Nell’antica Roma, nonostante la “globalizzazione” fosse minore (solo l’impero Romano e non tutto il mondo…..) c’erano pochi ricchissimi e tanti poverissimi e/o schiavi (come ora). Non è cambiato niente, solo i nomi con cui identificare le cose

Disuguaglianze in aumento, otto super Paperoni hanno stessa ricchezza di metà dell’umanità

Il rapporto Oxfam: colpa di miliardari e multinazionali. In Italia in sette hanno i beni del 30% della popolazione.

A furia di deregulation e libero mercato, viviamo in un mondo dove più che l’uomo conta il profitto, dove gli otto super miliardari censiti da Forbes, detengono la stessa ricchezza che è riuscita a mettere insieme la metà della popolazione più povera del globo: 3,6 miliardi di persone. E non stupisce visto che l’1% ha accumulato nel 2016 quanto si ritrova in tasca il restante 99%. È la dura critica al neoliberismo che arriva da Oxfam, una delle più antiche società di beneficenza con sede a Londra, ma anche una sfida lanciata ai Grandi della Terra, che domani si incontreranno a Davos per il World Economic Forum.

I dati del Rapporto 2016, dal titolo significativo, “Un’economia per il 99%” (la percentuale di popolazione che si spartisce le briciole), raccontano che sono le multinazionali e i super ricchi ad alimentare le diseguaglianze, attraverso elusione e evasione fiscale, massimizzazione dei profitti e compressione dei salari. Ma non è tutto. Grandi corporation e miliardari usano il potere politico per farsi scrivere leggi su misura, attraverso quello che Oxfam chiama capitalismo clientelare.

E l’Italia non fa eccezione. I primi 7 miliardari italiani possiedono quanto il 30% dei più poveri. «La novità di quest’anno è che la diseguaglianza non accenna a diminuire, anzi continua a crescere, sia in termini di ricchezza che di reddito», spiega Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia. Nella Penisola il 20% più ricco ha in tasca il 69,05% della ricchezza, un altro 20% ne controlla il 17,6%, lasciando al 60% più povero il 13,3%. O più semplicemente la ricchezza dell’1% più ricco è 70 volte la ricchezza del 30% più povero. 

Per completare il quadro già desolante aggiungiamo che i piani alti delle aziende ottengono lauti premi di risultato grazie al lavoro dei loro sottoposti, che però non vengono ricompensati per gli sforzi extra. Questo si chiama sfruttamento. Poi c’è ancora chi parla di progresso, questo è regresso sociale.Non c’è nessuna giustificazione etica, morale o economica a queste spropositate ricchezze. Forse verrà un giorno che, con le buone o con le cattive, si dovrà ripartire la ricchezza in modo più equo. Gli attuali movimenti dei profughi, dalle parti più povere del mondo, sono i prodromi di quello che potrebbe accadere in un futuro non tanto lontano. Verranno e si prenderanno con la forza il dovuto. Questa non è evoluzione o sviluppo, questa è solo ruberia del più potente sul più debole. Un nuovo Medioevo? Forse.

Ma pure qui non si deve fare di tutta l’erba un fascio:Esempio Biil Gates ha donato 27 miliardi di dollari… Quindi senza “lodarlo” troppo , ha fatto molto di più di noi commentatori seriali.Il punto vero è: ti sei arricchito rubando, truffando e facendo del male o solo perchè hai azzeccato un business planetario ? Perchè c’è un differenza enorme tra essere un tiranno o un genio.Se si legge i nomi, che sono pubblicato su un altro quotidiano, vede che si sono arricchiti tutti in vita, grazie ad idee innovative. Si sono arricchiti grazie al fatto che hanno saputo far fruttare l’innovazione. L’innovazione crea disparità: alcune hanno successo, molte no, ma chi ha successo può accumulare grandi ricchezze grazie al suo genio e alla sua intraprendenza. Uno è ad esempio Jeff Bezos. Cosa gliene frega a lei che sia uno dei più ricchi. A lei (a me) interessa solo che su Amazon può trovare una scelta infinita di prodotti a prezzi bassi, con qualità ottima e con il servizio distributivo e di supporto clienti migliore al mondo.

Ma i più ricchi sono sempre i petrolieri e i geni hanno bisogno dell’aiuto di qualcuno. Pensate Schietti, ha inventato il famoso motore ed invece viene boicottato per dare i soldi ai petrolieri. E donerebbe il brevetto all’ONU per ambiente e povertà, 500 miliardi l’anno. Ma al potere interessa arricchire i petrolieri e distruggere il mondo. Il potere è perverso.Forse non vi è chiaro che la ricchezza sta passando anche dalle nostre tasche a quella di pochissimi ultra-ricchi. Voi vedete la villetta sul lago del commendatore e pensate che sia “ricco”, ma l’articolo qui sopra parla di singole persone che hanno beni paragonabili al PIL di uno stato! E l’idrovora sta risucchiano denaro anche dalle nostre tasche verso le loro. Il ceto medio di questo passo sparirà totalmente e ci ridurremo alla mera sussistenza. E state tranquilli che questi ricchissimi non verranno mai toccati dai migranti, perché le loro reggie saranno ben protette.

Avevo conosciuto una signora, vedova di un alto dirigente delle FS, che diceva del marito che si vergognava di guadagnare uno stipendio dieci volte superiore a quello di un suo operaio. Oggi questi ricchi sono inqualificabili. E le loro cosiddette fondazioni benefiche, quando ci sono, per la maggior parte delle volte sono modi di evadere le tasse.

Ma adesso avremo un nuovo presidente degli USA che non le paga proprio. E dilaga la moda cinica di approvarlo pure. Applausi al nulla.Sono le stesse persone, solo sull’altra sponda dell’Atlantico, che applaudivano Berlusconi quando diceva che “evadere è una cosa giusta quando (secondo lui) si paga troppo”.
Evidentemente aveva un concetto di “troppo” non in linea con la magistratura, la quale l’ha condannato penalmente.

Mi domando che testa e che cuore abbiano i suoi fan, e i fan dei miliardari che postano il loro stile di vita idiota sui vari social. Mi sembra una moda autolesionista. Autolesionista per l’intera specie umana.
PS: Come fa a crescere un’economia se metà della ricchezza è congelata nelle mani di chi non sa che farsene, con conseguente crollo dei consumi? Lo capirebbe anche un bambino, ma c’è chi lo considera inevitabile… Forse, paradossalmente, l’unico che ne beneficia è proprio l’ambiente. Magari un giorno scopriremo che è tutto un sistema studiato, in attesa di un evoluzione tecnologica che limiti l’impatto ambientale della ricchezza pro-capite… Eh, gli illuminati! Poi ci sono quelli che sottilizzano sul fatto che nel 1789 andavano in carrozza, quando la sostanza è la stessa: diseguaglianze di status economico/ sociale anacronistiche ed inaccettabili. Amen
Nell’antica Roma, nonostante la “globalizzazione” fosse minore (solo l’impero Romano e non tutto il mondo…..) c’erano pochi ricchissimi e tanti poverissimi e/o schiavi (come ora). Non è cambiato niente, solo i nomi con cui identificare le coseultima modifica: 2017-01-16T17:59:04+01:00da bezzifer
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