Come disse Einstein, alla stupidità purtroppo non c’è mai fine…Ma finitela con queste stupide polemiche inutili; anzi io vedo in questa vignetta una sentita partecipazione al lutto e al dolore: è una presa in giro della morte in sè non un vilipendio di chi è morto…!

 

Charlie Hebdo ironizza con una vignetta sulla tragedia dell’hotel Rigopiano: “Italia, la neve è arrivata”

La morte arriva sugli sci: Charlie Hebdo, il settimanale satirico della Francia, colpisce ancora, ironizzando sulle catastrofi dell’Italia. Dopo aver paragonato i morti di Amatrice a un piatto di lasagne nella contestatissima vignetta ‘Sisma all’italiana’ della scorsa estate, il giornale torna a sfoderare il suo humour nero.

Questa volta lo spunto è la valanga del Rigopiano. Nel disegno consultabile sulla pagina Fb del giornale, si vede la morte in sci con due falci al posto delle racchette. “Italia: la neve è arrivata. Non ce ne sarà per tutti”, recita la vignetta.

Il disegno, firmato Juin, sta scatenando un mare di reazioni indignate sui social network e nella stessa bacheca Facebook di Charlie. Le due vignette sul terremoto del 24 agosto valsero al settimanale parigino la denuncia del sindaco di Amatrice.
All’epoca, l’ambasciata di Francia a Roma specificò che “il disegno di Charlie Hebdo non rappresenta in nulla la posizione della Francia”.

El’italia si offende e partono le esternazioni insulse,esempio.Quando la satira oltre ad essere di cattivo gusto fa anche da sciacallo. Cosa non farebbero questi per vendere una copia in più? 

Il fatto che ci marcino sopra per vendere una copia in più potrebbe essere vero, ma, a mio parere la satira va analizzata bene. Qando scrissero che le nostre case le aveva costruite la mafia, a me ha fatto riflettere molto. Mi ha fatto pensare che siamo davvero in un paese di sciacalli, senza cuore e capaci di speculare su tt. Basta pensare a tutti i ponti che crollano, strate con grosse voraggini, fiumi che straripano, case-palazzi-centri commerciali costruiti su montagne di spazzatura, terreni super inquinati , servizi che non funzionano, politici incompetenti venuti dal nulla, dal pessimo o da i peggior compromessi etc…etc…tutto questo ci rende una vita pessima, quando potrebbe essere, SEMPLICEMENTE; migliore. La satira aiuta a riflettere, va vista oltre il primo impatto, oltre quello che è il nostro orticello,analizzata nel complesso e …vi aprirà la mente. Se fossimo stati un paese cn più etica, morale, senso civico e senso della rivoluzione oggi non saremmo lo Sfintere d’Europa. ( scusate il mio pessimismo ),andrò controcorrente ma non la ritengo offensiva, ci trovo invece un’amara ironia.NON Sono abruzzese e concittadino di alcuni dispersi.E mi incute una brutta sensazione e se quello era l’obiettivo ci può stare. Senza preconcetti potrei persino essere d’accordo con l’eventuale interpretazione in base al quale con la neve in italia arriva la morte, se è un modo per mettere in evidenza i ritardi, i disservizi, le mancanze…ci può stare anche se è comprensibile la reazione. Se fare dell’amara ironia su una tragedia può non significare per forza essere irrispettosi con le vittime di quella tragedia allora ci può stare, diversamente (ma non mi pare il caso) sarebbe quantomeno di cattivo gusto.

Dite:Solo una persona sprovvista di cervello può fare ironia , e di cattivo gusto, su fatti così tragici, è solo demenza!può essere,come può essere che per qualcun altro risulta senza cervello chi non sente il bisogno di riflettere su qualcosa perché tanto crede che basti piccarsi  per mostrarsi bravo ed intelligente.il bello che sono gli stessi che si sentono moderni aperti e democratici, e magari si schifano dei talebani convinti di essere diversi. La vignetta può piacere o Non piacere, ma non è offensiva.E  non deve far ridere per forza.di sicuro deve far riflettere.io sopra parlavo di amara ironia e di questo si tratta. Dobbiamo accettare di subirla non perché non si ami l’Abruzzo,la.sua gente, o non si abbia dispiacere o compassione. Non è possibile che la neve possa fare tutto questo,morti compresi. Mi fa schifo persino pensarlo e tutto posso concepire meno che a un’autoassoluzione,o blindarsi dietro il dolore per.evitare giudizi. Abbiamo degli eroi abbandonati da un paese in cui un evento armosferico previsto manda in tilt una regione intera e non per colpa della povera gente.

Noi italiani siamo così, possiamo tutto su tutti, poi se qualcuno ci mette a nudo di quello che siamo soffriamo tutti di lesa maestà. Vi ricordate l’ultima vignetta su amatricia? Mi fece ridere la vignetta “esplicativa” che pubblicarono subito dopo ” ma guardate che non siamo noi che costruiamo le vostre case ma la mafia” mi pare quello che deve spiegare le barzellette ai deficienti. Sappiamo tutti le stesse cose di cui si polemizza nei bar tutti i giorni ma se ce lo ricorda qualcuno diventiamo patriottici di colpo.

Leggete questo articolo del fatto quotidiano, forse può essere la migliore spiegazione per questa vignetta di Charlie Hebdo http://www.ilfattoquotidiano.it/…/terremoto-e…/3328775/ in Italia nelle scuole non insegnano ad interpretare le immagini. L’italiota ha un vocabolario di 400 parole che limitano il pensiero.Abituati a trasmissioni dallo spessore tipico delle riunioni condominiali facciamo fatica a capire. Quanti libri ha venduto Schettino e chi sta dietro la casa editrice ? Eppure si continua a comperare, leggere e dare soldi all’editore. Dopodomani saremo ancora tutti Je suis…La satira non deve far ridere, la satira deve esprimere un concetto complesso in modo immediato, deve impattare, anche violentemente, per richiamare all’esigenza di una riflessione profonda.Di sicuro è molto più rispettoso Delle vittime questa vignetta che le tante posizioni di facciata.

Dire che la satira, nel suo processo caricaturale di spietata critica del Potere, non deve far ridere é come dire che nella tua automobile, per arrivare in ufficio, non é necessario che il motore sia acceso. La satira, come racconta giustamente la sua voce Wikipedia, condivide dei “territori” con comicitá ed umorismo, li coltiva e li utilizza poi per altre finalitá … ma li condivide eccome. E´ il “far ridere” ovvero il mantenersi ai confini di cio´che é “serio” che concede alla satira il lasciapassare per attaccare ogni Potere, altrimenti sarebbe moralismo, opinione, comizio, invettiva, predica etc. etc. Tutte forme di espressione alle quali, in genere, si chiede di … mostrare il biglietto di ingresso. Alla satira no: entra sempre gratis perché … fa ridere.

Come disse Einstein, alla stupidità purtroppo non c’è mai fine…Ma finitela con queste stupide polemiche inutili; anzi io vedo in questa vignetta una sentita partecipazione al lutto e al dolore: è una presa in giro della morte in sè non un vilipendio di chi è morto…!ultima modifica: 2017-01-21T10:16:04+01:00da bezzifer
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