E C’E GENTE CHE SI MERAVIGLIA DEL ASSENZA DI RENZI. MATTEO E ORA CHE TU FONDA UNA NUOVA REALTÀ POLITICA.

L’Assemblea del Partito democratico raccontata da Dario Corallo, Gianni Cuperlo e Roberto Giachetti. Il Pd deve tornare alle origini e dialogare di più con la base.

Risultati immagini per L'Assemblea del Partito democratico raccontata da Dario Corallo, Gianni Cuperlo e Roberto Giachetti. Il Pd deve tornare alle origini e dialogare di più con la base.

CORALLO: “BISOGNA RIFONDARE IL PARTITO, RIPARTIRE DA ZERO”

L’animosità di Catia Tarasconi si sposa bene con lo stato d’animo dei delegati e dei più giovani del Partito. La loro voce è ben rappresentata dall’intervento di Dario Corallo, vulcanico candidato outsider della segreteria. “Il Partito Democratico è già finito. Per la precisione è finito quando, nel 2012 la sinistra dice a Napolitano che non era il caso di andare al voto e sceglie di sostenere Mario Monti”, spiega Corallo ai microfoni di Formiche.net. “Il futuro del Partito Democratico è la sua rifondazione da zero, cancellando lo Statuto e ripartendo da un congresso larghissimo chiamando tutti quelli che sono usciti anche le basi di LeU e Sinistra Italiana, e tutti quelli che non sono mai entrati”.

Corallo sottolinea quanto ormai il Pd sia lontano da quella che dovrebbe essere la sua base elettorale di riferimento. “Parliamo con i ragazzi delle periferie, io ci sono cresciuto, e lì ci dicono che non c’è alcun margine di sopravvivenza per un partito come il nostro. Serve una struttura che sia capillare nel territorio, è inutile avere una sezione se poi la testa non ascolta la sezione. Bisogna rifare il partito, rifarlo da zero perché serve un partito che coinvolga i cittadini”, continua Corallo. “L’esperienza renziana è uguale a tutte le altre esperienze del Pd. Perché quella Veltroniana è stata diversa? Quella zingarettiana sarebbe diversa? Una minoranza prende il potere poi invoca l’unità”. Corallo propone di segnare una vera e propria discontinuità con il passato. “La mia linea politica è estendere il potere democratico a chi non ce l’ha, la loro è quella di prendere il potere”, conclude Corallo. “Io posso raccontare episodi banditeschi per ognuno dei candidati in corsa per la segreteria. E sui territori tutti conoscono questi episodi. Noi siamo rimasti in ombra per anni ma adesso vogliamo riprendere la nostra casa”.

CUPERLO: “TORNIAMO A ESSERE IN EMPATIA CON LA SOCIETÀ ITALIANA”

Desiderio di rifondazione si riscontra anche nelle parole di Gianni Cuperlo, sfidante di Matteo Renzi alle ultime primarie. “Renzi ha avuto il merito di accendere tante speranze e dare fiducia. Il renzismo è stato un’idea di modernizzazione del Paese con un piede all’interno della disintermediazione delle forze sociali e l’altra nella riforma costituzionale in una chiave di tipo presidenzialista anche se nel quadro di una repubblica parlamentare”, dice a Formiche.net Cuperlo. “Resta il fatto che quel modello è stato sconfitto nelle urne in due occasioni: al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 e alle elezioni del 4 marzo 2018″. Queste sconfitte hanno portato il Pd, che esce da un anno drammatico in cui si è consumata la sconfitta peggiore in tutta la storia repubblicana, a necessitare di un serio discorso interno.

“Dobbiamo rimetterci in piedi e guardare le cause di quella sconfitta e produrre una proposta politica seria. Non possiamo affidarci solo al fallimento di quelli che ora sono al governo e che stanno già fallendo. Questo è un partito in cui le correnti sono presenti ma non sono tenute insieme da una cultura di Governo o da una visione storica ma da rapporti di potere”, continua Cuperlo. “Dobbiamo tornare ad essere in empatia con la società italiana. Le faccio un esempio: qualche tempo fa il Papa disse che un buon pastore deve portare sulla sua pelle l’odore del suo gregge, lo stesso vale per il pastore di anime. Ecco noi dobbiamo tornare ad essere vicini alle persone che rappresentiamo, serve una dose notevole di umiltà e serve tornare a studiare”.

GIACHETTI:”REALIZZIAMO APPIENO IL PROGETTO DEL PD”

Critico nei confronti del Partito anche Roberto Giachetti, ex candidato al Comune di Roma che a settembre si mise in sciopero della fame per esortare il suo partito a scegliere una data per il congresso. “Il Pd sta provando a riprendersi dopo una scoppola elettorale rilevante”, dice a Formiche.net Giachetti. “Lo stato di salute è peggiore di quello che avrebbe potuto essere se il congresso l’avessimo fatto subito. Tutti i militanti che ho incontrato nel corso dei miei appuntamenti dopo le elezioni mi hanno chiesto perché non avessimo fatto il congresso prima. Questo è un esempio plastico di come il partito sia scollato dalla base elettorale”.

Se sono tante le voci che chiedono una rifondazione e una rivoluzione nel Pd per Giachetti la strada da seguire è un’altra. “Noi dovremmo compiere il progetto del Partito democratico fino in fondo, cosa che non abbiamo mai fatto. Quando sento parlare di tornare a una divisione tra la carica di segretario e quella di premier o di abbandonare la vocazione maggioritaria io resto stupito perché questa è la negazione dei tratti fondamentali del progetto politico del Pd”, conclude Giachetti. “Facendo autocritica io dico che nel futuro dovremmo mettere in campo un progetto serio sul piano dell’integrazione, su questo siamo stati deficitari. Inoltre dobbiamo mettere in campo una proposta seria sul lavoro a tempo determinato, riconoscendo che il lavoro a tempo indeterminato diventerà sempre più una chimera”.

E C’E GENTE CHE SI MERAVIGLIA DEL ASSENZA DI RENZI. MATTEO E ORA CHE TU FONDA UNA NUOVA REALTÀ POLITICA.ultima modifica: 2018-11-17T18:19:56+01:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share