso degli iscritti per ben due volte? Lui avrebbe dovuto cacciare gli altri. Ai bei tempi non avrebbero permesso a 10 bischeri di tenere sotto tiro 100 delegati. Si votava a maggioranza e si usciva con una mozione comune, e se non ti andava bene te ne andavi te, non stavi a rompere, o ti espellevano. Renzi non l’ha fatto: ha sopportato quelli del “andremo in doppia cifra” aspettando che se ne andassero da soli. E che bel risultato: stanno tornando tutti dentro il Pd. Bella figura. D’altra parte la presenza e il peso di Renzi nel pd sembrano essere un ostacolo al rientro di alcuni elettori “de sinistra”…