“Carcere per i grandi evasori misura imprescindibile, ma non faremo la guerra ai commercianti”Il ministro degli Esteri da Washington: “Non ci sto a punire l’elettricista, l’idraulico o il tassista”

Un po’ come succede per la droga, Di Maio è per la tolleranza della modica quantità di evasione, ma solo per uso personale. Mi chiedo: è cambiato il ‘movimento degli onesti’ o è lui ad aver sbagliato partito?

Come si dice, fa le carte e se le scarta.È giusto prevedere il carcere per gli evasori secondo principi e linee compatibili con il sistema giuridico italiano quindi non capisco che significa quello che dice Di Maio. Quanto al commerciante o all’artigiano mi sembra corretto che si possa capire quanto guadagnano in modo che paghino quello che devono secondo la previsione della legge:o niente o poco o di più.Gli uomini sono uomini, e gli animali restano animali, leone o zanzara che siano. Allo stesso modo le bestie che non osservano la legge vanno sanzionate: e chi se ne frega se di mestiere fanno il tassista o il verduraio. Compito di chi governa non è scrivere le leggi, ma applicarle.
Spetta ad esso, e non ad altri, far sì che la legge sia uguale per tutti. Tassisti inclusi.

È vero che la pena deve essere proporzionata: una fattura e 100mila euro di fatture non possono costare la galera. Però l’evasione è evasione sempre: renderla reato da galera solo per cifre alte e “Non fare la guerra ai piccoli evasori” significa consentire a tanti evasori di rubare. Significa rendere lecita la piccola evasione.

E visto che ci sono milioni di cittadini, che evidentemente sono considerati cretini, che pagano tutto anche se hanno stipendi e pensioni da fame…

Alle pensioni medio basse danno mezzo euro di aumento. Però i piccoli evasori poverini li lasciamo stare: anche quando evadono 99 mila euro.

Io non ritengo giustificabile il ‘piccolo furto’ come sembra fare Di Maio. Per me la pena deve comunque essere severa (reclusione e confisca), seppure proporzionata alla gravità del reato. Trovo comunque più odioso socialmente il furto di chi non avrebbe alcuna necessità rispetto a quello di chi cerca magari illegalmente di arrotondare un magro stipendio.MA! Non c’è una contrapposizione tra grande e piccola evasione (magari di “necessità” CARO Di Maio…): l’artigiano non evade milioni semplicemente perché il suo giro d’affari non è di milioni, ma la mentalità è la stessa: fregare lo stato, cioè la collettività, cioè la cultura individualistica del “furbetto”.SI VERO! Si deve combattere la grande evasione, l’elusione sistematica (vedi web companies), la piccola evasione: ovviamente i metodi sono diversi ma su quelli sarebbe meglio meglio lasciar fare ai tecnici.

DI MAIO! Da che cifra si comincia a diventare ladri, se uno guadagna 50.000 euro e ne evade 20.000 è ancora da considerare un ladro? perché se uno ruba 20.000 euro va in galera e invece se li evade no???? qualcuno mi può spiegare la differenza?

Avremmo però allora “al gabbio” anche tanta classe operaia o professori che fanno un doppio lavoro in nero. Io ne conosco molti.MI RAPONDONO

NO! per furto semplice puoi rientrare facilmente nella sospensione condizionale, deve essere il tuo primo reato però, ovvero non aver mai goduto della condizionale. E’ difficile però commettere un furto semplice, senza aggravanti, diciamo che se sei ospite in casa di un tuo conoscente e gli rubi 20.000 euro di nascosto da un cassetto, e non l’hai mai fatto prima, in galera non ci vai. Io però tratterei l’evasione in modo differente, perché il danno sociale è più ampio rispetto alla semplice sottrazione di un bene personale, che riguarda il rapporto tra due persone.